All'una ho finalmente mosso i primi piccoli passi. Piccoli ma importantissimi.
Alle due ho detto mamma e ho capito che era la cosa più bella ed importante del mondo.
Alle tre sono andato a spasso con il nonno per una Ferrara che non c'è più.
Alle quattro sono andato all'asilo e ho giocato un po' con i Lego.
Alle cinque mi hanno portato a scuola anche se era ancora presto, ma mi sono divertito.
Verso le sei ho avuto un dono bellissimo e ho iniziato a giocare con la mia sorellina.
Alle sette, mentre il sole era ancora basso, ho conosciuto tanti nuovi amici e ci siamo fatti un bel pezzo di strada assieme da li in poi.
Alle otto mi hanno insegnato un pò di Storia e di Musica.
Alle nove del mattino ho smesso di ricevere regali da Gesù Bambino.
Alle dieci ho imparato numeri, albi d'oro ed ogni cosa sulla Formula Uno.
Alle undici avrei potuto scambiarvi anche venti doppie per una figurina qualsiasi del Milan
mentre alle dodici avrei giurato che aver attraversato l'oceano sull'aereo non mi aveva fatto alcuna paura.
Dopo pranzo, verso le tredici mi sono spuntati due baffi da ometto e sono entrato al Conservatorio.
Alle quattordici ho fatto qualche esperimento in laboratorio e ho appezzato la libertà di comprarsi la merenda da sé alle macchinette del liceo.
Alle quindici in punto sono stato a trovare Freddie Mercury a Londra ma se n'era andato da qualche anno ormai, ed anche Abbey Road non aveva un bell'aspetto.
Tornato a casa, verso le sedici, ho passato un po' di tempo a suon di giochi di società, film in cassetta, biciclette abbandonate sui prati.
Alle diciassette a Monaco di Baviera ho fatto qualche scherzo telefonico in hotel e ho ingerito tanta tanta birra.
Alle diciotto mi han voluto fare un sacco di domande alle quali ho risposto correttamente e poi tante persone han preso la loro strada e ci siamo salutati. Sono salito in macchina e mi sono avviato verso la Palude.
Alle diciannove cominciava a venire buio ma la mia macchina fotografica ha fotografato tutto e ricorda tanta gente in un locale fumoso della città e vecchi film fuori orario.
Alle venti, dopo il tg, siamo partiti in due con tenda e chitarra a scoprire l'Italia. Io avevo i capelli lunghi e ho cominciato a suonare in un gruppo.
Alle ventuno sono andato a concerti e raduni e ho scritto tante cose sulla rete che non me l'aspettavo.
Alle ventidue sono andato in giro su un kart e ho scoperto una persona speciale.
Alle ventitrè ho vinto un Mondiale, sono tornato a Praga, ho scoperto il pesce crudo e ho avuto un ufficio dove giocare a fare il grafico.
Ed ora, che un giorno intero è passato mi guardo indietro e vedo talmente tante belle cose che vado a dormire sorridendo in attesa di un nuovo giorno che nascerà domani come sempre è stato. Sono sereno e soddisfatto fino in fondo forse per la prima volta di questo giro di boa, per nulla spaventato del tempo che passa. Sono un giovincello felice, dopotutto. Ed ora basta miele. DA BERE PER TUTTI! 😀
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