Monthly Archive for Marzo, 2010

Page 2 of 2

Naturalmente scomodo

C'è qualcosa che non va nello spot di iPad, e me n'ero accorto già al momento della presentazione: la postura di chi lo utilizza. Ora che girano i primi spot la cosa diventa talmente imbarazzante da risultare una simpatica presa in giro a chi ci sbava sopra. Guardate attentamente il video e vediamo quante posizioni assurde riuscite a scovare. La verità è che iPad è scomodo da tenere sulle ginocchia, e per guardarlo da seduti occorre tenerlo su con una mano - mica come i portatili - avendone quindi solo una libera per utilizzarlo.

Come han risolto i creativi Apple? Mostrando solo persone che hanno le gambe per aria in posizione completamente innaturale pur di poter giocare con il loro iPad in maniera comoda. D'altronde chi di voi non muore dalla voglia di mettere le gambe sulla scrivania pur di poter utilizzare un tablet? Una volta si chiamava pubblicità ingannevole, ma se ha la mela sopra si sa che c'è la fuori un mondo che è pronto a giustificare un po' qualsiasi cosa.

Stanotte vi faremo a fumetti

Una sera al Locomotiv, a Bologna, dove c'è chi disegna su una tela bianca, chi mette musica, chi guarda e chi balla. Poi i ruoli iniziano a confondersi, chi disegnava ora ancheggia in console, chi sceglieva la musica adesso sta disegnando. Chi guarda balla, chi balla si ferma a guardare.

Per il Bilbolbul, festival internazionale di fumetto, al Locomotiv sabato sera è andato in onda un "Picnic Party":dieci disegnatori hanno portato pennarelli e pennelli, hanno steso la tovaglia bianca in mezzo alla pista, e hanno iniziato a disegnare.

Le foto della serata (clicca sulla miniatura per vedere l'immagine ingrandita):

Costa aveva ragione

Il McItaly fa miseria. Sembra un panino normale, con ottimo pane e ottima insalata (a differenza del solito è verdissima). La carne che dicevano migliore mi è sembrata solo più gommosa, e manca una qualsiasi salsa a fare da collante. Non è McDonald's insomma ma qualcosa di troppo semplice e salutare. Ridatemi il pane col sesamo, il cetriolo nel mezzo, le salse rosa traboccanti dai lati. Viva il Burger King, viva il Whopper, viva l'America.

E’ tempo di scoprire un po’ il fianco

La verità è che a quella copia ci ero affezionato, quando compro un libro quel libro rimane mio per sempre, lo marco a fuoco con le mie impronte perché sia un territorio di nessun altro, ci pianto i semi della mia meraviglia. Sono restìo a condividere o a prestare le mie cose: sono geloso di tutto quello che mi appartiene.

Impronte lasciate sui libri, pagine che non ne vogliono più sapere di essere scritte.

Un racconto, in quattro puntate, ogni sabato. L'ha scritto Gaia.

Sono come noi ma si sentono meglio

Un paio di quelle frasi sono scappate anche a me: ecco il breviario dell'impeccabile indie-snob. Quello che sa trovare commerciale la band che per voi è sconosciuta. Quello che non si accontenta di un dj-set improvvisato con dieci inediti, perché non hanno fatto il pezzo del '94 registrato su una cassetta ormai smagnetizzata. Quello che comunque scegli, sarai sempre sfigato.

Un blog destinato comunque a rapido decadimento, perché a breve diventerà di moda essere indie-snob, e poi sarà di nuovo hype snobbare chi snobba, e snobbare chi snobba chi snobba, e snobbare chi snobba chi snobba chi snobba... ecc.

