Quattro volte sì. Con cognizione di causa.

E' facilissimo sentir dire "voterò quattro sì" in questi giorni.

E' il modo più in voga per dimostrarsi "aggiornati", "impegnati" e attenti difensori dei "Valori" civili.

Ieri c'erano due ragazzi in stazione a Padova che volantinavano e spiegavano come votare sì fosse un atto dovuto contro il governo Berlusconi e i fascisti che manipolano le informazioni e la ricerca in Italia. Mi è salito il nervoso e con il savoir-faire che mi contraddistingue volevo prenderli per il collo urlando "ma voi lo sapete per cosa votate, stronzi?".

Che poi è un dubbio che mi assale molto più spesso di quanto sia disposta ad ammettere.

Penso che in fondo mia madre (che fornisce delle ragioni logiche e sensate per cui andrà a votare solo un sì) non sia poi così male. Opinioni divergenti, va bene. Ma supportate da letture, da sbirciatine ai miei libri di bioetica, insomma, da un minimo di conoscenza.

Quello che io chiamo un buon presupposto per un dialogo. E' quello che io chiamo un buon interlocutore.

Almeno lei sa cosa va a votare.

Penso ad una nostra amica, è appena rimasta incinta con questa legge, "grazie" a questa legge.

Lei non andrà a votare.

Per sua coerenza personale.

Ancora opinioni divergenti.

Motivate.

Penso ad un amico che ha raccolto firme per il referendum. E adesso non andrà a votare. Si sente tradito lui. Non vuole votare quattro sì quando quello più importante era il quinto. Quello abortito in vitro.

Penso che il problema della ricerca legato ad alcune malattie in Italia sia molto più esteso rispetto all' "affaire staminali". Penso che le staminali siano una possibilità importante. Ma sempre "solo" una possibilità. Non la soluzione a tutto.
Penso che non sia giusto fare sciacallaggio sulle speranze dei malati. Su chi crede in una ricerca che probabilmente andrà ad aiutare chi verrà dopo di lui. Penso non sia giusto mettersi in bocca le loro sofferenze senza sapere esattamente di cosa si sta parlando. La ricerca è un'arma importante e terribile al tempo stesso. E' giusto che sia regolamentata ed è giusto che vi sia un livello base di consapevolezza da parte di tutti. Non serve andare a votare sì al referendum sulle staminali e poi partorire e non donare il cordone ombelicale alla ricerca. Tanto per dirne una.

Che questo referendum stia diventando una questione politica, non lo trovo giusto, soprattutto dal punto di vista dell'informazione. Da entrambe le parti c'è una buona fetta di persone che voterà o non voterà per "partito preso". Dovessero passare i referendum in questo modo, da (forse) futura ricercatrice la prenderei come una mezza sconfitta. La storia insegna che chi vota senza cognizione è in grado di votare anche l'esatto opposto.
Semplicemente, da biotecnologa, speravo in una maggiore "onestà intellettuale" da tutte le parti in causa nel "gioco dell'informazione".

13 Responses to “Quattro volte sì. Con cognizione di causa.”


cribbio
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