Nothing’s gonna change my world

VeronaIl primo, insopportabilmente lungo pippone di fine anno, il secondo (e si spera ultimo) verrà, forse, dal Socio, cui lascio la ribalta di San Silvestro 😉

"Duro perchè faccio, non faccio perchè duro": Prodi davanti al portone di casa sintetizza così la sua opera di un governo mal sopportato da tutti. Penso che a crederci siano rimasti in tre: Romano, Scalfari e io che leggendo ogni domenica l'Eugenio mi riconvinco che questo non sia il male minore, ma quello "necessario".

Ho iniziato il 2007 in una stanza d'albergo col wifi bloccato, leggendo Repubblica mentre il mio compagno di stanza russava con la bauscina alla bocca. Ho fatto la colazione più rilassante dell'anno intero, cappuccino più torta alla ricotta, in un pub vintage anni 70 vuoto, e fuori le montagne senza la neve. La torta era molto buona, tanto che mi sono fatto portare un'altra fetta. Poi sono arrivati gli altri, e non sapevo se essere io la persona in mezzo a tanti scarafaggi enormi o viceversa. Avrei preso una terza fetta, comunque.

Ronaldo rotola da Madrid a Milano, ma questa volta sponda rossonera. E' tondo come una ciambella, ma questa volta il buco non c'è. Segnerà un gol nel derby di ritorno, portandosi la mano alle orecchie come dire, ai tifosi nerazzurri schiumanti odio: e adesso? Adesso ti farai spuntare un'imbarazzante acconciatura su ordine del Presidente, e diventerai un ex-calciatore ancora a libro paga.

Ho organizzato un concorso fotografico per la mia città. Ho passato alcune serate ad attaccare abusivamente volantini e ricontrollare la mattina seguente se non fossero stati stracciati. Fino all'ultimo non c'era nessun iscritto, poi alla fine risultarono una trentina di partecipanti. Ho premiato i vincitori del concorso fotografico, ho allestito la mostra del concorso nel pieno centro cittadino. Una mattina una tempesta di vento fece volare via alcune foto, ma le rimpiazzammo.

21 febbraio: per un pugno di voti viene bocciata una mozione in Senato (non ricordo nemmeno a cosa si riferisse) e Prodi, quello che dura perchè fa, si dimette. C'era ancora qualcuno che masticava amaro, "così si riconsegna il paese alla destra", ecc. Oggi penso che i delusi sarebbero in tre (vedi sopra), ma quel giorno l'incazzatura era diffusa, e non fate finta di non ricordare: ci credevate ancora un po' anche voi.

Ho incontrato praticamente quasi tutti gli assessori della mia città. Ho fatto visita a diversi imprenditori ferraresi, entrando in uffici che probabilmente mai rivedrò più. Ho stretto mani sincere, altre viscide, altre ancora indifferenti. Ho capito che non sono porte inaccessabili, anzi, sono molto più spalancate di quanto una segretaria poco disponibile possa inizialmente far credere. Hanno tutti voglia di essere interpellati, di dimostrare che loro è gente che ascolta, a differenza del resto della comunità cittadina che è sorda. A me è sembrato che in giro ci siano molti muti, tranne lodevoli eccezioni, vedi il tipo col sigaro che ci ha chiaramente fatto notare le cagate che stavamo commettendo senza volere nulla in cambio (anche i buoni consigli hanno un prezzo): solo perchè avevamo ventanni e una storia da raccontare.

3 febbraio: "il calcio chiude", titola la Gazzetta, ma non ci crede nessuno. 28 febbraio: muore Giorgio Tosatti. Prodi riottiene la fiducia al Senato. Il Novecento continuerà a morire al telegiornale, tra un senatore a vita che invece tiene duro. Fanno notizia solo gli ottuagenari: o perchè crepano, o perchè tengono in vita con la flebo un governo morto di un paese morto.

