Settolo constata la spaventosa mortalità delle matricole ad Ingegneria. Cose a noi tristemente note.
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E' tutto un equilibrio sopra la follia
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Settolo constata la spaventosa mortalità delle matricole ad Ingegneria. Cose a noi tristemente note.
29 settembre.
.... Seduto in un caffè io non pensavo a teeeee....
Ero seduta in cucina, sorseggiando la mia solita tazza di orzobimbo (versione infantile del Vandelli Style). Pensavo ai fatti miei, leggicchiavo la scatola di cereali.
Quando, d'un tratto, delle parole non sono giunte alle mie orecchie. "Buon Compleanno, Silvio"!
Un grido esultante, voci roboanti che, in coro, cantavano l'allegra canzoncina (Perchè è un bravo ragazzo.. Perchè è un bravo ragazzo.... perchè è un bravo ragazzoooooooooooooooooo.... nessuno lo può negari!). Palloncini colorati che coprivano il cielo di Bologna, trombettine e cappelli variopinti rispettivamente nelle bocche e sulle teste dei cittadini festeggianti.
Perchè il 29 settembre è festa, qui, nella città rossa.
Le mamme cantano mentre stendono le lenzuola fuori dalle finestre, gli operatori ecologici improvvisano dei balletti di tip tap, il tranviere sorride ad ogni essere umano che capita sulla sua strada.
Ed improvviso io sorrisiiii...
ho lasciato la mia tazza di orzobimbo fumante sul tavolo, dimenticato - come ogni mattina - gli ingredienti per una sana dieta regolata (avete presente, no? lo specchietto alimentare sulla scatola dei fiocchi..), e sono corsa per le vie della mia città.
Ho abbracciato il mio vicino di casa.
"E' il suo Compleanno!", ho urlato, con le lacrime agli occhi.
Con me, migliaia di passanti sconosciuti, affettuosi e sereni.
Auguri, Silvio.
: Prodi finalmente è andato in parlamento a dire che non sapeva nulla del "piano Rovati" per salvare la Telecom
: Bene, allora adesso si può procedere con il "piano Rovati".
Come raccontare/scrivere di qualcosa di estremamente generazionale, ché ogni generazione ha il proprio film di riferimento quel misto perfetto di libri-musica-film-fumetti-pruderie divorati e disciolti nei neuroni, senza essere pericolosamente nostalgici o patetici o peggio ancora accademici? Non si sa. Quel che si sa è che Clerks è stato l’American Graffiti dei nati negli anni settanta, adolescenti negli anni ottanta, ragazzotti negli anni novanta e attualmente quasi tutti precari se non lavorativamente, di sicuro sentimentalmente (e non fate gli scongiuri).
Dopo dodici anni dal folgorante primo capitolo Kevin Smith riprende i suoi commessi – bianco e nero, produzione indipendentissima, dialoghi irriverenti e disquisizioni scurrili sui massimi/minimi sistemi che gli adepti sanno citare a memoria – succede che ritroviamo Dante all’atto di aprire il drugstore Quick Stop come ogni mattina ma questa volta lo attendono le fiamme...
Così capita anche che dal bianco e nero amarcord si viri al colore e con l’amabilissimo terribile Randal (sempre devoti saremo a questo ragazzo per il suo santo cinismo terapeutico), finiscono a lavorare in un fast food gestito dalla bella Rosario Dawson.
Niente di meglio per Randal che mettersi a tormentare l’amico perché si vuole sistemare con la cheer leader di turno ma soprattutto crocifiggere impunito Elias, lo svagato-spanato-impedito aiutante. Una specie di cellino made in america che crede nell’esistenza di – prego segnate, segnate bene nelle memoria questi tre concetti/nomi – Pio Bernardo, Dio e il Signore degli Anelli. Ma altrettanto prontissimo a disconoscere i propri dogmi con una memorabile battuta (clicchi solamente chi non teme gli spoiler) se messi nella giusta relatività.
