Starving for attention

Esiste un mostro chiamato bulimia.
Un mostro di cui non si parla, perchè non porta con sè quell'aura di "purezza" che circonda l'anoressia.
Perchè non si vede, perchè non ci colpisce, perchè possiamo ignorarla più facilmente.
E poi, diciamoci la verità, perchè fa schifo a tutti pensare a una persona che vomita tutto ciò che mangia sistematicamente, oppure che si imbottisce di lassativi onde svuotarsi per ore sulla tazza del cesso, che può associare un comportamento violento verso se stessa per punirsi per aver fatto una cosa che per le persone "normali" dovrebbe essere istintiva.
Mangiare.
C'è un esercito di bulimiche là fuori, pronto a divorare il mondo per vomitarlo, e voi non lo vedete, spesso vi ritrovate a non saper "vedere" la vostra stessa madre, moglie, amante, amica, fidanzata...
Perchè una bulimica non si nota, una bulimica è "normale", e nessuno potrà pensare che una bulimica possa aver bisogno d'affetto, d'aiuto, di rispetto ed amore. Ma quella stessa bulimica ad ogni crisi rischia la sua vita per scompenso cardiaco, per squilibrio elettrolitico, là, proprio dietro la porta del bagno di casa vostra, lasciando scorrere l'acqua della doccia in modo che voi non sentiate quel che si consuma dentro quella stanza carica di dolore. Oppure per la strada, negli angoli, nei secchi della spazzatura, nel buio della notte.

Fa schifo vero? Per quello se ne parla poco.
Eppure c'è chi da più di dieci anni conduce la sua vita in questo modo.
E piangono, e gridano, e sognano d'essere anoressiche, d'essere "ana", e scrivono plan che poi non rispettano, sprofondando nella depressione, nel circolo vizioso, nell'abbuffata. E barano. Barano con loro stesse, giocandosi così la loro vita. Vi stupiate che possano sognare un controllo sul cibo loro che ne sono schiave? Loro che sognano restrizioni apocalittiche ma non sono in grado di assaporare una briciola di tortasenza divorarla tutta?
Tu una sera mi dicesti "Rache, qualsiasi cosa è meglio di una vita così".
Tu, e i tuoi tredici anni di bulimia alle spalle, alle prese con l'ennesimo tentativo per perdere quei chilo che nel tuo cervello ti separava dalla "magrezza"

Muoiono queste ragazze, spesso, più di quanto si possa immaginare, muoiono senza amore, sole nell'anima, chiuse nel loro dolore, combattendo quel nemico, ilcibo, che le ha sopraffatte. Muoiono all'improvviso e chi resta le piange, con tutte le lacrime che ha in corpo.

In Italia le strutture per curare adeguatamente persone che soffrono di ed non esistono, esiste un protocollo, esistono medici più o meno cani. Ma un protocollo non basta, perchè ogni caso ha un substrato a sè.
In Italia per comodità si guarda il peso delle persone, i giornalisti parlano di modelle e magrezza, il vociare è enorme ma nessuno punta il bersaglio giusto, si parla senza creare nulla che possa aiutare davvero. Questi disagi sono una piaga sociale di proporzioni che voi che vivete nella vostra beata ignoranza con le vostre belle fette di prosciutto sugli occhi non potete neppure immaginare. Voi, anoressiche, bulimiche, o iperfagiche che siano vi ergete paladini della vostra "normalità" e dite che quel che fanno è sbagliato.
E nessuno parla con loro, nessuno le conosce veramente, nessuno le "vede".
E siete voi a ridurle a quel numero sulla bilancia, voi che per mancanza di tempo, insensibilità o menefreghismo guardate la cosa come non vi riguardasse mentre vostra sorella si sfonda lo stomaco con la sensazione d'essere invisibile, che voi non vediate il suo disagio solo perchè "non le si vedono le ossa".

I disturbi alimentari son figli anche della vostra indifferenza, della poca cura e del poco valore che viene dato all'essenza delle persone al giorno d'oggi, è la crisi dei valori più elementari e tutti stiamo facendo finta di non vederlo. Nascondendoci dietro ad un dito.

3 Responses to “Starving for attention”


cribbio
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