Stasera ho beccato un pezzo "dell'intervista" solitaria di Berlusconi a Matrix, con doppia razione di pubblico giovane, incravattato e in coma vigile.
Silvio, parlando dei suoi problemi con la giustizia, ha affermato: "Ho avuto 96 avvisi di garanzia e sono stato sempre assolto con formula piena", così, testuale, senza contradditorio, senza replica. Il suo dipendente Mentana è passato oltre, senza sentirsi in obbligo di specificare che la verità è un'altra e che l'uomo di fronte a lui grazie alla concessione delle attenuanti generiche ha usufruito di 4 prescrizioni (Lodo Mondadori, Caso Lentini, All Iberian 1, Sme-Ariosto 1) oltre alle due assoluzioni per intervenuta amnistia (Falsa Testimonianza P2, Terreni Macherio) e a quella motivata dal fatto che le imputazioni non costituiscono più reato (Falso in bilancio All Iberian 2). Senza contare quelle per insufficienza di prove e le indagini in corso su altri falsi in bilancio e sul caso Mills.
Allora mi sono venute in mente due cose....
La prima è il documentario "Viva Zapatero" della Guzzanti, quando il giornalista tedesco Udo Gumpel spiega l'importanza della "seconda domanda". Con teutonica semplicità affermava che non è tanto importante fare domande scomode ai politici quanto piuttosto poter replicare quando la risposta che si riceve è difforme dalla verità, smascherando la bugia che è stata raccontata.
La seconda è l'inchiesta della serie "W L'Italia" ideata e realizzata da Riccardo Iacona, andata in onda Domenica scorsa su Raitre, dal titolo "Tribunali!" quando il giudice Enzo Maria Albano raccontando quanti dei processi intentati per reati contro la pubblica amministrazione finiscono nel nulla per colpa della lentezza dei procedimenti giudiziari dovuta a lungaggini burocratiche, organici sottodimensionati e mancanza di "copertura finanziaria" per le penne e la stenografia, spiegava con partenopea semplicità che "per arrivare alla prescrizione devi dire che il reato c'è. Questo sia chiaro, il reato c'è...è un fatto di pena che non si può più dare, ma nel momento in cui tu dici "c'è prescrizione" vuoi dire che l'ipotesi accusatoria è stata dimostrata".
Non bastasse il giudice Albano si può anche citare la Corte di Cassazione, sentenza n. 5069 del 21 Maggio 1996, quando dice: "Qualora l'applicazione della causa estintiva della prescrizione del reato sia conseguenza della concessione di attenuanti, la sentenza si caratterizza per un previo riconoscimento di colpevolezza dell'imputato ed è fonte per costui di pregiudizio".
Si dirà: "tanto la gente non guarda queste trasmissioni, preferisce La Fattoria". Aldilà del fatto che non vedo dove sia l'elemento consolatorio di questa verità, mi dispiace sottolineare che in ogni caso quanto ho scritto qui lo leggeranno, con un po' di fortuna in 50 mentre quello che ha detto Silvio a Matrix male che vada lo vedrà un milioncino tondo tondo di telespettatori, che saranno anche assonnati, per carità, ma sempre persone sono. Almeno in senso lato.
E allora, domanda retorica, perchè insisto?
Ah, dimenticavo: mi sarebbe piaciuto segnalarvi il link al sito di Raiclick tramite cui rivedere le straordinarie inchieste di Iacona, purtroppo questo prezioso materiale non è ritenuto degno di una collocazione gratuita su internet, al pari, tanto per citare alcune perle, di tutte le puntate di "Porta a Porta", delle trasmissioni sulla morte del papa, dei "Confronti" di Moncalvo o di "Un posto al sole".
Nel caso ve le foste perse (e sarebbe un grave peccato) io una copia in digitale ce l'ho.
Fatevi vivi (i miei contatti sono in alto a sinistra sul blog) che una soluzione si trova.
12 Responses to “Perchè insisto?”