Monthly Archive for Maggio, 2007

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Vi considerate persone virtuose?

Per motivi che non mi risultano chiari, io non mi ritengo una persona virtuosa. Tutt'altro. Io non sono una persona virtuosa: se fossi virtuoso, mi comporterei diversamente in un sacco di circostanze.

Invece ho tutto dell'uomo non virtuoso: inclinazione al tradimento, passione sfrenata per la bugia, cinismo. In più dico molte parolacce, ogni giorno che passa parlo sempre più in romanaccio, e sono invidiosissimo. Sono invidioso a morte dei successi degli altri: si potrebbe dire che io, semplicemente, non riesca a concepire l'idea di un successo che non sia il mio. Conoscenti, sconosciuti o amici: nella quasi totalità dei casi, davanti al successo di uno, mi giro dall'altra parte, come minimo, molto più spesso faccio finta di niente e poi ne sparlo rigorosamente alle spalle. Quando si tratta dei cari amici, allora il sentimento d'odio riesce a scemare in una rispettosissima indifferenza coatta: si potrebbe dire, a una più attenta analisi, analisi che sto facendo, in effetti, proprio in questo momento, che a me, del prossimo in quanto tale non me ne frega un cazzo. Le ingiustizie mi percuotono l'anima come una frustata di un fantino sul dorso di un cavallo - mi sto mettendo nei panni del cavallo adesso - eppure giammai, di fronte a tale frustata, io-cavallo mi metterei a galoppare più velocemente. Non fa per me: l'unica reazione che riesco ad avere, concreta, tangibile, immediata, evidente è questa, questa che sta formandosi orora sotto i vostri e i miei occhi: la scrittura. È l'unica cosa che riesca a fare davanti alle ingiustizie. Scrivere. Poco virtuoso, dunque, e per giunta egoista.

Altri esempi che mi vengono in mente: prima di addormentarmi guardo insulsi programmi televisivi, oppure le pubblicità porno su Diva Futura Channel, invece di - come un virtuosissimo farebbe - mettermi a leggere libri, libri che, attenzione, eppure io mi porto a letto, alla stregua d'un impotente che serba fino all'ultimo alla bellissima donna il segreto della propria inutilità sessuale, pur di darsi un tono, pur di non perderla. Conduco con me i libri al giaciglio notturno già sapendo che non li aprirò, che preferirò la compagnia della televisione o delle foto di Cuba che ho appese davanti: mi mento da solo sapendo di mentirmi. E' questa la cifra della mia non-virtuosità: voialtri siete virtuosi? Io no, eppure ho tutta quest'alta considerazione di me stesso che mi porta un sacco di antipatie, perfino la mia.

Ammiro gli evidentemente virtuosi che mi girano intorno, ma li guardo come le zebre allo zoo: darei loro volentieri da mangiare. Queste persone incredibili che non mandano mai affanculo gli altri dalla propria macchina, che fanno sedere le vecchiette sugli autobus, che sono tanto gentili con tutti, che arricciano le labbra quando sentono parlare male degli omosessuali, dei transessuali: a me, è solo un esempio, quando è uscita fuori la polemica di Sircana con tutti che dicevano che bisognava anche pensare alla dignità dei transessuali, ché i transessuali non sono tutti prostitute (prostituti?), ecco io non potevo fare a meno di pensare che non me ne fregava niente. Non è che non me ne freghi niente dei transessuali in assoluto, però, che vi devo dire...? Ok, sentite, se questo è un post sulla non virtuosità, allora tanto vale che la dica tutta, perciò va bene, sì, effettivamente a me non me ne frega niente dei transessuali e, se devo proprio andare fino in fondo, sappiate che mi fanno anche un pochino schifo: non è che cambio marciapiede, ma insomma, poco ci manca. Non m'importa delle quota rosa, sono orgogliosamente maschilista, non m'importa del riscaldamento globale, non m'importa delle cose che invece importano alle persone virtuose.

E i blogger! Ci sono certi blogger virtuosissimi che io li invidio a morte, nel senso che proprio li eliminerei dalla faccia della terra per l'invidia che provo nei loro confronti: questi blogger che si prendono la briga di salire su aerei e treni e andare a questa cosa nuova, adesso, del Web 2.0, i BARCAMP, vanno ai BARCAMP, i blogger virtuosi, e si mettono ad elargire la propria scienza, il proprio know how a chicchessia, quando invece io, che virtuoso non sono, il mio know how me lo tengo bello stretto o, se proprio sono costretto a elargirlo, lo elargisco a pagamento, mai gratis.



