Sono sempre stato contrario alle dimostrazioni matematiche. Non ne colgo il senso, l'utilità pratica, la ragione di studio. Costrette ad essere imparate per sostenere diversi esami, vengono dimenticate nel giro di UN solo giorno una volta che l'orale viene superato. Sono quelle assurdità che non verranno mai riformate e fanno parte del sadismo di certi professori. Perchè pretendi da me quello che nemmeno tu a lezione ricordi e ti affretti a chiarire "Essendoci il libro, non pretendo le sappiate a memoria"? Salvo poi chiedere teoremi dimostrati che il malcapitato di turno ha incollato in mente nei giorni precedenti per fare bella figura.
Santo cielo quando la finiremo di essere così ipocriti? Io capisco un matematico, che può anche appassionarsi a certe cose, ma da che mondo e mondo l'Ingegnere è quella figura che bada al sodo, che quando ha bisogno di una formula o un teorema prende un manuale e lo legge, lo consulta, lo applica. E' quella figura che fa i conti con la calcolatrice per semplicità. Ci hanno insegnato, inculcato la cultura dell'ingegnere come colui che utilizza la conoscenza che altri campi (la matematica, la fisica) hanno studiato.
Perchè dobbiamo sostenere esami in cui scioriniamo a memoria passaggi assurdi per dimostrare teoremi la cui validità è pienamente riconosciuta? Perchè non ci viene chiesto invece come lo potremmo utilizzare concretamente tale teorema? Perchè non proporre un caso pratico, un'applicazione, una domanda di collegamento per vedere se un domani, il laureato è in grado di utilizzare con profitto tale conoscenza acquisita?
Ecco perchè non vedrò mai la luce in fondo al tunnell. Perchè non supererò mai un esame che contiene una simile dimostrazione (oltre le due pagine mostrate c'è un'altra piacevolissima mezza paginetta). Non riuscirò mai in tempi umani ad impararla, a capirla e a saperla riproporre senza sembrare e soprattuto sembrarmi un imbecille matricolato. Tanto di cappello a voialtri, che ne siete capaci.
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