Salto diversi concerti, in più punti del norditalia. Frequento diversi pub, ma finalmente escono di scena dalla mia vita locali inutili. Crescendo, si impara a dire di no, anche se per ora ci si limita ai pub. Diversi sabato sera passato a fissare il vuoto del boccale di birra, rari casi in cui ci si perde a Padova, si esce sporchi di fumo e di sudore da Bologna, si esce con gente che entra per caso nel venerdì sera per riuscirne altrettanto fatalmente. Gente che si fidanza, gente che si ama, gente che si perde di vista, ma io continuo a fissare il boccale di birra vuoto, lo faccio rotolare sul tavolo, non cade, non si rompe, ma non resta nemmeno in equilibrio. Our velocity, mondi paralleli disallineati, l'eclissi di luna sugli scalini del Duomo chè sembriamo due barboni, ma nessuno ci dà la carità. Sono tutti occupati a limonare, a litigare, a decidere dove andare in vacanza. A dire di sì.

6 marzo: l'Inter viene eliminata dalla Coppa dei Campioni, con rissa finale. Anche se in campionato viaggia con 80 punti di vantaggio, mi rimarrà più impresso uno scialbo 0-0 a Valencia che uno scudetto vinto in maniera tracotante, imbarazzante. Sarà che ho gusti difficili. 19 marzo: viene liberato Mastrogiacomo. Chi?

Scrivo un post sulla masturbazione che mai pubblicherò, pur ritenendolo tra le mie migliori cose scritte. Non riesco ad addormentarmi alla notte, penso agli esami che devo fare e che puntualmente non passo. O li passo col gontagoccie, goccioloni gonfie che ci mettono una vita a staccarsi dal rubinetto e quando crollano nel lavandino emettono un tonfo piccolo impercettibile. La mia vita è regolata in base alle sessioni d'esame, ogni tre mesi una resa dei conti, un saliscendi emotivo condito da "mai più", "ora mollo", "un passo alla volta". Alla notte non mi addormento ripensando a tutto quello che sto tralasciando nel tentativo (vano) di studiare, la mente si affolla di pensieri parole opere e omissioni. Arriveranno diverse mattine in cui non ricorderò nulla di quello che sarei potuto essere.

Si esce dall'inverno più caldo degli ultimi 4000 anni. Ho visto magliette a maniche corte in gennaio, sono scene che fanno molto male, più ancora che un pinguino agonizzante sporco di petrolio. Ho paura della gente a gennaio in maniche corte, prima ancora del fatto che faccia così caldo. Non esisteva più la neve, nel 2007 è sparito anche il Freddo. Altro che Governo Prodi, il vero dramma mondiale è la comparsa del congelamento di noi stessi. Si sente la puzza per le strade.

Dormo. La gente si laurea. La gente fa feste di laurea. La gente legge cartelloni alle feste di laurea. Si incontra gente bella alle feste di laurea, ma bella nel senso strettamente estetico del termine. Rifletto sulla bellezza, una condanna più che un piacere, in fondo. Giro per Verona con una macchina fotografica al collo. Fa caldo, ma è già aprile e non posso più lamentarmi, nè vorrei farlo.

Guardo Verona dall'alto. Seduto davanti alla stazione centrale di Milano mi godo i pochi secondi fuori dalla gabbia dorata ferrarese. Tira vento. Mi sento dire che volere è potere, e non sarà la prima volta nel 2007. Penso che sia una buona idea farsi la doccia al mattino con gli Strokes in sottofondo. Non la metterò mai in atto.

21 aprile: ultimo congresso dei DS, in vista della fusione fredda con gli ex-democristiani per il partito Democratico. 7 maggio: Basso confessa il quasi doping. Somatizzo.

Mi ritrovo a fare una telefonata di oltre un'ora, io che odio parlare al telefono. Mi ritrovo a condurre la conversazione, a fare domande, a tenere il ritmo, io che odio parlare. Ma è il solito treno del 2007 su cui non sono destinato a salire. Altri ne passeranno, inaspettati o meno, semplicemente non andavano dove ero diretto. Per cui rimarrò a scaldare la fredda panchina di marmo della stazione, col sole negli occhi che non mi fa vedere bene il tabellone delle partenze. Riesco comunque a sentire dall'altoparlante la voce meccanica che annunca un copioso ritardo sull'intercity numero XXXX.
Nonostante l'allergia, percorro ripetutamente una ciclabile di 12 km ricoperta di "plumini", con la tragicomica conseguenza di piangere come un bambino. Aggancio alla bici la metafora definitiva del 2007, e cercherò di stamparmela per bene in mente con ripetute sessioni. Le colline bolognesi e un concerto in piazza castello, i mancati 100km percorsi causa attacco intestinale e i finestrini appannati autunnali, si mescoleranno tra loro, e saranno affrontati con lo stesso scalo di marcia del
cambio della bici.

