Tre post che vale la pena leggere se ve li siete persi. Interessanti a loro modo per motivi diversi, ma ben scritti e con quel pizzico di ironia che non guasta mai…
Almost30,
Trentamarlboro, sulle canzoni che cantiamo in gruppo e di cui non sappiamo mai le parole (rimediando figure barbine se non fosse che…).
Kay, che intravede profeticamente la fine dell’Indie rock di qui a breve. Uhm. Non ho ancora sfoggiato a sufficienza la mia maglietta a righe e la borsa con le spillette. Male, molto male.
Letti tutti e tre, quello della Kay mi fa sentire un perfetto deficiente.
sw4n, e pensa che qualcuno mi ha pure detto che ho scoperto l’acqua calda…. la maggior parte della gente non sa nemmeno che è iniziato qualcosa che si chiama indie…
comunque non ti preoccupare, non è niente di indispensabile! 🙂
Analisi lucida quella di kAy. Mi permetto di aggiungere una cosa. L’indie, se è morto (ma per defizione non potrebbe morire) è stato ucciso sia da chi ha assorbito le magliette a righe sia dagli stessi sostenitori dell’indie. Musicalmente però è impossibile che soccomba, ogni giorno spuntano gruppettini dal nulla che si possono definire ancora indie. Concettualmente può sopravvivere insomma, mentre lo stile è assorbito, come ogni moda del resto.
Citazione trovata proprio ora. Be’ meglio tardi che mai… Interessano due post sugli stage? 🙂 grazie mille per la citazione