Invece ai BARCAMP ci si vuole tantissimo bene e tutti si preparano delle conferenze e gli altri stanno a sentire e poi, il giorno dopo, si ringraziano a vicenda sui rispettivi blog e certuni pubblicano anche le foto su flickr, così che uno possa curiosare e scoprire quel famoso blogger che faccia ha, eccetera, però mai nessuno, dico MAI, che scriva di cosa ha parlato tal dei tali, mai, mai nessuno, vi sfido a cercare l'eroe, nessuno che sia tornato da un BARCAMP e che abbia fatto sapere qualcosa dei CONTENUTI.

Mi pongo dei limiti, va bene. Rifiuto la frode, l'omicidio, i BARCAMP, il falso in bilancio, Luciano Moggi, ma resto un non virtuoso. Ecco, se dovessi dire, io non sarò mai come Luciano Moggi: il moggismo corrisponde alle colonne d'Ercole della mia non virtuosità che, attenzione, è cosa ben diversa dall'amoralità. Un amorale può compiere qualcosa di aberrante, un non virtuoso non se ne prenderebbe neanche la briga, figuriamoci la responsabilità. Un amorale è Lele Mora, un non virtuoso è Bobo Vieri e io, se permettete, preferisco Melissa Satta a Daniele Interrante. Amorale è costringere la gente ad andare ai BARCAMP per sentire un blogger parlare: io sto a casa e i CONTENUTI ve li potete leggere comodamente seduti, mentre fate cadere molliche di pane dalle labbra. Non è virtuoso, ma è comodissimo. Volete mettere?

Cos’è, cosa non è?

La Bibbia di Zebedeo

Dal libro della Genesi.

In quel tempo, Dio parlò ad Adamo ed Eva e disse: "Tutto quello che vedete intorno a voi è vostro. Potete dare un nome ad ogni cosa, tranne al cercopiteco perchè quello l'ho già scelto io: mi fa ridere un casino! Potete interagire con ogni animale, ma non chiedete alle scimmie perchè hanno il sedere pelato: non me l'hanno ancora perdonato. Potete mangiare tutti i tipi di frutti tranne quelli che crescono su quell'albero laggiù"; "Perchè?" chiese Adamo; "Sono fatti miei!" rispose Dio bevendo un amaro. La notte successiva, il diavolo vestito da serpente si insinuò nell'Eden, andò da Eva e le disse: "Se mangi uno dei frutti proibiti potrai fare la valletta a Buona Domenica"; essa però era troppo bassa e non arrivava ai frutti. Allora chiese aiuto ad Adamo, dapprima egli si rifiutò di aiutarla, ma quando seppe lo stipendio che prendono le vallette di Buona Domenica si lasciò convincere. Un istante dopo che l'uomo ebbe strappato il frutto, all'ingresso del paradiso terrestre si palesarono il pm Woodcock e quattro poliziotti che arrestarono Adamo, Eva e il serpente; i tre non poterono mai più ritornare all'Eden.   
Parola di Dio.

L’avevamo già visto tempo addietro

Per chi segue Lost, la terza serie in onda negli U.S.A., e solo per chi ha guardato la puntata 20, causa spoiler, ecco un'immagine di un personaggio che era già apparso qualche tempo fa in un'inquadratura e non ce n'eravamo accorti...

JACOB!

Eau de enfant

Ci viene il dubbio su quale educazione possa aver ricevuto un bambino di nemmeno due anni, per scegliere come nome alla propria sorella quello di una marca di profumi.


(nella foto: la figlia di Francesco Totti)

Una urgentissima richiesta di aiuto

Succede a tutti prima o poi nella propria carriera da smanettoni. A me è successo adesso: ho danneggiato il disco fisso esterno usb2 sul quale risiedevano TUTTI i miei documenti dal 1999 ad oggi (salvo pochi backup).
Per TUTTI intendo TUTTI perchè avendo poco spazio sul Mac avevo di recente trasferito ogni più piccolo documento sul disco esterno, dal testo txt alle puntate di Lost, agli album musicali, ai siti e i documenti di lavoro (argh). Mi ritrovo con un computer e i suoi programmi installati, e le tasche vuote. Soprattutto ho perso anni di fotografie, di ricordi, di vita vissuta e forse sono le uniche cose importanti dopotutto.

