In questi giorni la scena politica italiana è illuminata dai bagliori del secondo congresso dell'Udeur. Clemente Mastella ne è il faro. E' felice di far parte dell'Unione, con qualche distinguo. E' contro la patrimoniale di Bertinotti; e' contro il referendum sulla procreazione assistita; è contro le primarie; è contro il maggioritario; è contro il partito unico; è contro la linea del centrosinistra sul voto per il rifinanziamento della missione militare in Iraq. Clemente Mastella ha dichiarato con orgoglio che il suo partito "ha preso la laurea e che ormai fa parte dell'università della politica italiana". Ora capisco perchè si dice che la laurea è solo un pezzo di carta. L'idea forte del congresso Udeur è sognare di avere un centro forte. Per Mastella "sognarlo, come dice la canzone, nun è peccato". Se quel sogno si avverasse e nascesse una specie di nuova democrazia cristiana, dubito che Mastella ne sarebbe il segretario. E' troppo di centro.
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