Monthly Archive for Gennaio, 2012

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I font di The Artist sono tutti sbagliati

Il film più curioso del momento è senza dubbio l'omaggio al cinema muto del regista francese Michel Hazanavicius con il suo The Artist, che reduce da premi e plausi della critica sta andando bene al botteghino complice il passaparola incuriosito su questo film anomalo. Niente da dire, la trovata è simpatica e nonostante l'assenza del parlato il film è godibile da inizio a fine senza momenti di impasse. Magnifici i costumi e l'interpretazione dei due protagonisti, superlativa la colonna sonora davvero calzante e simile alle grandi orchestrazioni della Hollywood dei tempi d'oro. Tutto bello, tutto riprodotto fedelmente, ma ahimè la tecnica di oggi ha in alcuni punti preso troppo la mano penalizzando la riuscita complessiva della pellicola, così che la fedeltà low-fi di un film volutamente antico è suonata finta in più di un momento.

Prima di tutto la grana della pelicola è completamente assente: nessuna bruciatura, intoppo nel flusso audio e video, sbvatura e polvere, nessuna vignettatura dell'immagine come si usava all'epoca. Nelle scene iniziali si mostra un cinema e la gente che guarda uno schermo enorme, che sembra uscito dai multiplex del duemila: immagine perfetta, bordi nitidi e nessun segno dell'imperfezione tecnica che c'era nel 1927. Il digitale impoverisce insomma un po' tutto rendendo ogni cosa pulita ed ordinata come un film dei nostri tempi.

Ma veniamo al tasto più dolente: sin dai titoli di testa si rimane un po' male vedendo l'uso di font moderni per riprodurre le scritte a video. Nel 1927 tali titoli erano per lo più disegnati a mano e quindi molto imprecisi e semplici. La scelta di utilizzare un font dallo stile retrò danneggia fin dal primo minuto l'idea complessiva di fare un film in tutto e per tutto retrò. Nei film dell'epoca erano certi dettagli a dare il senso del lavoro che c'era dietro: confrontando una g con un'altra g si notava talvolta che erano scritte diversamente, ma se si utilizza un font da computer ogni lettera sarà banalmente uguale alle altre. Sorvoliamo poi che si sia usato un tipo di font tipicamente da film noir e non sentimentale come la nostra pellicola doveva essere.
Poche scene più tardi la stampa si accalca all'uscita del cinema per fotografare il protagonista: i cartellini PRESS che calzano sul nastro del cappello sono addirittura in Helvetica (o forse un Arial, servirebbe un fermo immagine per esserne sicuri), un carattere tipografico che non farà la sua comparsa almeno fino al 1957.
E ancora: i magazine e rotocalchi finti mostrati, i titoli di finti film di cui vengono mostrate locandine, titoli di coda e tanto altro materiale in tutto il film è reso con font tipografici da computer degli ultimi dieci o quindici anni, certo con un saporè decò ma senz'altro non fedeli a quanto si poteva ottenere all'epoca manualmente o con le macchine in uso in quei tempi.

Nello stesso errore era già incappata la bellissima sigla iniziale di Mad Men, coerente stilisticamente all'epoca del telefilm ma che scivolava clamorosamente in una scritta di poco conto sullo sfondo (al minuto 0:20), composta in un font di Microsoft Office. Errori perdonabili? In una sigla probabilmente si, ma in un film intero sono il sintomo di una frettolosa ricerca iconografica e poca cura per i dettagli. Spesso ciò che hanno reso grande un regista o celebri scene che oggi tutti mandiamo a memoria.

Zeitgeist 2011

Per chi ha fretta il riassunto è: anno scarsino musicalmente. Molto scarsino.
Quella che segue è invece nel dettaglio la solita classifica finale della musica ascoltata ed amata da queste parti, ad anno appena chiuso.

SINGOLI PIU’ ASCOLTATI (per numero di ascolti, su iTunes, iPod, iPhone)
1. Ex Otago - Costa Rica
2. Ex Otago - Gli Ex-Otago e la Jaguar gialla
3. The Strokes - Under cover of darkness
4. The Girls - Vomit
5. Band of Horses - Cigarettes, Wedding bands
6. Mogwai - How to be a werewolf
7. Subsonica - La funzione
8. Dente - Saldati
9. Fleet Foxes - Helplessness blues
10. Radiohead - Morning Mr. Magpie
11. Marta sui tubi - DiVino
12. Joan as a policewoman - The magic
13. Verdena - Miglioramento
14. Radiohead - Little by little
15. Iron & Wine - Tree by the river

ALBUM PIU’ ASCOLTATI (in ordine più o meno cronologico)
Mogwai - Hardcore will never die, but you will
Iron & Wine - Kiss each other clean
John Legend & The Roots - Wake up!
Verdena - Wow
Jovanotti - Ora
Radiohead - The Kings of Limbs
Cristina Donà - Torno a casa a piedi
R.E.M. - Collapse into now
Anna Calvi - Anna Calvi
Subsonica - Eden
Ex-Otago - Mezze stagioni
Strokes - Angles
Marta sui tubi - Carne con gli occhi
Archive - Controlling crowds
Carlo Rosa e le spine - La modernità è finita
Gonjasufi - A sufi and a killer
Agnes Obel - Philarmonics
I Cani - Il sorprendente album d'esordio dei Cani
Beirut - The rip tide
Brunori sas - Vol.2 Poveri Cristi
dEUS - Keep you close
Girls - Father, son, holy ghost
Wilco - The whole love
Adele - 21
Dente - Io tra di noi

