Io e Giovanni non volevamo essere da meno e ci siamo messi alla ricerca di qualcosa! Abbiamo trovato inizialmente una sedia con le ruote, poi una signora ci ha fermato lungo la strada e chiesto se gliela davamo…certo, sicuramente serviva più a lei! Poi abbiamo portato a casa una cassa panca, uno sgabello, dei cappelli e dei poster…insomma abbiamo abbellito la casa! Una sorta di riciclo primordiale! Contenti del nostro bottino abbiamo iniziato anche ad organizzare un'altra uscita fuori porta per il weekend! Io, Giovanni e Jens(il ragazzo tedesco) abbiamo preso la cartina e ci siamo diretti verso il monte Csòvànyos. Inizialmente col treno che ci ha portato molto fuori Budapest, nella vera Ungheria, fatta di paesini che crescono lungo il binario, unico collegamento col resto del mondo, strade non asfaltate, bambini che guardano il treno divertiti e nonni che tirano su l’acqua dal pozzo. Dal treno scendiamo a Diòsjeno, inizia il tour…due ore di cammino e raggiungiamo la cima: 938 metri, certo viene da ridere se pensiamo alle altezze Alpine e se consideriamo che questo è il secondo monte più alto dell’Ungheria…ma chi si accontenta gode! Sulla cima una torre con scala a pioli interna…tutto per portare lo sguardo più in alto della fitta vegetazione fino a vedere l’incredibile: distese di vegetazione incontaminata e più in là ancora campi coltivati che acquistano colorazioni giallastre! Ok è giunto il momento di trovare un posto per la notte, notte che si prospetta lunga poiché il cielo si sta annuvolando e più in basso un cartello che indica la presenza di lupi e linci. Troviamo un prato, posto ideale per posizionare la tenda(verde ad igloo per 2-3 persone) e per avere un minimo controllo dell’intorno! Ormai sono le 17.30 e non passa più nessuno, è ora di accendere il fuoco…raccogliamo le pietre e la legna, un po’ di paglia e fuoco fu! Tiriamo fuori salsicce, carne, patate e birra, ci tagliamo dei rametti con cui facciamo gli spiedi, avvolgiamo le patate nella carta stagnola…dopo mezzora il primo giro di carne e di patate è pronto…siamo stati seduti a mangiare per tre ore, intanto la sera calava, le nuvole coprivano le stelle, ma la luna ogni tanto timidamente si faceva vedere…nella notte mi è sembrato di vedere 4 occhi brillare alla luce della pila, ma questa è un'altra storia, poiché neanche io so dire se gli ho visti veramente o no! Ci mettiamo in tenda, un po’ strettini ma ci stiamo, la pioggia inizia a ticchettare sulla tenda, e vi assicuro niente di più fastidioso…io ricevo qualche gomitata da Gio, poverino gli ronfavo nell’orecchio…insomma, poco sonno ma tanta eccitazione, l’idea che attorno a noi tanti diversi animali si domandavano chi siamo, da dove arrivavamo, e nel frattempo si organizzavano per trovare riparo dal temporale! Sveglia alle 7.00, pane e nutella e di nuovo in marcia, ci aspettavano 15 km per scendere dall’altro versante. Una nebbiolina avvolgeva la tenda, l’erba ancora si teneva stretta quella sottile pellicola d’acqua, noi silenziosi e un pelo infreddoliti camminavamo con la consapevolezza di essere gli unici homi più o meno sapiens a quell’ora nel Parco! Camminiamo per un oretta e all’improvviso davanti ci troviamo un cinghiale, enorme, pelo lungo e scuro…ci guarda per qualche istante e poi si mette a correre via più veloce che può…poverino chissà che brutta impressione gli abbiamo fatto! Qualche metro più in basso qualcosa di giallo si muove…gialla e nera una salamandra lunga come una mano cammina sulle foglie…di salamandre ne vedremo lungo tutto il percorso, di grandi e di piccole, poi a valle la pensione: Salamandra Panzio! Insomma dopo 4 ore di cammino arriviamo a valle dove prendiamo prima il pullman e poi il treno fino a Budapest…arriviamo a casa, doccia, 90° minuto e poi a letto.
È lunedì mattina, la sveglia suona alle 5.30…si parte per andare in giornata a Bratislava. Agi la ragazza ungherese di Giovanni ci aspetta già in stazione, noi da bravi italiani arriviamo all’ultimo giusti per prendere il treno! Arrivati la iniziamo a girare, decidiamo di andare prima al Castello…dall’alto una visione allucinante ci assale…si vede il Danubio, un ponte estremamente comunista e oltre una schiera di grattacieli tutti uguali…sembrava la tipica scenda di una città del futuro in un film…un ponte di raccordo con la città degli schiavi, palazzi costituiti da celle in cui questi poveri operai lavoravano tutto il giorno. Poi per fortuna arriviamo al centro…la nostra visione cambia radicalmente! Piccole vie in ciottoli, fontane e alberi fanno da contorno a casette con l’intonaco colorato e un pelo invecchiato, molti turisti e pochi cittadini che probabilmente osservano il tutto dalle finestre e se la ridono sotto i baffi! Alle 17.20 l’abbiamo già girata tutta e rendiamo il treno del ritorno…a me e Gio dalle 21.00 alle 22.30 ci aspetta una partita contro gli ungheresi! Molto combattuta ma perso di due goals!
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