Il vagabondo è innamorato.
E' rimasto rapito, vedendola. Una piccola, dolce fioraia.
Cieca.
Non si rende subito conto del fatto che non veda. Ma è proprio n quel momento, quando le raccoglie il fiore che le è scivolato per terra, che perde la testa per lei.
Tanto da trovare un lavoro. Da aiutarla nei suoi problemi con l'affitto. Tanto da rubare per lei e finire in galera, per permetterle di operarsi agli occhi. Così vedrà. Anzi, lei aggiunge, LO vedrà.
;a il volto del vagabondo, a queste parole, si impaurisce.
Forse è meglio che lei non sappia.
Perchè non si tratta di un milionario, come pensa. Perchè non è bello e distinto, come sicuramente immagina. Lui è Charlot. Con i pantaloni troppo larghi, la bombetta e il bastone. Lui non è ciò che desidera.
Ma per lei, questo e altro.
Uscito di prigione, tristemente, si aggira per la città. Due ragazzi lo deridono. Abbassa gli occhi... e vede dei fiori.
E pensa alla sua piccola e dolce fioraia...
Ma lei è lì. Lo guarda e ride. Ride di lui.
Rimane inebetito, con un sorriso, sincero, felice. Lei vede. Ed ha un negozio tutto suo. E poi, soprattutto è bellissima. Tanto bella. Ma non può toccarla. Non può farsi riconoscere. Non così, non lì. Non con lei che ride.
Lei esce, per regalargli dei soldi e un fiore. Ride ancora.
Lo tocca. A quel punto, tutto si ferma. Capisce. E' il gentiluomo. Colui che ha sempre desiderato incontrare. Lui è lì. E il suo sorriso diventa ancor più dolce.
... Luci della città è uno di quei capolavori che Chaplin ci ha regalato. Una storia d'amore dolcissima e tremenda, nella sua semplicità. Un film muto, nonostante fossimo negli anni del sonoro (ma Chaplin lo odiava... credeva sarebbe stata "una moda passeggera").
Quando la parola fine campeggia sul video, non si può non chiedersi "Ma cosa succederà, ora? Lei lo potrà amare?".
Ma no, il sorriso di lei non era d'amore. Forse di sorpresa... ma non d'amore...
... Meraviglioso.
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