Quattro chiacchiere con...Sai tenere un segreto?
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E' con noi Giulia Blasi, di "Sai tenere un segreto?". Ma che bella domanda. Da cosa nasce questo titolo e soprattutto: tu ne sei capace?
Comincio dal fondo: ulla. Sapessi quanti ne tengo. Il titolo è nato per caso (Dio, sembro Miss Italia…): quando ho aperto il blog su Splinder, ero in un periodo in cui mi sembrava che tutti i miei amici e conoscenti fossero a non più di un grado di separazione gli uni dagli altri. La cosa mi gettava in una qualcerta paranoia, perché nei gruppi sociali molto porosi non puoi fare niente senza che tutti sappiano tutto. Preferibilmente in vari gradi di distorsione. Da cui “Sai tenere un segreto?”: beh, io sì, il resto del mondo meno.
Vieni da un'esperienza comunitaria sul blog "Facciamo storie". Cosa facevi prima e perchè ad un certo punto hai deciso di continuare da sola con un blog tutto tuo?
Eh, mettiamola così: “Facciamo storie” era diventato un appartamento senza finestre dove i vicini di stanza non si rivolgevano quasi la parola. In più mi trovavo spesso a parlare da sola per giorni e settimane. Me ne sono andata a vivere dove potevo aprire la finestra e parlare con altra gente, e non dovevo condividere l’appartamento con nessuno. Corrado e io però siamo sempre molto amici. Con Decibel ci siamo un po’ persi di vista.
Dopo nemmeno un anno di attività sei già molto conosciuta in internet. E senza aver creato template particolari o aver inserito frizzi e lazzi inutili al tuo blog. Brava. Ma che cos'è che ha portato al successo il tuo diario online? Lo stile? Gli amici? I contenuti?
Diario? Quale diario? Cura, costanza e culo, direi. A un certo punto sono stata simpatica a Selvaggia. Che a sua volta era simpatica a me. E poi al fu-Lupus di The Petunias. Idem con la reciprocità. E poi a un paio di centinaia di persone che mi linkano. Con questi, a volte la simpatica è reciproca, a volte no. Il che fa girare il counter lo stesso, detto proprio brutalmente. Il blog, tranne in rarissimi casi, è un frizzo e un lazzo inutile di suo. Dubito di aver cambiato delle vite con l’inarrestabile valanga delle mie cazzate, anche se ammetto di averci provato, un paio di volte. Poi, come è stato osservato, la foto della coscia esposta fa sempre odiens. (Quale foto della coscia? Ndr)
Come tanti bloggers, anche tu sei una maniaca della scrittura da quando eri piccina. Pare che tu abbia scritto pure un libro qualche anno fa: "Deadsexy", una delicata storia d'amore tra adolescenti. Raccontaci come una giovane scrittrice va da zero alla libreria e che soddisfazioni può dare. Faticoso?
Faticoso? Per niente. Pubblicare Deadsexy è stato facilissimo. Vado da Valerio Fiandra, direttore editoriale di Lint, e gli dico “Io avrei scritto un libro”. Lui mi mette davanti alla sua allora editor, Rita Siligato. Mando il primo capitolo, mi chiedono il resto. Mando il resto. Una settimana di attesa, poi la notizia che il libro sarebbe uscito.
Tutto qua. Se qualcuno vuole ricavare una morale da questa storia, direi che la faccia di tolla ha i suoi lati positivi.
Hai diviso i link ai blog che preferisci in "Visti!" e "Non ancora!" Che fai, linki siti che non hai nemmeno guardato?
Nnnnaaaaaah!!! Ho solo diviso i blogger che ho già guardato nelle palle degli occhi da quelli che ancora no. Tanto per ricordarmi che il blog lo fa una persona, o più di una. La gente mi piace annusarla.
C'è vita dalle tue parti a Trieste il sabato sera? E se c'è troppa bora si sta in casa a giocare a Monopoli? Hai conosciuto almeno qualche blogger delle tue zone?
1 - No, io vado a Udine che è come Barcellona!
2 - No, si esce lo stesso e si bestemmia per il freddo.
3 - Diversi, ma quelli che sono nei miei preferiti li conoscevo da prima che si aprissero il blog. Tipo Marmellatina, o Lacate.
Mi ha detto un uccellino che tempo fa eri la voce di un gruppetto rock della zona. Che musica facevate? Come mai hai smesso, la musica non era la tua strada?
Mi hanno cacciata. Però adesso il mio ex chitarrista è una stella. Fra un po’ sentirete parlare di un gruppo che si chiama Breakfast, ecco, Enrico era il mio tiranno personale. È bravissimo. Mi sa che scrivo meglio di come canto. Il che la dice lunga su come canto.
Se io dico "Fraca botòn, salta macaco" tu come lo tradurresti? Significa qualcosa di inerente ai preferiti di Splinder o ha più o meno la valenza di "Il formaggio di Singapore ha un odore migliore"?
È un modo di dire locale che non so tradurre neanche io. Ma stava benissimo vicino a tutti quei bottoni più o meno inutili…
Anche tu a scrivere su Macchianera. Yawn... che noia. E' davvero necessaria questa tappa per essere delle vere blogstar? Il giornalismo e l'essere scrittrice non sono già ottime referenze?
