Un film parlato

Marsiglia, Napoli, Atene. Una madre, con una piccola per mano. E una nave da crociera.
Una nave che si rispetti, naturalmente, possiede un capitano. Un gentiluomo, con lo sguardo malinconico, fedele solo al suo mare. Sue ospiti, tre donne molto belle. Una italiana, una francese e una greca.
La bambina accompagna la madre nel lungo viaggio fino a Bombay, dove vive e lavora il padre. Quale occasione migliore per poter visitare quei luoghi leggendari, studiati nei libri di scuola, immaginati con la fantasia?

Così, ad ogni inquadratura di mare, i posti si succedono, uno dopo l’altro. Piramidi, Sfingi, i resti di Pompei. E tanti perché non dimenticati, perché che la mamma tenta di soddisfare con nozioni aiutate dalla vista, dall’esperienza. E la bambina beve ogni cosa, ansiosa di sapere.
Ma questo, come ci suggerisce il titolo, è un “Film Parlato”. E non resta che farci cullare dai suoni. Sembra di assistere a un documentario storico, ascoltando però tanti linguaggi differenti… Il portoghese, l’americano, il francese, il greco e l’italiano.
E, per una magia quasi impossibile nella realtà di ogni giorno, pasteggiano a vino e cultura. Allo stesso tavolo, il capitano invita le tre donne e la madre con la bimba. Non si può parlare di amore a prima vista, ma sicuramente di vivo interesse. Non si sa da cosa sia scaturito. In quella nave i via vai di personaggi più o meno stravaganti sono cosa di tutti i giorni. Forse è stato un sorriso. O forse riascoltare, dopo tanto tempo, il portoghese…
Vino e cultura. Ma anche dolori e malinconie. Cinque personaggi che hanno tanto vissuto e tanto perso. Chi un matrimonio, chi sogna un figlio. Chi invece non fa che lasciarsi cullare dal mare, senza una meta. Lo scopo sì, eccome. Lo scopo rimane sempre il mare.
Una canzone greca riecheggia nella sala da pranzo della nave. Una gentile concessione di una delle signore, che riporta alla luce la sua lingua, purtroppo quasi dimenticata. Si parla inglese, è vero, ma è dal greco che provengono le basi dei nostri linguaggi. Eppure, per qualche misteriosa ragione, la grecia viene sepolta nel dimenticatoio.
Solo una canzone, passeggiando tra i tavoli della gente che, stupita, ascolta, smettendo di mangiare, riporta l’antico splendore della civiltà tra noi….
Un’ombra scura sembra però coprire la giocosità dei passeggeri. Qualcuno ha messo una bomba ad orologeria.
Bastano pochi minuti e la nave è evacuata. Il capitano guarda, sommessamente, la propria casa dalla scialuppa di salvataggio. Quando due figure compaiono sul ponte.
Sono loro: la bimba, con la mamma. Rimaste indietro per uno sciagurato incidente.
La nave esploderà. Portando via la gioia, le speranze, due vite e il nostro incanto.
Un’altra torre di Babele è crollata.

0 Responses to “Un film parlato”


Comments are currently closed.

Buffet

Le migliori foto di LondraNote sparse su alcune cose curiose
trovate a Londra

Le migliori foto di Berlino Do not walk outside this area:
le foto di Berlino

Ciccsoft Resiste!Anche voi lo leggete:
guardate le vostre foto

Lost finale serie stagione 6Il vuoto dentro lontani dall'Isola:
Previously, on Lost

I migliori album degli anni ZeroL'inutile sondaggio:
i migliori album degli anni Zero

Camera Ciccsoft

Si comincia!

Spot

Vieni a ballare in Abruzzo

Fornace musicante

Cocapera: e sei protagonista

Dicono di noi

Più simpatico di uno scivolone della Regina Madre, più divertente di una rissa al pub. Thank you, Ciccsoft!
(The Times)

Una lieta sorpresa dal paese delle zanzare e della nebbia fitta. Con Ciccsoft L'Italia riacquista un posto di primo piano nell'Europa dei Grandi.
(Frankfurter Zeitung)

Il nuovo che avanza nel mondo dei blog, nonostante noi non ci abbiamo mai capito nulla.
(La Repubblica)

Quando li abbiamo visti davanti al nostro portone in Via Solferino, capimmo subito che sarebbero andati lontano. Poi infatti sono entrati.
(Il Corriere della Sera)

L'abbiam capito subito che di sport non capiscono una borsa, anzi un borsone. Meno male che non gli abbiamo aperto la porta!
(La Gazzetta dello Sport)

Vogliono fare giornalismo ma non sono minimamente all'altezza. Piuttosto che vadano a lavorare, ragazzetti pidocchiosi!
(Il Giornale)

Ci hanno riempito di tagliandi per vincere il concorso come Gruppo dell'anno. Ma chi si credono di essere?
(La Nuova Ferrara)

Giovani, belli e poveri. Cosa volere di più? Nell'Italia di Berlusconi un sito dinamico e irriverente si fa strada come può.
(Il Resto del Carlino)

Cagnazz è il Mickey Mouse dell'era moderna e le tavole dei Neuroni, arte pura.
Topolino)

Un sito dai mille risvolti, una miniera di informazioni, talvolta false, ma sicuramente ben raccontate.
(PC professionale)

Un altro blog è possibile.
(Diario)

Lunghissimo e talvolta confuso nella trama, offre numerosi spunti di interpretazione. Ottime scenografie grazie anche ai quadri del Dovigo.
(Ciak)

Scandalo! Nemmeno Selvaggia Lucarelli ha osato tanto!
(Novella duemila)

Indovinello
Sarebbe pur'esso un bel sito
da tanti ragazzi scavato
parecchio ci avevan trovato
dei resti di un tempo passato.
(La Settimana Enigmistica)

Troppo lento all'accensione. Però poi merita. Maial se merita!
(Elaborare)

I fighetti del pc della nostra generazione. Ma si bruceranno presto come tutti gli altri. Oh yes!
(Rolling Stone)

Archivio