No way out
Capisci in che merda siamo impantanati quando in ogni programma tv c'è un collegamento con qualche inviato dall'Iraq ma nonostante tutto il popolo dei Reality show se ne frega. Capisci che sarà una guerra lunga e senza esclusione di colpi quando Bush dice "Non sarà il mio Vietnam" quando in cuor suo lo spera soltanto. Capisci che ci siamo dentro fino al collo quando vedi che la gente ha paura di salire sulla metropolitana a Milano o a Roma. Capisci che dopo anni di pace siamo tornati in uno stato di inquietudine ed angoscia quando la gente SA che prima o poi ci sarà un attentato in qualche città. Capisci in che razza di guerra siamo finiti quando senti da ogni dove che stiamo combattendo per la pace e non lo dice un'insegnante in classe spiegando un "ossimoro". Capisci che non sarà facile uscirne quando Repubblica.it non toglie più lo sfondo grigio dall'home page per segnalare l'edizione speciale e quando segue in diretta gli eventi dal fronte invece che le partite di calcio di Champions League come una volta. Capisci in che razza di mondo viviamo quando non c'è chiarezza e coesione tra le parti politiche nemmeno quando si tratta di scegliere se mandare a morire dei nostri ragazzi o evitare di sporcarsi le mani in certi pasticci che puzzano di petrolio. Capisci che dopo l'11 settembre per davvero è cambiato qualcosa, e che anche se la cosa ti sta sulle scatole, ricorderai quel giorno come un punto di svolta nella storia: dal secolo della guerra mondiale al terrorismo globale. Capisci lo sgomento e la rabbia quando pensavi che peggio di certe cose la razza umana non sarebbe mai arrivata, e che il Novecento le aveva mostrate per bene, e invece eccoci qui. Capisci che un domani l'odio tra due razze, due culture, due emisferi che hanno saputo convivere pacificamente fino ad oggi, almeno ignorandosi o rispettandosi a distanza, crescerà a dismisura e là fuori sarà una giungla. Capisci che i tuoi figli vivranno in un mondo ancora più faticoso del tuo e stavolta sarai tu a doverli crescere ed educare e non sarà cosa facile.
E allora certe sere, quando esci di casa e senti i grilli nel prato, e guardi la luna calante nel cielo, le stelle e gli alberi mossi dal vento, e le luci di tante famiglie riunite attorno ad un tavolo, e le macchine che girano girano girano, dove andranno poi?, e l'insegna del bar sport ormai sporca e arrugginita, col vecchio ubriaco che ancora non vuol tornare a casa, e le vie che conosci, i giardini, gli amici al solito posto alla solita ora, niente cambia niente ci può spostare, allora tiri un sospiro di sollievo e per qualche minuto cerchi di non pensarci. Dopotutto il mondo è sempre andato avanti...con gli occhi bendati e una molletta sul naso, chissà...
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Capisc…”