Ripensavo a questa cosa, da un pò. Non é una cosa molto alla me, che passo (e plausibilmente sono) una persona distaccata, fredda.
Pensavo alle canzoni d'amore che mi piacciono. Si, capita di ascoltare canzoni d'amore. Quando ero piccolo ovviamente le detestavo. Adoravo Edoardo Bennato perché non ne faceva o almeno ne faceva pochissime (così credevo, in realtà Campi Flegrei é indubbiamente amore puro). In seguito ho amato gli Elii, i Metallica, i Blind Guardian. Non sono gruppi che ho rinnegato, eppure loro non parlavano di questo genere di cose.
La canzone d'amore, per me, é una scoperta relativamente recente. Arriva con De André. Eh, si. Fabrizio De André ha scritto tantissime canzoni d'amore.
E' una canzone d'amore (e morte) la Ballata dell'amore cieco (o della vanità). Si, proprio così, una canzone d'amore che piacerebbe molto a Nick Cave. Un uomo si suicida per il diletto della sua donna, ma é suo il trionfo, la morte dell'uomo onesto e buono, che muore contento e innamorato.
Le canzoni di De André sono piene di amanti morti, di amanti che non ritornano, di amanti che scappano, di amanti crudeli. Amori che finiscono, ma che sono irrimediabilmente eterni. Si, ecco. La verità é che Fabrizio era un ottimista, convinto che le cose belle durassero poco ma che infondo, perdurassero lasciando un impronta, una macchia di sangue, anche solo un cadavere. Questo, al mio paese, é ottimismo quello vero, non certo Giaaanniii-l'otimismo-é-il-profumo-della-vita.
Ecco, cosa pensavo. La canzone d'amore, per essere tale, può essere soltanto a posteriori, non esiste la canzone d'amore della contemporaneità. Chi canta della gioia attuale é al meglio, un ingenuo. Al peggio, é un coglione, materiale da Sanremo, un canzonettista.
L'artista, lo scrittore, ha già sofferto.
Rielabora, produce sul dolore e sul ricordo, scegliendo di essere incazzato, cinico, stronzo.
In una canzone dei Ben Folds Five, la magnifica Smoke, una storia d'amore diventa un libro. Un libro da gettare nel fuoco, con tutti i ricordi, le persone, i luoghi che ne fanno parte che diventano nient'altro che fumo. Ecco, ancora una volta l'impronta: "Those who say the past is not dead, stop and smell the smoke".
Da qualche parte, a proposito del noir, scrivevo che alla fine rimangono soltanto le pallottole.
Alla fine rimane sempre qualcosa. Perché é giusto così, perché qualcosa deve rimanere.
Quando in anticipo sul tuo stupore non spalancare le labbra ad un ingorgo di parole non sono riuscito a cambiarti E dietro ai microfoni porteranno uno specchio digli pure che il potere io l'ho scagliato dalle mani non sei riuscita a cambiarmi |
Digli che i tuoi occhi me li han ridati sempre come fiori regalati a maggio e restituiti in novembre i tuoi occhi come vuoti a rendere per chi ti ha dato lavoro i tuoi occhi assunti da tre anni i tuoi occhi per loro, ormai buoni per setacciare spiagge con la scusa del corallo sono riusciti a cambiarci Ma senza che gli altri non ne sappiano niente andrai a vivere con Alice che si fa il whisky distillando fiori continuerai a farti scegliere |
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