[Prima di allinearmi al mio socio, lancio il mio grido di indignazione anticipando l'anestesia delle prossime serate]
Sanremo è una baracconata indegna e penosa, una manifestazione che da anni ormai non ha più niente da dire, un rituale svuotato di ogni interesse musicale, la fiera del trash che andrebbe ignorata. Eppure. Eppure in quelli stessi giornali in cui viene criticato, si fanno gli speciali, si mandano stuoli di inviati speciali, si dispiegano mezzi. Di nuovo, si ripete il costantiniano fenomeno del crearsi il Mostro in casa, a uso e consumo: sono i giornali, i media, che innalzano sull'altare eventi non degni di nota (in un circolo vizioso tra tivvù e spettatori desiderosi di frivolezze). Potremmo chiamarla "Autarchia mediatica", o "Cannibalismo multimediale", fate voi.
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