(via dietnam)

Vincere a tavolino

Nello sport c'è un'eventualità nota a tutti e che da sempre regola ogni incontro tra due squadre nel caso una di esse non si presenti. Si chiama "vittoria a tavolino".
Ovviamente i tifosi della squadra che non si presenta saranno poi furibondi con i calciatori, con la dirigenza, e lanceranno i peggiori insulti. Tuttavia non si sentiranno privati del loro diritto di seguire il calcio e tifare la loro squadra per episodi simili. Per quest'anno sarà andata così, si è perso il match, la qualificazione o la coppa. Pazienza, ci si rifarà al prossimo giro. Nessun tifoso di chi ha perso a tavolino si sognerebbe di dare la colpa alla squadra che ha vinto senza giocare, la quale vuoi per sportività, vuoi per spirito di competizione, avrebbe senz'altro preferito disputare l'incontro e vincere sul campo. Nemmeno la dirigenza o la squadra stessa si sognerebbe mai di insultare l'avversario, reo di aver vinto a tavolino per colpe che non ha e che evidentemente sono tutte da ricercare tra i vinti, siano esse burocratiche, di negligenza o di natura sportiva.

Questo accade nello sport. Fosse pure la Juventus o l'Inter o una squadra blasonata, ognuno sa che ci sono scadenze da rispettare, carte e scartoffie da consegnare per iscrizioni e altro, e queste valgono per tutti.

Quale parte della frase "vincere a tavolino" non è chiara al nostro presidente del consiglio? Quale malsana abitudine da persona ricca e potente gli fa pensare non che possa, ma che sia giusto, non rispettare una regola così basilare? Davvero il mondo del calcio è moralmente migliore di quello dell'illuminata dirigenza politica italiana? Di questi tempi parrebbe di si.

La lacrima facile

Non ho più l'età per vedere un film di Clint Eastwood. Più passano gli anni, più aumentano i kleenex che mi devo portare al cinema. Ma a parte questo dettaglio, vanno puntualizzate alcune cose dopo la visione di Invictus:

Invictus

- il rugby è uno sport divino
- chi ama il rugby DEVE andare a vedere questo film
- la riproduzione della partita tocca livelli commoventi di fedeltà: dallo stadio ricolmo e urlante, alle maglie (le maglie erano perfette, esattamente quelle del '95), ai, che so, cartelloni pubblicitari (gli stessi dell'epoca), alle azioni di gioco, fino ad arrivare al rumore degli zigomi fracassati.
- lo sport è una cosa dannatamente seria, ed epica, e sentimentale, e toccante, e profondamente "umana". Basta snobbarlo, una volta per tutte.
- Freeman è un'icona, non un attore
- se sono stato sul punto di scoppiare in lacrime, comunque, non è stato tanto per il trionfo sudafricano, o per Mandela stesso, quanto per i discorsi, le conversazioni di Madiba con il suo staff: lo so, è cinema, è Clint Eastwood, è tutto romanzato, soprattutto è una situazione così particolare e dunque irripetibile, non confrontabile. Ma se lo raffronto a noi, all'Italia, a oggi, non potevo fare altro che iniziare a frignare come un bambino.

La stessa scena che si ripete ad ogni film di Clint. Tu sia maledetto.

Tremendamente stronzi

Tremendamente belli. O tremendamente tristi. Felici, o incompresi. Intelligenti, o molto stupidi. Particolarmente brillanti, o teneramente  ritardati. Sottilmente citazionisti, o vagamente approssimativi.

Siamo tutto e il contrario di tutto, nei nostri blog, nei nostri tumblr, nei nostri profili di facebook e twitter. Vite recitate a colpi di status, ovazioni a colpi di 'mi piace', affetto snocciolato tramite commenti o reblog.

Siamo quasi tutto, ecco. Così la baracca sta in piedi, lo spettacolo funziona. Una specie di tacito accordo: diamo il meglio e il peggio di noi, mai il "medio". La parte più umana di noi stessi, quella da 'paese reale'.

Non mi ricordo l'ultima volta che ho letto su uno dei nostri profili di quanto siamo stati stronzi. Eppure stronzi lo siamo, spesso. Non felici, non tristi: stronzi, che è ben diverso. O cattivi: non feroci e nemmeno inutili. Cattivi. Sottili sfumature.

