Monthly Archive for Aprile, 2005

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i dialoghi tra SI e NO

: Berlusconi è arrivato al capolinea ma non sente ragioni e non vuole scendere.
: Vietato parlare al conducente.

Non ci sto

Come se non bastassero morti di papi, di sovrani, nozze di reali cinquantenni, conclavi, tumulti negli stadi, elezioni stravinte e minaccia di crisi di governo ecco un'altra piaga in questo Aprile dei record: la NUOVA BARRA DI SPLINDER. Santo cielo ma che cos'è quella roba spessa e grigiofunebre che vedo campeggiare la in alto al sito? Scappiamo, presto, e alla svelta!

Shakeutron: avete mai visto qualcosa di più inquietante?


Ok, sarà anche utile per migliorare la mira. Ok, puoi anche leggere il Corriere mentre la fai. Ok anche per l'igiene. Sulla questione telecamere ne parlerei prima con Rodotà. Ma se davvero ce la ritrovassimo in giro per le nostre città temo che questa cosa possa anche generare nuove forme di perversione...

Adozioni gay

La storia in breve è questa: le due donne della foto, due lesbiche, ricorrendo all'inseminazione artificiale hanno avuto un bambino, Michele, che adesso ha 15 mesi (leggi articolo).
Non ho assolutamente nulla contro le unioni gay, ma sono contro l'adozione: non perché penso che Tina e Terry non siano delle brave mamme, ma perché credo sia prematuro. Io sono stata in collegio, e se il discorso cade sull'argomento adozioni gay è immancabile che ci sia qualcuno che dice "Non avresti preferito essere adottata da due gay, piuttosto che stare là?" No. Per il semplice motivo che non bisogna mai fare il passo più lungo della gamba: è necessario che prima cambi la mentalità della gente, vedere il gay come una persona e non come un diverso. E allora sarò la prima a dire: "Fateli adottare".

Amarcord

Altro che l'album delle figurine del Papa: ecco uno splendido e completissimo archivio delle glorie dei film trash e non degli anni settanta. Personaggi, attori e caratteristi apparsi anche solo in rare occasioni in pellicole di serie B. Quanti ve ne ricordate?
P.S. C'è pure il vero nome di Bombolo!

i dialoghi tra Boh e Mah

: Montezemolo continua a pungolare il governo perchè l'economia ristagna
: starà vendendo poche Ferrari

Riforma Moratti

Stamattina su Rai Uno il ministro dell'Istruzione Letizia Brichetto Arnaboldi Moratti parlava della sua riforma dell'istruzione. Argomentava che "la media dei diplomati italiani è inferiore a quella europea" e che la sua riforma vuole "indurre quanti più giovani possibili a prendere un diploma, per poter trovare lavori migliori" e concludeva dicendo che "non vogliamo spingere i ragazzi a studiare, non vogliamo costringerli, ma aiutarli a diplomarsi". Messa così, non c'è che dire, fa il suo bravo effetto. Ma io penso a Pamela.
Pamela è una mia carissima amica, la conosco da 8 anni. Una bravissima ragazza, simpatica, un po' matta, e con poca voglia di studiare. Sua madre non voleva lasciarla con la terza media, addirittura voleva facesse il liceo classico, ma visto che Pamela non è quello che definiremmo esattamente una cima l'ha "costretta" ad iscriversi all'istituto alberghiero, pensando che lì non c'è tanto bisogno di studiare, essendo una scuola prevalentemente pratica. Il primo anno Pamela ha riportato una pagella che sembrava una schedina del totocalcio. Io so che Pamela pensava di mollare la scuola e mettersi a lavorare, ma alla fine l'anno scolastico successivo era di nuovo lì a sgobbare sui libri. Il problema dell'alberghiero è che, oltre alle materie pratiche, ha anche materie non pratiche. Oltre alla poca voglia di studiare, aveva anche poca memoria, quindi spesso tutto l'aiuto che le davano era inutile; tuttavia dopo sei anni, Pamela ha preso 'sto benedetto diploma alberghiero. Signora Moratti, Pamela aveva voglia di studiare tanto quanto io ho voglia di studiare Matematica. Non pensa che certe persone non sono assolutamente portate per la scuola, e che sia meglio mandarli a lavorare? Ora Pamela ha 22 anni, e questo diploma alberghiero con cui non fa assolutamente niente. Lavora infatti in un autogrill, guadagna 6-700 euro al mese, e ha "perso" sei anni della sua vita. Non parla Inglese, non ricorda il Francese, non sa chi ha vinto la seconda guerra mondiale, e sta bene così. Signora Moratti, la sua riforma sarà anche giusta. Ma credo lei debba rendersi conto che indurre chi non ha voglia di studiare, e nemmeno le capacità, a prendere un diploma, sia tutto sommato inutile.