Ritroviamo anche Jay e Bob il Silente: usciti di prigione dopo essere stati pizzicati a spacciare, vivono nuovamente appiccicati al muro col loro inseparabile e truzzissimo (eh quanto tempo dall’uso corrente di tale aggettivo, finito un po’ la come lira, diremmo) stereo e che per passare il tempo s’ingegnano sino a partorire un altro rimando assai applaudito: l’imitazione del killer de “Il silenzio degli innocenti”. Da antologia la parodia geniale ad opera di Randal della Trilogia cinematografica di Peter Jackson: mentre litiga con un patito estremista opponendo che l’unica trilogia universalmente riconosciuta dai veri cinefili, è Star Wars, con l’ausilio della mimica del corpo, sintetizza i tre titoli tolkeniani consegnandoci per sempre una tesi recensiva pressochè indiscutibile. Si dirà che il resto della storia è fragilina e anche inauditamente romantica, che in alcuni punti s’innalza eccessiva sopra le righe ma capita di ridere di gusto e liberati e quasi felici sapendo che da qualche parte, stai sor-ridendo anche di te. Per fortuna.
PS capita tra le altre cose che ti siedi
in platea e che arrivi Gherardo Colombo.
Giusto lo spettatore che ti aspetteresti a un
film del genere. Eppure…
BREAKING NEWS: Nemmeno 24 ore dopo aver riavuto il telefono, è finalmente tornata la linea ADSL e il codice di attivazione in casa TheEgo. Soddisfazione ed entusiasmo della sorella e dei parenti tutti. Apparso brevemente in video TheEgo ha urlato trionfante: "Via il bavaglio, prima o poi dovevano lasciarmi tornare in Internet, non potevano togliermi il mio Mouse!". Poi è stato portato via d'urgenza dagli infermieri.
Ammetto che con questa storia sto rompendo l'anima un
po' a tutti, e che questa deriva personale dei miei post ha sfrombolato assai il rapace (cit.) però quest'oggi penso si sia raggiunto l'apice di tutta la
vicenda Alice-Nonno Libero perciò merita di essere raccontato.
Alle 19.30 circa di due giorni fa collego il router alla presa di corrente per verificare svogliatamente se è finalmente attiva la connessione ad internet, e
miracolo, c'è il segnale: tutte le spie sono accese. Corro ad aprire Firefox, provo a digitare un sito e vengo spedito nella pagina di benvenuto di
NonnoLibero dalla quale completare l'attivazione. Sorpresa: serve il "codice di configurazione" che mi è stato gentilmente spedito nella mia casella mail
senza il quale non posso terminare la procedura. Peccato non poter accedere ala mia mail ora da casa (ovviamente!) così rimando la festa visto anche un
impegno imminente.
Attenzione però: mia sorella nell'entusiasmo generale fa notare che è tutto il pomeriggio che riceviamo telefonate di gente che ha sbagliato
numero. Cercano una certa Barbara o al più un certo Marcello, ma nessuno dei due vive in casa mia. Sta a vedere che le due cose sono
connesse... ma no dai, possibile?>
Si. Mentre stiamo parlando suona un'ennesima volta il telefono, ci facciamo dire chi cercavano di preciso e la voce ci conferma di essere un'amica di
Barbara. Il numero che ha digitato è completamente diverso dal nostro quindi non si tratta di un errore. Disastro. Appena mette giù faccio una prova e
con il cellulare chiamo il mio numero di casa. Sul telefonino suona libero ma il telefono di casa NON SQUILLA. Nessuno risponde. Poi provo il processo
inverso per scoprire quale magico numero siamo diventati grazie a NonnoLibero e alla sua Adsl. Non c'è linea: il telefono è muto ma nonostante
questo riceve perfettamente le chiamate per quella povera famiglia ignara di essere tagliata fuori dal mondo per colpa nostra.
Esco di casa e non ci penso più. Il mattino seguente la linea è tornata. Possiamo effettuare chiamate però la prova telefonino è agghiacciante e
kafkiana. Noi siamo diventati Loro. Il nostro nuovo numero di casa è quello della famiglia ignara. Provando a chiamare il nostro vecchio numero
invece suona a vuoto ma non corrisponde alla famiglia perciò Telecom non ha semplicemente invertito due fili ma ha brutalmente escluso dal mondo della
telefonia una famiglia a caso dando il loro numero a noi. Se noialtri dobbiamo incazzarci, Barbara e Marcello saranno sicuro ancora più furiosi. Chiamo
prima Infostrada, poi Telecom per protestare, rilevano il disguido e promettono di risolvere entro la giornata.
Nel mentre riesco ad accedere all'home page di Libero (e solo a quella) per completare l'attivazione ma pur controllando per vie traverse la posta, del
codicillo utile in email nemmeno l'ombra. Attendo (im)pazientemente. Alle 18 circa di ieri, il nostro numero è tornato quello originale cui tanto siamo
affezionati, in compenso la spia adsl del router si è spenta nuovamente ed ora non sono più in grado nemmeno di andare sulla pagina dove
inserire il codice di attivazione.
