Dopo cinque anni così, ci si aspettava una reazione "umana" da questo mostro senza testa che è l'elettorato italiano. Una reazione non dico di rifiuto, di ripudiamento netto, ma quantomeno di fastidio, sì. E non perchè lo dicessero i sondaggi, o la gente al bar, ma per un mio allocco sentore che se le cose andavano male, e andavano male dopo cinque anni di un governo di promesse mancate e delusioni invece puntualmente confermate, sarebbe stato umano provare a votare l'altra parte. Provare l'alternativa. Dopo cinque anni così, invece, abbiamo assistito a un psicodramma collettivo, dove i primi a suicidarsi sono stati, credo, gli stessi sondaggisti autori di ingenui exit-poll, per poi vedere crollare tutto il vantaggio di mesi di aspettative, comizi, di rese dei conti e di "mandiamolo finalmente a casa". Dodici ore di diretta televisiva a cui ho assistito inerme sul divano del quartier generale di Ciccsoft, allibito di fronte a una corsa voto su voto pazzesca e mai verificatasi prima nella storia del nostro Paese. Si è arrivati (forse) alla conclusione che si è spartita la posta in palio quando invece una squadra avrebbe dovuto (numericamente) prendere a randellate i poveri avversari. E' già questo, almeno moralmente (il calcio me lo insegna) è una mezza vittoria del centrodestra. Dopo cinque anni così, a leggere i titoli dei giornali oggi mi sale un pò il magone, perchè evidentemente ci hanno raccontato un'unica, grande, balla. Non è vero che il Paese è stanco e vuole cambiare. Al paese le tasse di successione o l'abolizione dell'Ici non gliene frega niente, perchè tanto, voterà sempre uguale, ognuno per la propria strada. Dal 1994 ad oggi, ad ogni elezione la coalizione che vinceva ha sempre vinto per qualche centinaia di voti. Numericamente parlando, la forbice è sempre stata stretta, fino a diventare strettissima ieri sera tale da spezzare in gola il grido di vittoria del popolo del centrosinistra. Non ci sono stati grandi spostamenti di voto, i radicali hanno preso il 2,5% come nel 2001, solo che stavolta entrerano in parlamento perchè coalizzati. Forza Italia è scesa al 23% ma è salita di 4 punti i seguaci di Casini (diomio), quindi i voti persi sono finiti pur sempre ai bordi dell'impero. E nel centrosinistra, hanno più o meno le stesse percentuali di qualche anno fa. Ho come l'impressione, io che analista politico e sociale non sono, che si sia votato più per partito preso, che in base al bilancio del governo o alle aspettative dell'Unione. Bisogna forse prendere atto che in Italia ci sei tu e ci sono "loro", e l'economia può tirare o la criminalità dilagare che questo poi non conta molto. Alla fine ci si guarda con sospetto a vicenda, ci sono quelli che ormai hanno Berlusconi nel sangue e quelli che ce l'hanno nella bile, c'è un'idea di appartenenza a una delle due barricate che forse nemmeno le promesse possono riuscire a spostare di molto. Si dirà che l'abbiamo fermato, e dopo cinque anni così è comunque un grandissimo e fondamentale risultato, ma io non ho visto nessuna avanzata del centrosinistra nè un crollo del centrodestra. Anzi. Se ieri sera Prodi e compagni hanno potuto gridare alla vittoria (scena patetica e penosa, e lo dice un prodiano convinto) è stato proprio grazie a quella legge elettorale altresì definita "porcata", che gli permette di avere la maggioranza alla camera nonostante siano in parità numericamente parlando. Assomando i voti di Camera Senato, numericamente l'Unione è sotto ai malefici del Centrodestra. Dopo cinque anni così, vedendo come è andata, mi viene da chiedere: Siamo contenti?
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