COSA E' SUCCESSO:
Ho inserito il cd di Windows Xp (sempre sia maledetto) nel Mac, per reinstallare Windows. Ho avviato da cd e seguito le prime procedure. Al momento di scegliere le partizioni ho eliminato quelle esistenti fatte da Bootcamp e solo quelle, lasciando intatta quella con MacOsx e ovviamente il disco fisso esterno che accidenti a me, era collegato ed acceso in quel momento e quindi risultava in elenco. Confermo di installare sullo spazio non partizionato rimanente. Alla schermata successiva l'installazione mi dice che c'è già un sistema operativo su quel disco in uso e quindi se continuo dovrà "disattivare" le partizioni con sistemi operativi per evitare che facciano confusione. In basso non c'è ANNULLA, ma soltanto INVIO per continuare, così preso dal panico opto per la spegnimento del computer con il tasto di accensione. Premo e oplà.
Alla riaccensione scopro l'orrenda verità: il Mac non vede più il disco esterno usb, restituendo un errore di lettura secondo cui il disco non è inizializzato e mi chiede se voglio farlo.
Non posso farlo perchè comporterebbe la perdita dei dati totale e non mi pare proprio il caso, ad ogni modo ne Mac, ne Linux, ne Windows son in grado di vedere il contenuto del disco che risulta non attivato, non inizializzato.

A voi, guru della blogosfera, santoni del disco fisso, divoratori di cluster e maghi della partizione.
HO SPERANZA? Cosa posso fare/installare/provare?

(P.S. Grazie al buon Fabbrone ho provato ad installare "Tiramisu" ma non pare funzionare e richiede l'uso di floppy disk e io non ho il drive...)

Family Day: conservazione o progresso?

"[...] Solo nella famiglia fondata sull’unione stabile di un uomo e una donna, e aperta a un’ordinata generazione naturale, i figli nascono e crescono in una comunità d’amore e di vita, dalla quale possono attendersi un’educazione civile, morale e religiosa. La famiglia ha meritato e tuttora esige tutela giuridica pubblica, proprio in quanto cellula naturale della società e nucleo originario che custodisce le radici più profonde della nostra comune umanità e forma alla responsabilità sociale."

Tratto da Forum Famiglie.

Ora, mi risulta che la famiglia tradizionale, in questo Paese e in questo momento storico, già goda della “tutela giuridica pubblica”.

Dunque a cosa serve il Family Day?


Io credo, passatemi la frase, che le chiacchere siano a zero in questo paese. Da tempo, volendo leggere tra le righe, si va formando nella cittadinanza una divisione tra due schieramenti trasversali, che nulla hanno a che fare con le attuali rappresentanze politiche. Semplificando (proprio perchè le chiacchere stanno a zero) i due schieramenti sono i seguenti: modernizzazione e conservazione.
Chi si ispira al primo, pone l’accento sulle urgenti necessità di modernizzazione di questo paese. Chi si ispira al secondo è mosso da volontà di conservazione.
Il primo crede che senza modernizzazione il paese è destinato, tra poco, ad affondare. Il secondo è convinto che la specificità Italiana sia invece ancora sostenibile e auspicabile.
Coloro che si ispirano a principi di modernizzazione, tra le altre cose, rifiutano la declinazione ufficiale del pensiero cattolico, che assegna il primato alla cosiddetta famiglia tradizionale, in riferimento al contesto dell’allargamento dei diritti civili. Coloro che si ispirano a principi di conservazione invece, ostentano con molta determinazione l’esclusività del principio di famiglia naturale, e di conseguenza rifiutano di prendere in esame il riconoscimento di forme differenti da quella.
In entrambi gli schieramenti gli argomenti sono sfumati e non monolitici: chi è favore della modernizzazione vuole attribuire più o meno riconoscimenti e diritti (un po’ meno di frequente, doveri) alle cosiddette coppie di fatto. Chi è a favore della conservazione intende più o meno sminuire questi riconoscimenti, a seconda delle preferenze sessuali espresse nelle convivenze o in base ad altri parametri come la durata del rapporto, l’interpretazione della Costituzione, l’esistenza (mitica, antistorica e pseudo-antropologica) di una presunta cellula naturale, e via dicendo.

Una cosa è certa però: l’asse intorno al quale ruotano i due schieramenti è assolutamente chiaro:

 modernizzazione contro conservazione.