24 maggio: i Perturbazione vengono in piazza a Ferrara a parlare di viaggi della mente. Suonano Agosto chitarra e voce.
Guardo pochi film. Zodiac pur essendo palloso mi piace, ma non capisco il perchè. Odio le multisale.
7 giugno: l'Heineken Festival è spazzato via da una tromba d'aria. Vado a pescare. E' tutto (solo) cronaca, dentro e fuori casa.
27 giugno: Veltroni inizia la sua sequela di "ma anche". L'entusiasmo dura il tempo di arrivare al telecomando e spegnere la tv.

Giro di boa. La mia estate inizia la notte bianca, alla vigilia della partenza di 3 amici verso Capo Nord. Per i prossimi 6 mesi sarà tutto molto estivo, anche ora che le strade sono ghiacciate e al primo colpo di freno scivoli pericolosamente verso il guardrail. A luglio non freno, ma ci scivolo comunque contro. Loro pedalano, noi ce la raccontiamo. Forse il tuo 2007 è iniziato quel 1 luglio in piazza Ariostea, a fotografare parenti in posa accanto agli Eroi, a partire pure tu ma tornare 3 giorni dopo, e non 45 come gli altri. E per fortuna. Condensi in Piazza Castello tutto te stesso, facendo bene attenzione a non farlo troppo capire in giro. L'apice emotivo è il concerto degli Arcade Fire, barocchi musicanti canadesi che asfaltano le aspettative per costruirci sopra un meraviglioso sogno reale. Mi sa che sto ancora saltellando sopra i ciottoli. L'immancabile momento on the road, finestrino abbassato e radio a palla diventato quasi un clichè, suggella lo scarto tra presente che non è e futuro che è, una dicotomia irrisolvibile che imprigiona e risuona esattamente in Frightening Lives.

Luglio. Agosto. Settembre. Il Gargano va a fuoco. La McLaren copia dalla Ferrari ma viene assolta perchè il fatto non si può provare. Il Gargano continua a bruciare, ceneri ovunque, ma i capi sono sempre puliti. Muore Antonioni. I funerali di Antonioni. La Grecia brucia. Muore un calciatore spagnolo in campo. Valentino Rossi fa l'italiano. Muore Pavarotti. I funerali di Pavarotti. Muore Gigi Sabani. Grillo manda tutti affanculo. La Birmania si tinge di rosso.
14 ottobre: Veltroni vince le primarie del PD. 21 ottobre: Raikkonen vince il mondiale di Formula 1 per un punto.

Ritorni a Verona, ma questa volta in compagnia. Vedi Roma per la prima volta nella tua vita. Ti ubriachi sopra al lago di Como. Ti ritrovi a fondare un partito anti mascarpone, per fermare il movimento reazionario che si ciba del prelibato dolce formaggioso per occludere le vene dell'Azione, a favore della Posizione. L'autunno sono tanti mascarponi mandati giù senza molta Convinzione, l'estate ha aperto alcuni squarci temporali che non si vogliono richiudere, e non c'è un coniglio mannaro alle tue spalle a indicarti in quale buchetta della posta cercare la soluzione. Nel frattempo c'è chi decide di andare a lavorare davvero, mentre tu inizi a chiederti se non sarebbe meglio giocare e basta. 25 anni che non ci vediamo. Il giorno del mio compleanno decido cosa fare da grande, ma me ne dimentico subito. Ogni tanto mi pare di ricordare, però. Alcune persone non le vedi più, e non ti rassegni all'idea che ci sono molti modi diversi di diventare adulti. Peccato che tu sia l'unico a pensarlo. Mi metto in congelamento da qui fino a un'ipotetica data x dove potrò sventolare la bandiera del "mai più" sopra alle macerie di 7 anni a Ingegneria. Finisco l'anno facendo vita da pendolare, chiuso dentro un bianco ufficio dove nessuno mi dice cosa diavolo debba fare. In fondo, era proprio quello che volevi mentre prendevi la seconda fetta di torta alla ricotta, no?

