Siamo alla terza puntata di Minchiata Elettorale. [Prima puntata e seconda puntata] Stavolta è il turno dei Socialisti di Boselli. I socialisti, devo confessarlo, mi son simpatici, sarà che vedere il partito di Turati e Anna Kuliscioff ridotto ai minimi termini, mi fa tenerezza. Comunque, non mi faccio impietosire e parto alla ricerca della minchiata perfetta. La trovo già in uno degli slogan:
All'Italia della 194: non sarai mai sola
[era la Lazio, che sul prato verde vola]
Poi ci sono i manifesti: "sono un operaio e sono incazzato". sono un ... e sono incazzato
[sono uno stronzo qualunque, e vi prego di mettervi in fila]
Poi leggo nel programma:
Se Turati nel 1929 sognava gli “Stati Uniti d’Europa”, oggi si possono sognare gli “Stati Uniti del mondo”
[a quando la fratellanza universale del sistema solare?]
vado avanti:
Un mondo senza tortura, senza sentenze capitali, senza censura né oppressione, senza doppi standard sui diritti umani tra Paesi ricchi e poveri sarà più sicuro, più ricco, più tollerante, multi-culturale e multi-etnico.
[ma anche no]
proseguo:
Occorre trasformare la perdita del lavoro da dramma a occasione di riqualificazione professionale.
[capito, caro Johnnydurelli!?]
insisto:
permettere alle persone transessuali di ottenere la rettifica del sesso con regole meno restrittive
[a Bosè, se ne stava interessando già Sircana]
e concludo:
L’Italia deve finalmente regolamentare tutti gli stranieri che hanno un lavoro stabile e che non hanno commesso reati.
[a Bosè: questo lo dice pure Fini]
Minchiate elettorali, insomma, se ne trovano in tutti i programmi. Decidete di conseguenza. Nella prossima puntata, La Destra di Storace
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