10 aprile: ore 23

La cosa terrificante, dopo le sparate degli ultimi giorni dove sentiamo abolire una tassa al giorno e dove veniamo beatamente appellati come "coglioni" dal primo ministro, saranno le prime dichiarazioni di Berlusconi a risultati elettorali caldi caldi, e cioè intorno alle 23 del 10 aprile, quando con proiezioni ormai sempre più accurate sarà possibile definire chiaramente chi è il vincitore e chi il vinto. Se lo scenario televisivo è stato pietoso in questi giorni e le dichiarazioni rilasciate aberranti, vorrei far notare come probabilmente non abbiamo ancora assistito al peggio.

CASO A: Berlusconi vince le elezioni. Appare da palazzo Grazioli il faccione sorridente e disteso del Cavaliere, fisicamente spossato ma soddisfatto. Il ghigno è larghissimo, il cerone perfetto, inquadrato da vicino sembra perfino alto e aitante. Resterà in tv per i 30 giorni successivi alle votazioni da Vespa e negli altri salottini cercando di spiegare i retroscena di una rimonta che lui aveva sempre pronosticato. Telefonerà a Fede ringraziandolo per quella toccatina di culo determinante per il risultato finale.
"Ne ero sempre stato certo, gli italiani non sono coglioni. E' stata dura ma abbiamo vinto contro ogni pronostico. Sono direttamente responsabile di questo successo, essendomi speso in prima persona in una durissima campagna elettorale dove ho ricevuto attacchi continui dalle toghe rosse e dall'odio alimentato dai comunisti. Gli italiani hanno scelto di andare avanti e non li deluderemo: hanno capito che Prodi non era credibile come guida del paese ma solo un utile idiota messo lì come fantoccio dai politicanti della sinistra!"

CASO B: Prodi vince le elezioni. Appare soltanto 48 ore dopo da palazzo Grazioli dopo un silenzio mediatico agghiacciante durante il quale si scatenano le peggiori illazioni. Fede destituito, Bondi incatenato e fustigato, Schifani appeso a testa in giù e poi tagli colossali ai dipendenti Mediaset. Un comunista la spara grossa: tutti i capelli trapiantati sono caduti per lo stress quindi Silvio si mostrerà nuovamente in bandana appena prende coraggio. Quando finalmente esce dal suo bunker il volto è buio, solcato dalle lacrime che sciolgono il cerone comunque perfetto, inquadrato da vicino sembra perfino un settantenne come effettivamente è. Resterà in tv per i 2 anni successivi alle votazioni da Vespa e in tutti gli spazi televisivi Mediaset, televendite incluse, cercando di spiegare i brogli del centrosinistra durante lo spoglio delle schede, visti con i suoi occhi al seggio di Brugherio.
"Ne ero sempre stato certo, gli italiani SONO dei coglioni. La colpa di quanto successo è degli alleati, che non hanno fatto una buona campagna elettorale in prima linea come me. Gli italiani hanno scelto il regime, la fine della libertà e l'avvento di un periodo buio di terrore miseria e morte. Prodi al governo non durerà alla guida del paese nemmeno un mese, che dico un mese, un giorno! E' solo un utile idiota messo lì come fantoccio dai politicanti della sinistra! Pertanto mi candiderò alla presidenza della Repubblica. Si, avete capito bene: alla presidenza della Repubblica, per rimandare alle camere tutte le leggi che lor signori vorrano fare per mettere a posto i loro amici e accontentare questo o quel politico. Non vi liberete di me così facilmente. Finchè esisterà democrazia in questo paese, Dio mi ha scelto per combattere contro le menzogne e la corruzione di questo paese in mano ai comunisti!"

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cribbio
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Quando li abbiamo visti davanti al nostro portone in Via Solferino, capimmo subito che sarebbero andati lontano. Poi infatti sono entrati.
(Il Corriere della Sera)

L'abbiam capito subito che di sport non capiscono una borsa, anzi un borsone. Meno male che non gli abbiamo aperto la porta!
(La Gazzetta dello Sport)

Vogliono fare giornalismo ma non sono minimamente all'altezza. Piuttosto che vadano a lavorare, ragazzetti pidocchiosi!
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