ROSSO COLORE [P.A. Bertoli - A. Borghi] Caro amico, la mia lettera ti giunge da lontano, dal paese dove sono a lavorare, dove son stato cacciato da un governo spaventoso che non mi forniva i mezzi per campare; ho passato la frontiera con un peso in fondo al cuore e una voglia prepotente di tornare, di tornare nel paese dove son venuto al mondo, dove lascio tante cose da cambiare. E mi son venute in mente le avventure del passato, tante donne, tanti uomini e bambini, e le lotte che ho vissuto per il posto di lavoro, i sorrisi degli amici e dei vicini ; e mi sono ricordato quando giovani e felici andavamo lungo il fiume per nuotare, e Marino il pensionato ci parlava con pazienza, aiutandoci e insegnandoci a pescare. Caro amico, ti ricordi quando andavo a lavorare, e pensavo di potermi già sposare, e Marisa risparmiava per comprarsi il suo corredo, e mia madre l'aiutava a preparare; ed invece di sposarci tra gli amici ed i parenti, l'ho sposata l'anno dopo per procura, perché chiusero la fabbrica e ci tolsero il lavoro e ci resero la vita molto dura. Noi ci unimmo e poi scendemmo per le strade per lottare, per respingere l'attacco del padrone; arrivati da lontano, poliziotti e celerini caricarono le donne col bastone; respingemmo i loro attacchi con la forza popolare, ma, convinti da corrotti delegati, ci facemmo intrappolare da discorsi vuoti e falsi, e da quelli che eran stati comperati. E mi viene da pensare che la lotta col padrone è una lotta tra l'amore e l'egoismo, è una lotta con il ricco, che non ama che i suoi soldi, ed il popolo che vuole l'altruismo; e non contan le parole che si possono inventare, se ti guardi intorno scopri il loro giuoco: con la bocca ti raccontano che vogliono il tuo bene, con le mani ti regalan ferro e fuoco. Caro amico, per favore, tu salutami gli amici, ed il popolo, che è tutta la mia gente; sono loro il vero cuore, che mi preme ricordare, che rimpiango e che mi ha amato veramente; verrà un giorno nel futuro che potremo ritornare, e staremo finalmente al nostro posto, finiremo di patire, non dovremo più emigrare perché un tale ce lo impone ad ogni costo. E salutami tua madre, dai un abbraccio a tua sorella, chissà come sarà grande e signorina; e lo so, sarà bellissima come son le nostre donne, sanno vivere con forza che trascina; ma - le hai mai guardate bene? - ti sorridono col cuore, negli sgardi non nascondono timore, dove sono però uniche è sul posto di lavoro, son con gli uomini e si battono con loro. Ho pensato tante volte che c'è un senso a tutto questo, quest'amore non ci cade giù dal cielo; ma parlando della vita, e pensando al mio paese, mi è sembrato come fosse tolto un velo, e mi pare di sapere, e finalmente di capire, nella vita ogni cosa ha un suo colore, e l'azzurro sta nel cielo, ed il verde sta nei prati, ed il rosso è il colore dell'amore, e l'azzurro… (x3)