La decisione.

Diciassettenne chiede d'abortire, il giudice: "Decidano i medici". L'articolo lo trovate qui.
Quinto mese di gravidanza, quinto mese d'attesa per un bambino malformato.
Mi mette i brividi.
Avesse qualche mese in più potrebbe decidere lei cosa fare della sua creatura, fare la sua scelta dolorosissima e pagarne le conseguenze. Stando così le cose aspetta che qualcuno decida per lei.
Per la sua "pancia".
Mi sono chiesta spesso se fosse giusto negare il diritto alla vita a una creatura, in che casi fosse giusto dire "è la cosa migliore". Mi sono risposta che un bambino sano non si dovrebbe mai "buttare via".
Ma parlo da privilegiata, e sarebbe facile per chiunque dirlo al posto mio.
Mi sono chiesta anche come facciano le persone che scelgono consapevolmente di portare a termine una gravidanza dove non si sa neppure se il feto abbia una forma. Mi sono chiesta come sia possibile che una donna possa accettare di partorire un figlio destinato a morire dopo qualche minuto, mese, anno. Mi chiedo come una madre possa negare a sua figlia il diritto di non subire una sofferenza del genere.
E mi chiedo come possano politica e religione andare a giudicare e a dire "no, tu non devi", "è sbagliato".
Ad un certo livello non è più farsi domande o esprimere la propria opinione.
E'  esercitare uno squallido potere per tentare di bloccare il mondo su un'unica visione.
E' bloccare il dubbio per affidarsi al "giudizio".
E' forgiare nuove madri che per timore del "giudizio" dimentichino il dolore della propria bambina.
E' negare ad una ragazza e al suo dolore il diritto di prendere la propria terribile scelta.

