Senza Titolo
Lo sciame d'api se ne andava degradando per la cruna dell'ago. Tutto il miele era rimasto lì a gocciolare, e migliaia di piccoli Winnie Pooh zompettavano intorno, zuppi di miele appunto, e quanto mai gaudenti. Intanto nella contea pioveva, la terra di mezzo era spazzata da un vento perspicace, il cielo plumbeo si specchiava nei capelli di una ragazza ferma ai bordi della strada, in procinto di attraversare le striscie pedonali. Canticchiava una ninnannanna tra se e me, sentivo il bisbiglio delle sue labbra ma tanto non potevo farci niente, lei aveva già attraversato la strada. Nella brezza fresca degli ultimi giorni d'inverno accadevano cose straordinariamente normali, strane buste comparivano nelle buchette spediti da strani mittenti seduti su un treno che non fa scalo. Senza andata senza destinazione, si saliva solamente dai finestrini, e gli oggetti si potevano tirare all'interno dello scompartimento. Una lattina a tal proposito colpì un viaggiatore con due soldi in tasca quasi addormentato, bofonchiava sentenze ma erano parole stanche e ribadite, e lo scuderio di fianco a lui che altro poteva fare se non annuire? Ditemi voi, che altro poteva fare? Non era un angelo bianco, ma un grigio scuderio chino e a capo chino teneva in mano un volante, lo sterzava così ogni tanto, con l'unico risultato irritante di farsi compatire dal vagone intero. Forse la lattina era indirizzata a lui. Qualche cosa urlerà.
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Lo s…”