La Repubblica (6 giugno 2006):
"In bilico tra figli e carriera il mammo italiano resta indietro"
"[In Francia] il boom dei papà-chioccia"
Sono milioni di anni che gli uomini vanno a caccia, fanno la guerra, detengono il potere politico nella sfera pubblica e mantengono la famiglia (con tutti gli abusi del caso).
Sono milioni di anni che le donne si occupano di gestire la sfera privata e delle cure: organizzazione interna della casa, spesso la gestione del reddito familiare, cura dei figli (con tutti gli abusi del caso).
Dopo una serie di rivoluzioni culturali (e del diritto), negli ultimi 100 anni e in questa zona inventata che chiamiamo occidente, questa situazione sta cambiando. Le ragioni sono molte e qualunque filosofia (anche politica) ha una sua parte nel descrivere i perchè e i percome del fenomeno. Motivi economici, di mercato, di lavoro, culturali, religiosi, antropologici, sociologici e via dicendo. Tutte queste (retro) spiegazioni hanno una loro componente di verità. Rimane il fatto: le donne sono finalmente (generalmente) chiamate a contribuire sempre di più alla vita pubblica e privata e parimenti gli uomini sono chiamati a contribuire maggiormente a ciò che riguarda la sfera privata della famiglia (comunque la intendiate) e il lavoro di cura parentale.
E poi ci sono gli ostacoli, che tutti conosciamo: il potere, il famoso soffitto di cristallo, non è facile da raggiungere, per il semplice fatto che chi ha il potere, non se ne separa volentieri. Ecco vorrei, una volta tanto, parlare in termini generali, validi per tutti, uomini e donne. Perchè se è vero che esiste un potere maschile nella vita pubblica e politica (stipendi, carriera, diritti, considerazione, gestione dei tempi e tutele) ne esiste anche un altro, femminile, nella sfera privata (il come si fanno le cose: come si lava, come si stira, come si educano i figli, come si cucina, quello che si può o non si può spendere).
Nel momento in cui questa realtà duale stava in piedi, sostenuta da diritto e consuetudine, le rispettive influenze erano equilibrate. Oggi, che teoricamente non esistono confini tra le due sfere, le zone di influenza confliggono. Quando il sessismo si esercita sul posto di lavoro, le donne diventano tutte stupide, inadeguate, spesso assenti, inferiori nell’espletamento della rispettiva mansione. Quando il sessismo si manifesta tra le mura di casa, gli uomini diventano incapaci, maldestri, mai adeguati al compito, non sufficientemente puliti, poco attenti alle presunte esigenze della prole.
Questa presunta incapacità di genere, in entrambe le sfere considerate, è un retaggio ignorante che molti si portano dietro e che andrebbe, una volta per tutte, sfatato. Perchè la “donna in carriera” viene considerata come un essere che rinuncia alle sue peculiarità femminili (dura, autoritaria, manesca, sgarbata, lesbica)? Perchè gli uomini che prendono permessi di paternità sono considerati mezzi-uomini (resi astratti, più vicini a esseri femminili, ridicolizzati, omosessualizzati)? E via dicendo, in un crescendo imperterrito di scemenze. La verità è che la guerra dei sessi continua, crudele, inesorabile, a opera di entrambe le parti e all’interno delle due sfere considerate.
State bene, Cyrano.
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