...Lavorare tutti e lavorare meno.
Questo era l'imperativo dei ragazzi rivoluzionari del 77. Questo il grido di Rivolta che echeggiava per le strade di Bologna (e non solo, certo) in quei giorni non troppo lontani. Radio Alice ha dato voce a questo desiderio, portando nelle sue onde le parole di chiunque avesse voglia di uscire allo sciopero.
Non esperti di comunicazione. Non politicanti. Ma ragazzi normali, di quelli che ci sono ancora oggi, e che ci saranno sempre.
Come tutti sanno, quella Radio fu chiusa dalle forze dell'ordine, con l'accusa di avere organizzato la rivolta degli studenti, in quei caldi giorni di rabbia.
Perchè fu ucciso uno studente e la devastazione è stata la risposta.
Lavorare con Lentezza riassume in modo profondo, tragico, leggero ed esauriente l'aria che si respirava allora. Gli studenti figli di papà trasformati in piccoli idealisti, il lavoratore che si sente oppresso dai "bimbi ricchi" (ma questo non credo sia cambiato...). Ma soprattutto il clima di cambiamento. Si lavora troppo. Si è sfruttati. Allora, che almeno i contratti non erano a progetto, come oggi.
Avevano intuito il problema. Avrebbero potuto arginarlo, modificarlo. Invece il 77 si è trasformato in nulla. In ricordi sensazionali.
Il mio insegnante di italiano è Franco Berardi. Detto Bifo. Uno di quelli che aprì Radio Alice. Uno di quelli che dovette scappare (e lo potete vedere, nel film... E' il signor Berardi. Pochi secondi, ma divertenti), in esilio, in Francia, per non andare in prigione.
Uno di quelli che oggi vede il fallmento di allora e comprende che davvero poteva essere fatto qualcosa. Allora. Oggi la lunga catena di montaggio umana è troppo avanzata. E noi siamo la mercificazione del progresso.
Lavorare con Lentezza... Titolo che poteva essere profetico.
Poteva.
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