Ora io lo so che è tutto uno scherzone della Telecom perchè li ho abbandonati, e sono sicuro che nel momento in cui mi arriverà il codice non potrò
accedere alla pagina e quando potrò accedere alla pagina il codice non sarà sufficiente e mi mancherà un altro codice fiscale, un documento, una
patente, un passaporto, una chiave di crittografia o una foto di Pacciani, qualcosa cribbio che mi impedirà di tornare ad avere una connessione come
ogni famiglia che si rispetti nel 2006, col progresso che mi passa sotto il naso, ricribbio.
Poi dicono che gli utenti sono caproni e non vogliono staccarsi da Telecom per pigrizia e perchè non han voglia di far tutte le beghe che occorrono. Sfido
io: con tutto quello che fan passare ad un volenteroso con una pazienza di Giobbe come la mia farebbero spazientire pure Gandhi o Papa Woityla.
Questo di adesso no, che si spazientisce spesso di suo a quanto pare.
Lo sappiamo tutti: Moggi non è una persona onesta. Partendo da questa premessa il fatto (dimostrato) che lui usasse schede telefoniche svizzere per comunicare con designatori, procuratori e chissà chi altro è sufficiente per ottenere la certezza indiscutibile che i campionati, il calciomercato e anche il combattimento clandestino dei galli nei sobborghi di los angeles erano truccati.
Come le spieghi le schede non intercettabili?
Tant'è che quando avevo letto questa risposta:
"Mi dovevo proteggere dalle aggressioni. Innanzitutto quelle schede non sono ventimila, ma venti e, normalmente, le buttavo via dopo 15 giorni. Le prendevo soltanto per non rendere facile violare la privacy del mio lavoro. Abbiamo una legge sulla privacy con un Garante che non garantisce e c'è molto spionaggio industriale. L'unico mezzo era eclissarmi. Trattavo in quel periodo Cannavaro, Ibrahimovic ed Emerson. Li volevano anche altri. Anche l'Inter, per esempio. E quando le cose si mettono così, il giocatore o lo si paga troppo o lo si perde. Con quelle 20 schede mi sono soltanto cautelato da intrusioni che pure ci sono state".
tratta da questa intervista rilasciata a fine luglio, avevo pensato: "A' Lucià, questa è davvero grossa, inventatene un'altra".
Dicevo, parlando fra me e me, "ma ti pare possibile che Telecom abbia una struttura interna che controlla le telefonate di personaggi noti, che crea dossier ad uso e consumo di non si sa bene chi, che il capo di questa struttura è a conoscenza di quali intercettazioni vengono richieste dalla magistratura, che questo stesso riferisca direttamente all'A.D. di Telecom che è anche Vice Presidente dell'Inter?
No, dai, è plausibile pensare che ci siano elementi all'interno della struttura di sicurezza di Telecom che chiedevano alla propria segretaria di prelevare i dati sulle conversazioni della Juventus, di Moggi, della Gea e via dicendo...?"
Scusa lucià.
ANSA-Silvio Berlusconi ha dichiarato che Mediaset non è interessata a Telecom ed ha aggiunto:"D'altronde Mediaset non era interessata neanche a Nesta".
ANSA- Secondo il quotidiano francese "L'est republicaine", Bin Laden sarebbe morto di tifo un mese fa. Indiscrezioni affermano che la notizia sarebbe giunta alla redazione del giornale tramite un messaggio video registrato dallo stesso Bin Laden.
Tutto il bailamme sulle intercettazioni illegali e il relativo decreto di cancellazione pone alla collettività una sola vera domanda (oltre a confermarci la scarsa credibilità di Di Pietro, che vota un decreto in Consiglio dei Ministri, poi esce e dice che non gli va più): se un reato è provato da una prova acquisita illegalmente, che si fa? La prova acquisita illegalmente può essere usata contro il reo? Oppure deve essere cancellata, e dev'essere punito colui che ha acquisito la prova utilizzando metodi illegali?
Io mi sto arrovellando attorno a questa domanda, e ancora non ho trovato una risposta. Non riesco a non pensare che se le prove acquisite in modi non legali non avessero avuto rilevanza, 24 sarebbe durato a malapena cinque puntate (invece siamo alle soglie della sesta stagione, e il che è tutto dire)