Il Family Day dunque, e non solo per esclusione, è la manifestazione di chi si riconosce nello schieramento conservatore. E non potrebbe essere altrimenti, basta dare un’occhiata ai suoi promotori. Ma attenzione! Il problema non è la legittimità dell’esistenza di questi due schieramenti, quanto l’italica confusione che si genera intorno a manifestazioni di questo tipo.
Per quello che mi riguarda: vai al Family Day? Sei un conservatore. Non vai al Family Day? Se un modernizzatore.

Questa è la chiave di volta della futura Italia, non l’embrione di un Partito Democratico  che ostenta la convivenza tra Cattolici ed eredi della Sinistra tradizionale, per chissà quale motivo. Il Partito Democratico, se così intende chiamarsi, deve necessariamente ispirarsi a una visione modernista e laica della società italiana, e non può permettersi di avere al suo interno qualcuno che di modernizzazione non intende parlare. A chi giova sennò questa convivenza? La Bindi e Rutelli vogliono andare al Family day? Si accomodino. Ma per favore si uniscano a quelli che vedono in un principio di conservazione il futuro delle aggregazioni familiari italiane. Alcune comunità gay vorrebbero partecipare al Family Day? E perchè? Le lasciassero fare ai conservatori.

Questo paese ha oggi disperatamente bisogno di rendere evidente chi sta da una parte e chi sta dall’altra, e non ha bisogno della solita ammuina, non più.

Ma poi, facciano a modo loro.

Quello che purtroppo continuo a vedere, io che sono sposato e padre di due figli, modernista per vocazione, tra coppie gay in preda all’isterismo, associazioni cattoliche con nostalgie lefebvriane e tridentine, politici cialtroni che non sanno che fare o che peggio, lo sanno! quello che continuo a vedere è che in questo paese, alle istituzioni non è mai fregato un cazzo di niente, della tanto declamata, santificata, auspicata, e onorata famiglia.

State bene. Cyrano.

Dammi retta (critiche alla Ragion Veduta)

Oggi, 10 maggio 2007, la Sorella ammette finalmente anche lei che, come il sottoscritto anni fa, di Immanuel Kant non ci capisce una beata fava.

Era maggio, l'interrogazione su Kant era andata un po' meno bene del solito - avevo otto e mezzo in filosofia, nove a fine anno -  ed io e il mio vicino di banco c'eravamo per così dire rovinati la media usuale con quell'esposizione poco brillante. Un sette e mezzo credo, roba da ricchi, che a me pure bastava. Ci volle reinterrogare a pochi giorni dalla fine dell'anno, per cercare di recuperare. Niente di meglio: nel mentre avevamo fatto anche Hegel che sapevo molto meglio. Al termine di una buona interrogazione su Hegel sia mia che del mio vicino, con un sorriso sornione il Professore spiegò:
"Ora però non posso esimermi dal farvi anche qualche domanda su Kant". Sudore. Sguardi persi. Qualcosa biascicammo, evidentemente abbastanza corretto, ma la faccia che fece a fine interrogazione, non pienamente soddisfatta, mi diede da pensare che fu un po' un alzare bandiera bianca. Lasciamogli pure un voto alto, anche se il povero Kant, insomma, non per dare "giudizi sintetici a posteriori", ma proprio non lo manda giù.

Racaille

E' su questa parola, feccia, che Nicolas Sarkozy ha costruito il suo successo elettorale. Non c'entrano i discorsi legati alla modernità, alla sconfitta delle ideologie o al sapersi proporre come uomo nuovo. La gente ha paura dell'altro. A un anno dalla rivolta delle banlieue la Francia ha scelto di voltare le spalle all'integrazione. Ma non è un'accusa rivolta alla società francese, che cinque anni fa respinse con coscienza il pericolo Le Pen. Piuttosto una considerazione che deve servire da esempio anche per il nostro paese dove l'emergenza immigrazione inizia a pesare, e parecchio, sulla vita dei cittadini. In Italia sono 3 milioni gli immigrati regolari, circa il 5% della popolazione, un punto in più rispetto alla media europea.

Ormai i sentimenti positivi affiancano quelli negativi: se infatti per il 43% (secondo un sondaggio dell'agicom) sono una minaccia, per il 75% è giusto che gli venga concesso il diritto di voto amministrativo. Ma il 58% della popolazione italiana vuole che si adeguino alla nostra cultura. Secondo il Rapporto sull'immigrazione della Caritas sono stranieri oltre il 20% delle persone denunciate per reati (nelle regioni del Nord si arriva al 30%). Che gli stranieri siano una risorsa per l'economia italiana è accertato. Ed è anche entrato nel linguaggio e nelle convinzioni comuni: gli stranieri fanno lavori che gli italiani non vogliono più fare, gli stranieri sono degli ottimi lavoratori.