6 novembre: muore Enzo Biagi. I funerali di Enzo Biagi. I servizi al tg su Enzo Biagi. 1 novembre: un poliziotto spara da un autogrill all'altro, il proiettile finisce, accidenti, nella testa di un ragazzo. Muore un ragazzo, che verrà spacciato come tifoso laziale. Il calcio chiude, di nuovo. I funerali di un ragazzo altresì definito come tifoso laziale.
8 novembre: Berlusconi fonda un nuovo partito da un gazebo in Piazza San Babila, contro i "parrucconi" della vecchia politica. Tutti odiano la politica. I politici dicono che odiano la politica anche loro. Nessuno fa più politica, ma uno straccio di rivoluzione non sbuca da nessuna parte. Forse il più rivoluzionario di tutti è Prodi che non si dimette, andando veramente contro al pensiero comune. Più ancora dei tir che scioperano (11 dicembre) lasciando a secco l'Italia. Nei tg la voglia di annunciare clamorosi disagi è tale che si tenta di inscenare un dramma che in realtà non esiste. Nessuno è rimasto a casa dal lavoro, nessuno si è ritrovato la tavola vuota. Anche in quella settimana abbiamo mangiato, abbiamo inquinato con le nostre indispensabili auto, e sotto sotto siamo tutti rimasti molto male quando i camionisti hanno ceduto (praticamente quasi subito). Avevamo tutti una fottuta voglia di disagi reali, di caos e incertezza dilaganti ovunque, per poterci finalmente lasciare andare ad una serena e consapevole distruzione. Una resa dei conti per chi, ormai, non conta più niente e vorrebbe almeno la scusante di una pseudorivoluzione, un assalto ai forni per arraffare le ultime brioche rimaste sugli scaffali.
Da grande voglio fare l'Italiano all'estero (cit.)

Finirò l'anno su un interregionale diretto verso Milano, molto poco convinto mentre starò pensando alla scaletta musicale della serata, per poi accorgermi sceso dal treno che non mi faranno mettere su nemmeno un pezzo (i vicini poi si incazzano). Il 2007 è una ruggine che difficilmente verrà via, e continuerà ad ossidare ancora per un po' di tempo, probabilmente in modo irreversibile. Ci fionderemo nel 2008, crederemo di essercela lavata via, ma temo che il metallo graffiato che ci ricopre vedrà spuntare ulteriori macchie arancioni. Non è detto sia un male.

We’re half-awake in a fake empire

3 Responses to “Nothing’s gonna change my world”


cribbio
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(Frankfurter Zeitung)

Il nuovo che avanza nel mondo dei blog, nonostante noi non ci abbiamo mai capito nulla.
(La Repubblica)

Quando li abbiamo visti davanti al nostro portone in Via Solferino, capimmo subito che sarebbero andati lontano. Poi infatti sono entrati.
(Il Corriere della Sera)

L'abbiam capito subito che di sport non capiscono una borsa, anzi un borsone. Meno male che non gli abbiamo aperto la porta!
(La Gazzetta dello Sport)

Vogliono fare giornalismo ma non sono minimamente all'altezza. Piuttosto che vadano a lavorare, ragazzetti pidocchiosi!
(Il Giornale)

Ci hanno riempito di tagliandi per vincere il concorso come Gruppo dell'anno. Ma chi si credono di essere?
(La Nuova Ferrara)

Giovani, belli e poveri. Cosa volere di più? Nell'Italia di Berlusconi un sito dinamico e irriverente si fa strada come può.
(Il Resto del Carlino)

Cagnazz è il Mickey Mouse dell'era moderna e le tavole dei Neuroni, arte pura.
Topolino)

Un sito dai mille risvolti, una miniera di informazioni, talvolta false, ma sicuramente ben raccontate.
(PC professionale)

Un altro blog è possibile.
(Diario)

Lunghissimo e talvolta confuso nella trama, offre numerosi spunti di interpretazione. Ottime scenografie grazie anche ai quadri del Dovigo.
(Ciak)

Scandalo! Nemmeno Selvaggia Lucarelli ha osato tanto!
(Novella duemila)

Indovinello
Sarebbe pur'esso un bel sito
da tanti ragazzi scavato
parecchio ci avevan trovato
dei resti di un tempo passato.
(La Settimana Enigmistica)

Troppo lento all'accensione. Però poi merita. Maial se merita!
(Elaborare)

I fighetti del pc della nostra generazione. Ma si bruceranno presto come tutti gli altri. Oh yes!
(Rolling Stone)

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