Dalì visto da qui

Riceviamo e volentieri pubblichiamo la segnalazione della nostra amica e pittrice Marina:

af551-dali-il-viso-dellaL’avevano spacciato per il “grande ritorno” di Dalì a Milano. Invece no.  “Salvador Dalì: il sogno si avvicina” è la tanto plaudita mostra a Palazzo Reale del celebre pittore spagnolo, ma ad essere franchi si poteva fare di meglio. Poche le opere, troppa gente, troppo trambusto in sale per niente ampie e che di certo non assecondano una visita silenziosa e attenta.

Detto ciò, perché vale comunque la pena andare a vederla? Perché un quadro come il “Volto della guerra” squarcia in due il cuore, addentrandosi come solo Dalì sa fare nell'intimo dell’uomo, nell’inquietudine e nell’angoscia. Perché nonostante l’allestimento claustrofobico, le opere di Dalì sono in grado di introdurci in una dimensione parallela in cui ci si isola dal mondo, le voci assordanti si disperdono, il respiro si rasserena e si rimane soli di fronte a se stessi e ai propri sogni, ai propri incubi e ai propri deliri. I temi sono sempre gli stessi: il tempo, la solitudine, la dimensione onirica.

Allora se siete nei dintorni fateci un salto, vi auguro di non avere a che fare con scolaresche, guide chiassose, ma di potervi tuffare davvero nel sogno vostro e di Salvador Dalì.

Fino al 30 gennaio 2011, Milano, Palazzo Reale

ORARI:
Lun 14.30-19.30
Mar-Mer-Ven: 9.30-19.30
Gio: 9.30-23.30
Sab e Dom: 9.30-22.30

3 Responses to “Dalì visto da qui”


cribbio
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(Frankfurter Zeitung)

Il nuovo che avanza nel mondo dei blog, nonostante noi non ci abbiamo mai capito nulla.
(La Repubblica)

Quando li abbiamo visti davanti al nostro portone in Via Solferino, capimmo subito che sarebbero andati lontano. Poi infatti sono entrati.
(Il Corriere della Sera)

L'abbiam capito subito che di sport non capiscono una borsa, anzi un borsone. Meno male che non gli abbiamo aperto la porta!
(La Gazzetta dello Sport)

Vogliono fare giornalismo ma non sono minimamente all'altezza. Piuttosto che vadano a lavorare, ragazzetti pidocchiosi!
(Il Giornale)

Ci hanno riempito di tagliandi per vincere il concorso come Gruppo dell'anno. Ma chi si credono di essere?
(La Nuova Ferrara)

Giovani, belli e poveri. Cosa volere di più? Nell'Italia di Berlusconi un sito dinamico e irriverente si fa strada come può.
(Il Resto del Carlino)

Cagnazz è il Mickey Mouse dell'era moderna e le tavole dei Neuroni, arte pura.
Topolino)

Un sito dai mille risvolti, una miniera di informazioni, talvolta false, ma sicuramente ben raccontate.
(PC professionale)

Un altro blog è possibile.
(Diario)

Lunghissimo e talvolta confuso nella trama, offre numerosi spunti di interpretazione. Ottime scenografie grazie anche ai quadri del Dovigo.
(Ciak)

Scandalo! Nemmeno Selvaggia Lucarelli ha osato tanto!
(Novella duemila)

Indovinello
Sarebbe pur'esso un bel sito
da tanti ragazzi scavato
parecchio ci avevan trovato
dei resti di un tempo passato.
(La Settimana Enigmistica)

Troppo lento all'accensione. Però poi merita. Maial se merita!
(Elaborare)

I fighetti del pc della nostra generazione. Ma si bruceranno presto come tutti gli altri. Oh yes!
(Rolling Stone)

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