Son giorni che mi frulla tra le mani questo post, uno di quei post che a scriverlo di getto mi uscirebbe pieno zeppo di insulti e turpiloqui di ogni tipo. Sarà che mi ha sempre irritata all'inverosimile sentire persone non dotate di utero parlare di aborto, non ce la faccio, è più forte di me, potessi li prenderei a schiaffi. Nessuno ha il diritto di pretendere di legiferare sul corpo di qualcun altro. Sarò antidemocratica ma la vedo così.
Ora io faccio parte di quelli che la 194 vorrebbero modificarla, migliorarla davvero.
Magari facendo sì che a una donna al quinto mese che ricorre all'aborto per un'anomalia fetale incompatibile con la vita non venisse detto al momento dell''induzione (dolorosissima) del parto "te lo meriti di soffrire" da un medico cui andrebbe impedito di esercitare.
Oppure rendendo meno terribili le pratiche per ricorrere a questa pratica, affiancando più psicologi per il sostegno pre e post, trovando metodi per rendere la cosa almeno meno dolorosa possibile dal punto di vista fisico che dal punto di vista psichico ognuno poi farà i conti con se stesso.
Io a quelli che dicono che una donna che abortisce merita di soffrire (e ce ne sono tanti) auguro che l'anestesia non vada il giorno in cui dal dentista dovranno togliersi il dente del giudizio. Potendo scegliere la sottoscritta non gradirebbe di partorire con dolore, vorrebbe l'epidurale eppure c'è gente che storce il naso perfino di fronte a questo.
Tornando in tema dicevo che a me piacerebbe che la 194 venisse migliorata con un dibattito serio.
Tuttavia in Italia la cosa è impossibile, ogni accenno a una possibile discussione solleva il polverone guidato dalla Chiesa Cattolica e dai loro alfieri difensori della vita ad ogni costo che questa legge la vogliono abrogare. A costo di far partorire con dolore alle donne feti nati morti.
Non mi reputo un'abortista a tutti i costi, considero una nascita un evento gioioso, miracoloso; tuttavia un figlio non lo si può imporre a nessuno, tantomeno se gravemente malato o destinato a morte certa. E quelli che dicono "portatelo in grembo nove mesi e poi destinatelo in adozione" probabilmente non hanno mai avuto il piacere di vedere una gravidanza crescere, di sentire i bimbi muoversi, di capire il legame profondo che si instaura tra la madre e il contenuto del suo grembo. Penso sia immorale sottoporre una donna ad una tortura psichica simile.
Ora, rifacendomi alle parole dette ieri da Veltroni penso che un discorso serio sulla prevenzione dell'aborto in questo paese sia parimenti impossibile e il suo intervento mi ha messo i brividi. Evidentemente si è sentito "in dovere" di scendere in campo, avrei apprezzato di più un intervento più forte.
Ripeto, sarò antidemocratica ma io con persone che parlano di prevenzione dell'aborto in caso di gravidanza indesiderata rifiutandosi di parlare di contraccezione in maniera seria mi rifiuto a mia volta di parlare, non meritano di avere voce in capitolo in un dialogo. Con chi tenta di privare gli altri di un diritto utilizzando mere perifrasi a difesa della vita non parlo. sono in uno stato laico, si deve pensare al bene dei cittadini, non ai desideri del Papa.
Volete davvero prevenire gli aborti? Farli ridurre ancora di più?
Allora libera contraccezione, preservativi a prezzi popolari, pillola anticoncezionale mutuabile e pillola del giorno dopo facile da raggiungere in caso di rotture di preservativo. Questo è l'unico vero metodo di prevenzione dell'aborto. Ma siamo in un paese in cui esistono ancora medici di base che si rifiutano di prescrivere contraccettivi orali o farmaci per i protocolli medici di procreazione medicalmente assistita in quanto in questo paese è possibile sottrarsi alla propria funzione per obbedire ai dettami di Santa Madre Chiesa. E a me viene il voltastomaco e li manderei tutti a lavorare in Vaticano.
La vera prevenzione si fa prima, non tentando di indurre una donna incinta per sbaglio o incinta di un bimbo malato a tenerselo ad ogni costo infiltrando scagnozzi fanatici della vita nei consultori.
Poi chi è che si occuperà di quei bimbi? Genitori soli poco tutelati dalla legge italiana? I servizi sociali ridotti allo stremo? Gli istituti in crisi nera? E chi si prenderà cura della riabilitazione della psiche dedlle madri? I nostri poveri consultori inadeguati e senza finanziamenti?
Troppo facile pontificare su vite altrui per gli strenui difensori della morale cattolica a caccia di qualche misero voto e dei favori di una Chiesa che sembra non imparare mai dai propri errori.
Oggi come non mai vorrei vivere in uno stato laico e pensare di andare avanti.
Qui invece sembra si stia facendo la corsa per trornare indietro.
47 Responses to “Il dibattito sull’aborto, per favore, lasciatelo ad altri”