Da bravi censori omettiamo qualsiasi dettaglio che ci possa rendere uguali a quello che siamo. Lo so, lo so: nel fare questi discorsi nel 2010 si finisce per passare molto più che moralisti, paraculi, retrogradi, ingenui o retorici. Se il paese è reale, la rete è più reale del paese stesso.

E se ogni tanto, tanto per rendere più credibile la parte migliore di noi stessi, tra un rimpianto, un ricordo e una dimostrazione di quanto siamo sfaccettati e così "liberi", ammettessimo quanto siamo mediocri?

Comincio io: oggi ho mentito, abbastanza spudoratemente e con mezzi da dodicenne, per ottenere soltanto qualche giorno di libertà.

(Se vi viene in mente qualcosa che non merita di finire nei vostri status o nelle vostre dashboard, scrivetela pure qui sotto)

Buffet

Le migliori foto di LondraNote sparse su alcune cose curiose
trovate a Londra

Le migliori foto di Berlino Do not walk outside this area:
le foto di Berlino

Ciccsoft Resiste!Anche voi lo leggete:
guardate le vostre foto

Lost finale serie stagione 6Il vuoto dentro lontani dall'Isola:
Previously, on Lost

I migliori album degli anni ZeroL'inutile sondaggio:
i migliori album degli anni Zero

Camera Ciccsoft

Si comincia!

Spot

Vieni a ballare in Abruzzo

Fornace musicante

Cocapera: e sei protagonista

Dicono di noi

Più simpatico di uno scivolone della Regina Madre, più divertente di una rissa al pub. Thank you, Ciccsoft!
(The Times)

Una lieta sorpresa dal paese delle zanzare e della nebbia fitta. Con Ciccsoft L'Italia riacquista un posto di primo piano nell'Europa dei Grandi.
(Frankfurter Zeitung)

Il nuovo che avanza nel mondo dei blog, nonostante noi non ci abbiamo mai capito nulla.
(La Repubblica)

Quando li abbiamo visti davanti al nostro portone in Via Solferino, capimmo subito che sarebbero andati lontano. Poi infatti sono entrati.
(Il Corriere della Sera)

L'abbiam capito subito che di sport non capiscono una borsa, anzi un borsone. Meno male che non gli abbiamo aperto la porta!
(La Gazzetta dello Sport)

Vogliono fare giornalismo ma non sono minimamente all'altezza. Piuttosto che vadano a lavorare, ragazzetti pidocchiosi!
(Il Giornale)

Ci hanno riempito di tagliandi per vincere il concorso come Gruppo dell'anno. Ma chi si credono di essere?
(La Nuova Ferrara)

Giovani, belli e poveri. Cosa volere di più? Nell'Italia di Berlusconi un sito dinamico e irriverente si fa strada come può.
(Il Resto del Carlino)

Cagnazz è il Mickey Mouse dell'era moderna e le tavole dei Neuroni, arte pura.
Topolino)

Un sito dai mille risvolti, una miniera di informazioni, talvolta false, ma sicuramente ben raccontate.
(PC professionale)

Un altro blog è possibile.
(Diario)

Lunghissimo e talvolta confuso nella trama, offre numerosi spunti di interpretazione. Ottime scenografie grazie anche ai quadri del Dovigo.
(Ciak)

Scandalo! Nemmeno Selvaggia Lucarelli ha osato tanto!
(Novella duemila)

Indovinello
Sarebbe pur'esso un bel sito
da tanti ragazzi scavato
parecchio ci avevan trovato
dei resti di un tempo passato.
(La Settimana Enigmistica)

Troppo lento all'accensione. Però poi merita. Maial se merita!
(Elaborare)

I fighetti del pc della nostra generazione. Ma si bruceranno presto come tutti gli altri. Oh yes!
(Rolling Stone)

Archivio