Il 5 maggio della Curva Nord

Vergogna infinitaQuando si invoca il "modello inglese" come punto di arrivo per uscire dalla becera situazione dei nostri stadi italiani, credo che vi sia un decisivo equivoco. Negli stadi inglesi non esistono più frange di tifo organizzate come invece accade in Italia. Provate a guardare una partita di Champions League che si svolge a Stanford Bridge, oppure all'Old Trafford, o ad Anfield Road, e ditemi se nella curva di casa scovate schiere di striscioni, bandieroni sventolanti e fumogeni su larga scala. Ditemi se trovate un capopopolo penzolante dalla balaustra, con le spalle rivolte al campo, che urla nel megafono i cori da cantare insieme ai fedelissimi compagni di tifo. In Inghilterra allo stadio ci va la gente comune, e di tizi col passamontagna ne ho visti pochi. In Italia, invece, abbiamo gli Ultras. Forse mi sbaglio, ma è questa variabile incontrollabile in quanto sfugge al nostro comune sentire civile, a rendere impossibile un'adozione del modello inglese: non esistono i presupposti, insomma. Gli Ultras, numericamente in minoranza, costituiscono tuttavia il tifo (dal punto di vista acustico, visivo e "politico") prevaricante sul resto dei pacifici spettatori, e tengono quindi in scacco tutto il sistema calcio. Finchè ci saranno loro, continueranno a piovere fumogeni in campo, a tirare freni a mano nei treni, a scambiarsi randellate con la polizia. Non si picchiano più nemmeno tra di loro, riservano le loro cariche per le forze dell'ordine, e questo fatto è indicativo riguardo alla loro mentalità. Andate a farvi un giro sui siti dei vari gruppi organizzati, di qualsiasi squadra vogliate, e potrete facilmente cogliere il senso di rancore verso tutto quanto sia esterno a loro: odiano il calcio moderno, deridono il tifoso pacifico nei distinti che magari non fischia la squadra ma anzi tenta di incitarla, accusano di complotti i dirigenti di squadre e federazione, ritengono venduti e schiavi del potere i giornalisti che stigmatizzano i loro reati: in poche parole, danno l'impressione di essere una specie di setta, totalmente impermeabile a stimoli esterni, il cui unico motivo di aggregazione sono i colori per cui tifare e l'acredine verso strutture ordinate e "morali". Io non ci vedo negli Ultras un fenomeno sociale, perchè numericamente non sono così diffusi, e in altri paesi per giunta non esistono più (credo). Li vedo come un curioso fenomeno folkoristico italiano. I problemi del calcio italiano, di cui da anni e anni si riempiono gli editoriali dei quotidiani sportivi e non, non derivano da questioni logistiche, nè dalla mentalità dei soggetti. E' un altro, fondamentale equivoco: la maggioranza del popolo bue, dai calciatori ai tifosi non esagitati, penso che accetterebbe un calcio più umano e più all'insegna di sentimenti positivi. Non è dunque un problema di "mentalità", quanto di "persone". Il calcio italiano è ridotto a questo stato pietoso per i "personaggi" in se che lo presidiano: dirigenti volutamente incapaci e amorali (si lamentano per 4 anni del conflitto di interessi di Galliani salvo poi rivotarlo di nuovo come presidente di Lega, tanto per citare solo un caso) e di gruppi di tifosi organizzati chiusi e letteralmente su un altro pianeta. Degli editoriali pieni di buon senso di Tosatti gli Ultras (e i dirigenti) se ne infischiano. La cultura della sconfitta è un argomento ridicolo perchè si tratta proprio di un altro campo di discussione: quello della lotta spietata alla società civile e ipocrita, alle forze dell'ordine dispotiche, a saldi e antichi valori per i quali non si può cedere a patti con chiunque non si schieri dalla parte dell'intransigenza e della violenza, perchè è questo che frulla in testa agli Ultras, e non i moralismi, e nemmeno le minacce di chiudere gli stadi. La questione quindi è molto semplice: o si rinconvertono (ahahahaah) o semplicemente vengono eliminati dagli stadi, perchè finchè ci saranno, il modello inglese ce lo possiamo scordare.

[Non era esattamente questo quello che pensavo invece ieri sera, quando io tifoso interista venivo sommerso dall'urlo sprezzante dei milanisti nel pub: non vincete mai! Ma in quei momenti, mentre sullo schermo correvano le immagini della vergogna, l'eliminazione dalla Ciempions passava in secondo piano. Quel lancio di fumogeni preorganizzato (nei giorni scorsi pure io avevo letto su ng interisti che i tifosi non sarebbero rimasti a guardare in caso di situazione compromessa prima della fine della gara) sanciva la caduta sul fondo anche dei tifosi: dopo le vergogne dei calciatori sul campo per le sconfitte di questi ultimi 10 anni, ieri sera anche sugli spalti si è celebrato un 5 maggio nerazzurro. Adesso che squadra e ultras si sono ritrovati sul fondo, per favore lasciateci in pace. Anni di sconfitte non hanno fatto altro che alimentare colossali e ansiogene aspettative, questa squadra e questo ambiente ha solo bisogno di levarsi di dosso le luci dei riflettori, se non altro per nascondere il rossore sul volto degli interisti puliti]