Macchianera – e qui cito Valido – è come la Nazionale di Sacchi: ormai sono più i convocati che gli esclusi. È una nazionale tutta di centravanti e un portiere. Io sono stata chiamata perché mancava il massaggiatore. O il raccattapalle. Non ho ancora capito. Nella mail non c’era scritto. E poi: quale giornalismo? Quale scrittrice? Quale blogstar? Eh? Come? Perché? Io? Cosa? Qual era la domanda?
Qual'è secondo te il posto più incantevole in Italia? Quello dove porteresti il tuo principe azzurro per trascorrere una giornata in santa pace in una splendida cornice? (Ah...l'amour!)
Ho una notizia per voi, fratelli e sorelle: il Principe Azzurro non esiste e Elvis è morto. Bòn, sono due notizie. Il mio posto preferito in Italia è quello dove ho degli amici. Sono quindi un bel po’ di posti. Con l’ometto, la migliore cornice è la testiera di un letto. Altro che paesaggi romantici e mano nella mano. La mia idea di paradiso è mangiare pizza per asporto, patatine e salamini Beretta davanti alla tele su un letto sfatto con qualcuno che amo.
Che rapporto hai con la tv? Sei una fan del Grande Fratello? Non ti perdi una puntata di Friends? Fai zapping sui vari tiggì all'ora di pranzo per vedere chi è più imparziale? (te lo dico io: nessuno!)
Ci credi che a casa mia non guardo la tele da un mese? Sto aspettando che ricominci Alias. Sempre che non sia ricominciato quando non guardavo. Oddio, ogni tanto mi capita di accendere in seconda serata. Una volta mi sono trovata davanti Selvaggia, è stato stranissimo. Non mi ci sono ancora abituata.
Un libro che ti sentiresti di consigliare ai nostri lettori. A parte il tuo ovviamente, che così ad un primo sguardo da Feltrinelli non lo trovo. Me ne mandi una copia omaggio? Potrei dire a tutti che è davvero bellissimo!
Il mio libro è fuori catalogo, ma se scrivete in massa alla mia casa editrice forse si commuovono e lo ristampano. I consigli per la lettura mi vengono male perché di libri ne ho letti troppi, soffro della sindrome da top five, come Dave in High Fidelity. E poi a dare consigli per gli acquisti qui, mi sento come Costanzo.
Perchè non sei venuta alla Blogfest a Milano in novembre? Ti aspettavamo con ansia all'ingresso. Ti fai desiderare come Selvaggia Lucarelli oppure avevi già altri impegni più seri?
Mi aspettavate con ansia? Secondo me mi scambiate con un’altra.
Laurà, dané, laurà, dané. Avevo una scadenza proprio quel venerdì.
Sei una persona pigra? Ti alzi tardi la mattina e fai tardi la sera o da instancabile lavoratrice ti tuffi nel traffico di prima mattina per andare al lavoro. A proposito...che fai nella vita?
Faccio un lavoro Gnu Economy di quelli che ci vuole un quarto d’ora per spiegarli, poi la gente ti guarda e fa: “aaah”. E non ha capito un cazzo. Lasciamo perdere, va’.
Scommetto che nemmeno a te l'11 settembre ha cambiato la vita. Ecco lo sapevo. Allora non giri con la mascherina antigas e la tuta mimetica per la strada? Scherzi a parte: cosa ne pensi dell'attuale situazione internazionale?
(Certo che dal Principe Azzurro ne abbiamo fatta di strada…) Ti cito a braccio tutto Stupid White Men di Michael Moore, o posso evitare di dire colossali stronzate a proposito della situazione internazionale presente passata e futura?
Toglietemi tutto ma non...?
Il cibo. Senza, potrei morire.
Cos'è l'infinito secondo te? Il filosofo Bertrand Russell diceva: pensa all'umana stupidità.
L’infinito è l’etichetta della candeggina con sopra la donnina che tiene in mano la bottiglia della candeggina con sopra la donnina che tiene in mano la bottiglia della candeggina, e se guardo bene la donnina è vestita come me, e anche io tengo in mano la bottiglia della candeggina, e sono sull’etichetta di una bottiglia di candeggina che è tenuta in mano da una donnina eccetera.
Un giorno ti stancherai di scrivere su internet per questi quattro lettori ansiosi di commentare. E poi? Uscirai di casa e scoprirai nuovi orizzonti oppure continuerai la tua vita di sempre?
Non so neanche cosa succederà domani… figurati “il giorno che”. Suppongo che avrò di meglio da fare. Oppure mi si saranno paralizzate le dita.
Per ora è tutto. Andiamo in osteria che ti offro un bicchiere di Tocai va bene? Ehi lo sai che sono nato a Portogruaro? Oh… scusa: salutiamo prima i lettori, magari in friulano!
See ya later, alligator. Il Tocai lo offri tu? Guarda che sono friulana. Fai un bancomat, prima di venirmi a prendere.
Infatti l'osteria dove andiamo è in Friuli. Vabbè ma ho il conto in rosso. Un'altra volta ok? Conta il pensiero!
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