Repubblica.it e i suoi lettori non perdono un colpo…
C’è questa notizia dell’
inchiesta inglese sull’amicizia come valore perduto, non l’ho nemmeno letta, chè io ho da fare, devo bullarmi per il primo posto in classifica al
fantacalcio. Bene,
Repubblica.it la ripropone, ma non si ferma lì, decide che è il caso di piazzare un sondaggio (?) su quanti amici abbiamo. Roba da Topolino, da Cioè, da Corriere dei Piccoli. Ma accettiamo anche questo. Poi, essendo un sondaggio, viene inserita tra le varie possibili anche la canonica risposta "Non so". Ecco, il 7% (vedi
risultati), finora ha risposto che non sa quanti amici ha. Si apre un baratro di illazioni: il confine tra pigrizia di pensiero, ironia sabotatrice di sondaggi e reale incapacità di discernere il valore delle proprie conoscenze interpersonali è sottile e vago. E’ tutto così bellissimo, e tristissimo, e comicissimo, e angosciantissimo…
talvolta le pagine vanno riempite e ci sono giorni in cui non succede proprio niente…non è una giustificazione, ma la constatazione del fatto che spesso i giornalisti sono troppo pigri per far bene il loro lavoro e preferiscono copiare delle agenzie (o quotidiani stranieri) piuttosto di indagare su qualcosa. Oppure non gli è nemmeno richiesto, o molto più probabilmente l’inchiesta sull’amicizia convoglia molti lettori: non dimenticare che in un giornale online arrivano i risultati di “audience” dei pezzi in tempo reale, ergo, se decidono di mettere su anche un sondaggio significa che l’articolo è molto letto…
Invece il sondaggio mi sembra sizioso e in qualche modo utile. Secondo me quel 7% dà all’amicizia un significato talmente ampio da non riuscire a conteggiare le amicizie, perchè ne viene un numero abnorme.
Finestraio noti una cosa probabile, non ci avevo pensato. Segno comunque dei tempi moderni e dei sentimenti annacquati…