Pantano neroazzurro

La prossima volta, se avete intenzione di comportarvi ancora in questa maniera pessima, andatevene affanculo per tempo, oppure statevene a casa davanti al vostro maxi televisore del cazzo a guardarvi la partita in santa pace. Se la vostra squadra non è all'altezza è inutile mettere KO il portiere avversario nella speranza che. Semplicemente ci si mette una pietra sopra e una volta per tutte la si smette di parlare ancora di Derby. Non sapete nemmeno dove sta di casa la palla, ma non vi sentite ridicoli? Smettela di crogiolarvi nel vostro schifo. Stasera più che mai avete meritato questa merda, dalla squadra, alla dirigenza fino alla tifoseria. Punizioni esemplari ci vorrebbero. Stadi chiusi per 6 mesi: tutti a casa. Poi vediamo se capite! Come i bambini, che per un monello che disturba, tutta la classe si prende la nota sul registro. E togliete di torno quel pagliaccio con il capello pettinato per favore prima che qualche tifoso dallo scatto facile gli faccia fare la fine di John Lennon.

Buffet

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trovate a Londra

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Ciccsoft Resiste!Anche voi lo leggete:
guardate le vostre foto

Lost finale serie stagione 6Il vuoto dentro lontani dall'Isola:
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Camera Ciccsoft

Si comincia!

Spot

Vieni a ballare in Abruzzo

Fornace musicante

Cocapera: e sei protagonista

Dicono di noi

Più simpatico di uno scivolone della Regina Madre, più divertente di una rissa al pub. Thank you, Ciccsoft!
(The Times)

Una lieta sorpresa dal paese delle zanzare e della nebbia fitta. Con Ciccsoft L'Italia riacquista un posto di primo piano nell'Europa dei Grandi.
(Frankfurter Zeitung)

Il nuovo che avanza nel mondo dei blog, nonostante noi non ci abbiamo mai capito nulla.
(La Repubblica)

Quando li abbiamo visti davanti al nostro portone in Via Solferino, capimmo subito che sarebbero andati lontano. Poi infatti sono entrati.
(Il Corriere della Sera)

L'abbiam capito subito che di sport non capiscono una borsa, anzi un borsone. Meno male che non gli abbiamo aperto la porta!
(La Gazzetta dello Sport)

Vogliono fare giornalismo ma non sono minimamente all'altezza. Piuttosto che vadano a lavorare, ragazzetti pidocchiosi!
(Il Giornale)

Ci hanno riempito di tagliandi per vincere il concorso come Gruppo dell'anno. Ma chi si credono di essere?
(La Nuova Ferrara)

Giovani, belli e poveri. Cosa volere di più? Nell'Italia di Berlusconi un sito dinamico e irriverente si fa strada come può.
(Il Resto del Carlino)

Cagnazz è il Mickey Mouse dell'era moderna e le tavole dei Neuroni, arte pura.
Topolino)

Un sito dai mille risvolti, una miniera di informazioni, talvolta false, ma sicuramente ben raccontate.
(PC professionale)

Un altro blog è possibile.
(Diario)

Lunghissimo e talvolta confuso nella trama, offre numerosi spunti di interpretazione. Ottime scenografie grazie anche ai quadri del Dovigo.
(Ciak)

Scandalo! Nemmeno Selvaggia Lucarelli ha osato tanto!
(Novella duemila)

Indovinello
Sarebbe pur'esso un bel sito
da tanti ragazzi scavato
parecchio ci avevan trovato
dei resti di un tempo passato.
(La Settimana Enigmistica)

Troppo lento all'accensione. Però poi merita. Maial se merita!
(Elaborare)

I fighetti del pc della nostra generazione. Ma si bruceranno presto come tutti gli altri. Oh yes!
(Rolling Stone)

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