Ma ci sono anche parecchi stranieri che commettono reati. Su tutti i rumeni, primi in questa particolare classifica secondo i dati diffusi dalla Questura di Roma. Con 260 arresti in 4 mesi, possiamo parlare di un vero e proprio record, nonostante il calo del 28% rispetto al 2006, quando però tra i reati figuravano anche quelli relativi al decreto di espulsione, abolito dal 1° gennaio con l'entrata dell Romania nell'Unione Europea. L'omicidio a Roma di Vanessa Russo, trafitta da un ombrello alla stazione Termini, ha riscoperto il nervo della difficile convivenza tra cittadini italiani e immigrati. Urla di dolore e di rabbia durante l'omelia funebre a Fidene hanno dato vita a una pericolosa miscela di odio. "Non le perdonerò mai", ha urlato distrutta dal dolore la madre della 23enne romana. Reazione più che comprensibile perché non si può perdere la vita in quella maniera, quale che siano state dinamiche e motivazioni.

E' possibile che nessuno, nemmeno una persona abbia fermato le due giovani rumene mentre si allontavano dal luogo della colluttazione? Diffidenza ed egoismo oggi prevalgono nel comportamento quotidiano dei cittadini. Tutti hanno paura di tutto e di tutti, come in una spirale senza fine. E la politica fatica a trovare le parole giuste. Ieri su la Repubblica ha fatto scalpore lo sfogo di un lettore di cui riporto alcuni passaggi:

"Di fronte agli stupri che avvengono, troppo frequentemente, in varie città italiane, mi chiedo: e se io stuprassi una giovane araba alla Mecca o a Casablanca, se venissi preso dalla locale polizia a cosa andrei incontro? E se a Bucarest, in metropolitana, avessi accoltellato un giovane rumeno per una spinta ricevuta, che mi avrebbero fatto le locali autorità? Perché devo essere sempre buono ed accogliente con i nomadi, ahi tasto dolentissimo e pericolosissimo, quando questi rubano, si ubriacano, violano la mia casa e la mia intimità, quando rovistano nei cassonetti e buttano tutto fuori, quando mendicano con cattiveria e violenza, quando bastonano le immigrate che non vogliono prostituirsi, quando sbattono i bambini in strada o mandano i figli a scuola con i pidocchi?

Perché se chiedo l'espulsione immediata dei clandestini violenti e ladri e meretrici e protettori di meretrici vengo immediatamente accostato a Eichmann? Perché lo schieramento politico che mi rappresenta (centrosinistra, ndn), se io chiedo certezza delle pene e della detenzione, mi risponde con Mastella che nomina direttore generale del Ministero di Grazia e Giustizia quel Nuvoli Gianpaolo che, secoli fa ormai, ai tempi di Mani Pulite, ebbe a dire di Borrelli "se il procuratore fosse condotto alla forca sarei in prima fila per assistere all'esecuzione?".

Come dare torto a questo elettore di sinistra deluso e spaventato dal suo crescente sentimento razzista? Venerdì a Roma il vicecapo di gabinetto del Comune, Luca Odevaine, ha firmato con il Viminale un decalogo sulla legalità. Tra i punti principali sono previsti il divieto di prostituirsi in strada e quello di spostare i campi nomadi fuori dal Grande Raccordo Anulare, proposte del vecchio MSI che risalgono al 1993. Poco importa che le ragazze siano delle schiave di clan rumeni e che fuori il Raccordo ci sia un'altra città, fatta di persone. Un'altra città lontana dalle luci del centro, un'altra città dove gli abitanti si sentono abbandonate dalle istituzioni, proprio come quelli di Fidene, che al presidente della Regione Lazio, Piero Marrazzo, hanno riservato durante i funerali di Vanessa una sonora razione di fischi. Siamo quasi arrivati alle banlieue? Siamo alla racaille? Forse ancora no, perché rispetto alla Francia siamo indietro se non di due, di almeno una generazione. Ma di questo passo tuttavia una feccia sarkozy è molto probabile anche in Italia, dove per ottenere consenso politico basterà urlare contro lo straniero, colpevole di non essersi integrato.

