Due righe su Repubblica, due

Repubblica, ormai il maggior quotidiano nazionale secondo alcuni, il secondo maggiore secondo altri, ha lanciato come forse avrete visto pochi giorni fa la sua nuova veste grafica. Una voglia di rinnovamento generale di tutto il gruppo editoriale, che muta l'aspetto oltre a L'Espresso (la cui grafica era ancora attuale e piuttosto recente), al popolare quotidiano La Repubblica e all'allegato Il Venerdì, a partire dal prossimo numero. Transizione fortemente voluta da Ezio Mauro, sempre attento a rapportarsi con gli altri giganti europei dell'informazione per essere moderno, popolare, internazionale.
Una strizzatina d'occhio al Guardian nemmeno troppo velata, a partire da quella che è stata pubblicizzata come novità e novità non è affatto, quell'R2 che suona tanto come il G2 inglese seppur in parte diverso nella forma. Anche la prima pagina non lesina nel copia-incolla: i richiami sopra la manchette della testata hanno il sapore anglosassone del giornale popolare, tra il Resto del Carlino e il Sun, e pure son presenti nel Guardian che ha però una grafica in generale più moderna. Se Dio vuole ci siamo tolti dai piedi quell'orrido color ocra, sostituito da un grigio elegantissimo che però porta con se' scarti del vecchio Espresso: il font usato per i titoletti di richiamo è anticheggiante proprio come i titoli del settimanale e forse stride un po' con quest'aria di moderno, ma sarà questione di abitudine probabilmente.

L'avvento del colore, che pochi anni fa ha progressivamente coinvolto tutte le sezioni del quotidiano, lo porta ad avere l'aspetto quasi di un magazine più che di un vero e proprio giornale serio. Grafica, uso di tabelle, schemi, disegni, persino titoli colorati e fuori allineamento per essere accattivanti proprio come in una rivista di settore campeggiano ormai da tempo nelle pagine di "Cultura e Spettacoli" e "Sport".
Si alleggerisce anche il font generale dei titoli di prima pagina. Ora il carattere tipografico è più stretto, più sottile e fine, mai strillato e grassetto come certi titoloni post elezioni o morti celebri.
Inutile invece a mio avviso, questa smania di mettere link dappertutto, mostrando una connessione tra il quotidiano e la rete praticamente inesistente nella realtà. Sappiamo bene quanto i media siano restii a linkare le risorse a cui attingono, e lo spazio in alto dove ogni articolo riporta alcuni link utili si rivela in realtà un riempitivo con i soliti due o tre siti istituzionali e privi di alcun riferimento alla notizia in questione. Se non servono, non metteteli. Se non ci sono siti utili su quella specifica notizia, è inutile linkare il sito di Camera e Senato ogni giorno quando si parla di semplici boutade politiche.

Ma veniamo ad R2. Quello che dovrebbe essere il fiore all'occhiello del nuovo quotidiano è ahimè una minestra riscaldata di roba già esistente. Una pagina di Cultura allargata, che include opinioni, commenti ed editoriali prima sparsi tra le pagine. Fuori: le notizie e basta, anche in maggior numero grazie a box con brevi pillole dal mondo. Dentro: quelle che loro chiamano le idee. Approfondimenti e dossier, speciali e interviste già esistenti da un pezzo e banalmente riunite al centro. Più che una rivoluzione o un nuovo "giornale", a me par sempre e soltanto un accorgimento editoriale e grafico. Una buona scelta, a conti fatti, specie per il fatto che cambiando l'ordine degli addendi (e quindi non cambiando il risultato) Repubblica ha fatto parlare di se' proponendo una cosa nuova che nuova non è. E quanto a lanciare iniziative e raccolte pacco di libri e enciclopedie, dischi, nuovi inserti e boiate varie, Repubblica non la batte nessuno.

2 Responses to “Due righe su Repubblica, due”


cribbio
Comments are currently closed.

Buffet

Le migliori foto di LondraNote sparse su alcune cose curiose
trovate a Londra

Le migliori foto di Berlino Do not walk outside this area:
le foto di Berlino

Ciccsoft Resiste!Anche voi lo leggete:
guardate le vostre foto

Lost finale serie stagione 6Il vuoto dentro lontani dall'Isola:
Previously, on Lost

I migliori album degli anni ZeroL'inutile sondaggio:
i migliori album degli anni Zero

Camera Ciccsoft

Si comincia!

Spot

Vieni a ballare in Abruzzo

Fornace musicante

Cocapera: e sei protagonista

Dicono di noi

Più simpatico di uno scivolone della Regina Madre, più divertente di una rissa al pub. Thank you, Ciccsoft!
(The Times)

Una lieta sorpresa dal paese delle zanzare e della nebbia fitta. Con Ciccsoft L'Italia riacquista un posto di primo piano nell'Europa dei Grandi.
(Frankfurter Zeitung)

Il nuovo che avanza nel mondo dei blog, nonostante noi non ci abbiamo mai capito nulla.
(La Repubblica)

Quando li abbiamo visti davanti al nostro portone in Via Solferino, capimmo subito che sarebbero andati lontano. Poi infatti sono entrati.
(Il Corriere della Sera)

L'abbiam capito subito che di sport non capiscono una borsa, anzi un borsone. Meno male che non gli abbiamo aperto la porta!
(La Gazzetta dello Sport)

Vogliono fare giornalismo ma non sono minimamente all'altezza. Piuttosto che vadano a lavorare, ragazzetti pidocchiosi!
(Il Giornale)

Ci hanno riempito di tagliandi per vincere il concorso come Gruppo dell'anno. Ma chi si credono di essere?
(La Nuova Ferrara)

Giovani, belli e poveri. Cosa volere di più? Nell'Italia di Berlusconi un sito dinamico e irriverente si fa strada come può.
(Il Resto del Carlino)

Cagnazz è il Mickey Mouse dell'era moderna e le tavole dei Neuroni, arte pura.
Topolino)

Un sito dai mille risvolti, una miniera di informazioni, talvolta false, ma sicuramente ben raccontate.
(PC professionale)

Un altro blog è possibile.
(Diario)

Lunghissimo e talvolta confuso nella trama, offre numerosi spunti di interpretazione. Ottime scenografie grazie anche ai quadri del Dovigo.
(Ciak)

Scandalo! Nemmeno Selvaggia Lucarelli ha osato tanto!
(Novella duemila)

Indovinello
Sarebbe pur'esso un bel sito
da tanti ragazzi scavato
parecchio ci avevan trovato
dei resti di un tempo passato.
(La Settimana Enigmistica)

Troppo lento all'accensione. Però poi merita. Maial se merita!
(Elaborare)

I fighetti del pc della nostra generazione. Ma si bruceranno presto come tutti gli altri. Oh yes!
(Rolling Stone)

Archivio