Il film "L’esorcismo di Emily Rose" è l’ennesimo forze del male vs forze del bene. L’idea di partenza del film non è male: cosa sarebbe successo se nel lontano 1973 Max Von Sydov nelle vesti di Padre Lancaster Merrin non fosse riuscito ad esorcizzare l’indemoniata dodicenne Linda Blair, ma anzi in seguito alle sue pratiche fosse morta? Lo avrebbero mai accusato di omicidio colposo o di gravi lesioni personali?
Nessuno lo sa, e questo film (il cui finale lascia lo spettatore – la sottoscritta quantomeno– allibito) risolve solo un dubbio: sì, il prete è stato incriminato.
Emily Rose potrebbe essere vostra sorella, vostra figlia o semplicemente una vostra amica. Quello che capitò a lei potrebbe capitare a chiunque. Queste le apocalittiche parole di apertura del film, che si dice basato su “una storia vera”: quella di una giovane studentessa, Anneliese Michel, (il nome fu poi cambiato forse per rispetto della famiglia o più prosaicamente per evitare di pagare i diritti) morta nel Luglio del 1976 all’età di 23 anni. La ragazza, appena sedicenne, fu colpita da una gravissima forma di epilessia, con crisi sempre più violente. Complice anche la rigida educazione religiosa impostale dai suoi genitori, Anneliese Michel cominciò a credere che il demonio si fosse impossessato di lei.
Le prime inquadrature del film sono a dir poco dilettantesche, e le scene senza audio suonano come qualcosa di già visto e mal copiato. Passati venti minuti in cui ti chiedi se forse vedere Passo a due non sarebbe stata una scelta più intelligente e dove sia tutto questo horror che si dice essere il genere del film, si capisce che: a) il prete è stato incriminato b) la Chiesa non vuole che il prete parli dell’esorcismo c) il prete dice all’avvocato che ci sono delle forza del male che complottano contro di loro (il che ha portato la sottoscritta a pensare che forse questo film, presentato come un omaggio, fosse in realtà una parodia de L'esorcista).
Il resto della storia prosegue in modo prevedibilissimo, con il processo – i testimoni - l’avvocato che va a trovare il prete in galera..insomma, io sarò anche vaccinata al genere horror, ma se l’unica scena in cui m’è venuto un mezzo infarto è stata quella dove si è avuto un cambio d’inquadratura repentino, beh …
Il classico film con buone basi e pessimo sviluppo. Per carità, se volete andate a vederlo, ma se vi aspettate di sobbalzare dalla sedia ogni tre secondi prendetevi un Dario Argento o John Carpenter e fate prima!
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