Caduto in basso

Ivan Basso confessaLa cattiva notizia è quasi presentata come buona notizia. Ivan Basso, il più forte ciclista italiano, ha ammesso che sì, effettivamente è compromesso nella famigerata inchiesta sul medico spagnolo Fuentes, quest'ultimo particolarmente ghiotto di globuli rossi di sportivi. Il sangue del più forte ciclista italiano veniva mandato a svernare in Spagna, ma la vera notizia non è tanto il coinvolgimento di Basso in pratiche dopanti, quanto l'ammissione di colpa. Sta tutto in questo scarto l'evidenza di quanto il ciclismo sia ormai affondato nelle paludi del doping: il vero scoop non consiste nel beccare il ciclista con le mani nella marmellata (tale è la consistenza del sangue dei corridori, peraltro), quanto l'onestà di una confessione. Seppure tardiva e, soprattutto, costretta, l'ammissione di Basso merita fiducia. Concordo con Farfintadiesseresani, quindi, che non solo non abbandona Ivan, ma rilancia:

Questo blog, in ottemperanza al dettato del presidente federale, della propria coscienza (oddìo, il blog ha una coscienza? Diciamo "della coscienza del suo autore") e degli dèi del ciclismo calmo continua, inesorabilmente e ora più che mai, a tifare Basso.

D'accordissimo, ma non sui tempi. Tornare da 2 ore di pedalata sull'argine del Grande Fiume, dopo aver assaporato la fatica della bici e il sole negli occhi, e leggere che il tuo ciclista prediletto ti ha ingannato (come fece il suo predecessore nel tifo), fa girare non solo la ruota della bicicletta. Tornerò a tifare Basso tra due anni, smaltita la retorica delusione, per applaudire nuove, vere vittorie di Ivan, tra le macerie di uno sport ormai cortocircuitato.

Buffet

Le migliori foto di LondraNote sparse su alcune cose curiose
trovate a Londra

Le migliori foto di Berlino Do not walk outside this area:
le foto di Berlino

Ciccsoft Resiste!Anche voi lo leggete:
guardate le vostre foto

Lost finale serie stagione 6Il vuoto dentro lontani dall'Isola:
Previously, on Lost

I migliori album degli anni ZeroL'inutile sondaggio:
i migliori album degli anni Zero

Camera Ciccsoft

Si comincia!

Spot

Vieni a ballare in Abruzzo

Fornace musicante

Cocapera: e sei protagonista

Dicono di noi

Più simpatico di uno scivolone della Regina Madre, più divertente di una rissa al pub. Thank you, Ciccsoft!
(The Times)

Una lieta sorpresa dal paese delle zanzare e della nebbia fitta. Con Ciccsoft L'Italia riacquista un posto di primo piano nell'Europa dei Grandi.
(Frankfurter Zeitung)

Il nuovo che avanza nel mondo dei blog, nonostante noi non ci abbiamo mai capito nulla.
(La Repubblica)

Quando li abbiamo visti davanti al nostro portone in Via Solferino, capimmo subito che sarebbero andati lontano. Poi infatti sono entrati.
(Il Corriere della Sera)

L'abbiam capito subito che di sport non capiscono una borsa, anzi un borsone. Meno male che non gli abbiamo aperto la porta!
(La Gazzetta dello Sport)

Vogliono fare giornalismo ma non sono minimamente all'altezza. Piuttosto che vadano a lavorare, ragazzetti pidocchiosi!
(Il Giornale)

Ci hanno riempito di tagliandi per vincere il concorso come Gruppo dell'anno. Ma chi si credono di essere?
(La Nuova Ferrara)

Giovani, belli e poveri. Cosa volere di più? Nell'Italia di Berlusconi un sito dinamico e irriverente si fa strada come può.
(Il Resto del Carlino)

Cagnazz è il Mickey Mouse dell'era moderna e le tavole dei Neuroni, arte pura.
Topolino)

Un sito dai mille risvolti, una miniera di informazioni, talvolta false, ma sicuramente ben raccontate.
(PC professionale)

Un altro blog è possibile.
(Diario)

Lunghissimo e talvolta confuso nella trama, offre numerosi spunti di interpretazione. Ottime scenografie grazie anche ai quadri del Dovigo.
(Ciak)

Scandalo! Nemmeno Selvaggia Lucarelli ha osato tanto!
(Novella duemila)

Indovinello
Sarebbe pur'esso un bel sito
da tanti ragazzi scavato
parecchio ci avevan trovato
dei resti di un tempo passato.
(La Settimana Enigmistica)

Troppo lento all'accensione. Però poi merita. Maial se merita!
(Elaborare)

I fighetti del pc della nostra generazione. Ma si bruceranno presto come tutti gli altri. Oh yes!
(Rolling Stone)

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