ALBUM ITALIANO DELL’ANNO
1. Ex-Otago - Mezze stagioni
2. Verdena - Wow
3. I Cani - Il sorprendente album d'esordio dei Cani

ALBUM STRANIERO DELL’ANNO
1. Mogwai - Hardcore will never die, but you will
2. Iron & Wine - Kiss each other clean
3. Radiohead - The kings of limbs

MIGLIORI LIVE (in ordine più o meno cronologico)
Diaframma @ Renfe, Ferrara
Band of Horses @ Estragon, Bologna
Non voglio che Clara @ Arteria, Bologna
Massimo Volume @ Covo, Bologna
Giorgio Canali @ Zuni, Ferrara
Carlo Rosa @ Zuni, Ferrara
Agnes Obel @ Villanova di Castenaso (BO)
Ex-Otago @ Covo, Bologna
Sufjan Stevens @ Teatro Comunale, Ferrara
Explosions in the sky @ Estragon, Bologna
Coconutz @ Festa dell'Unità Copparo (FE)
Verdena + Dinosaur Jr @ Ferrarasottolestelle
The National + Beirut @ Ferrarasottolestelle
Arcade Fire @ Lucca
Subsonica @ Ferrarasottolestelle
Kaki King @ Botanique, Bologna
Offlaga Disco Pax @ Zevio (VR)
I Cani @ Covo, Bologna
Calibro 35 @ Bronson, Ravenna
Zen Circus @ Locomotiv, Bologna
Dente @ Estragon, Bologna

RISCOPERTE MUSICALI (roba vecchia ripescata e consumata)
Leonard Cohen
Diaframma
Massimo Volume
Archive
Bonobo
The Doors
Yann Tiersen
Dinosaur Jr
Beach Boys
The Pogues
NEU!
The Avalanches
Boney M
Smashing Pumpkins
Eels
The Rapture

I messaggelli di auguri nel 2012

Dice mia mamma che non le ho nemmeno mandato un messaggino di auguri la notte di capodanno. Io ne avrò ricevuti quattro o cinque, quando una decina di anni fa la prima preoccupazione di tutti dopo la mezzanotte era bombardare l'intera rubrica con qualche frase originale di augurio da inviare per sms trovando la rete cellulare intasata e consumando tutti i bonus delle Christmas card di turno.

Dice mia mamma che potevo allora telefonare, tanto ho le chiamate gratis. A parte che le suddette chiamate le pago, in maniera forfettaria ma le pago, ma nemmeno io ho ricevuto alcuna chiamata a capodanno, né ho chiamato nessuno per gli auguri come si usava fare tanti anni fa con parenti ed amici lontani. Altri tempi.

Dice ancora mia mamma: non vi fate più gli auguri a Natale e Capodanno?
Dice mia sorella: ora c'è Facebook, usiamo quello.
Dice mia mamma: ah ecco, meno male.
Dico io: si ma non li mandiamo mica ad una persona precisa. Scriviamo qualche frasetta simpatica, mettiamo una foto sulla bacheca così che la possano leggere tutti gli interessati e via andare. Tolto il pensiero.

Siamo una generazione spiccia, un po' vuotina ma indubbiamente spiccia.

A capo dell’anno

Non mi è mai piaciuto troppo il capodanno. Più che rallegrarmi per l'anno che arriva, mi rattristo per quello vecchio che se ne va, con il suo carico di vita, di momenti importanti belli o brutti che siano. Dice: ma la festa, il cenone, il trenino e gli auguri con gli amici? A parte la mia atavica paura per i petardi che mi impedisce di rilassarmi e godermi la mezzanotte fin da bambino, onestamente, possiamo farla anche la sera dell'uno, il due o anche il 15 ottobre, il 27 marzo, il 3 agosto questa benedetta festa. Ogni giorno comincia un anno che termina 365 giorni dopo, ma è in fin dei conti una convenzione: trovatene una vostra se vi piace di più. Per me l'anno inizia a settembre, quando Ferrara si svuota dopo le giornate del festival dei Buskers e riaprono tutte le attività ferme per la pausa estiva.

Una cosa semplice che ho imparato con il passare degli anni è che il tempo è un unico lungo percorso e che non ci sono salti netti come quello che festeggiamo la sera del 31 dicembre. Si cresce, si va avanti, si diventa grandi e vecchi, si cambiano luoghi, persone care, abitudini, ma ogni cosa accade a tempo dovuto in una maniera lenta e continua, che il numero dell'anno non riesce ad identificare completamente. Passano gli anni e ci scordiamo di loro: in che anno era quando siamo andati quella volta al mare? E quando ci siamo divertiti ad una festa e c'era quell'amico vestito da scemo? Quando è stata l'ultima volta che ci siamo incontrati per caso in piazza e abbiamo fatto due chiacchiere? Con il tempo finiamo per dimenticare in che anni succedono le cose ma ricordiamo momenti, stati d'animo, quando siamo stati bene e quando siamo stati male. Gli anni al massimo servono alla storia per mettere paletti, ai cronisti per ricordare gli eventi che cambiano il mondo, e a segnare le date di inizio e fine di qualcosa di importante come una vita umana. Per tutto il resto non ci servono i capodanni, ci basta avere spesso momenti felici con le persone che ci sono care a farci stare bene senza l'angoscia di un bilancio a fine dicembre.

Buon proseguimento.

Buffet

Le migliori foto di LondraNote sparse su alcune cose curiose
trovate a Londra

Le migliori foto di Berlino Do not walk outside this area:
le foto di Berlino

Ciccsoft Resiste!Anche voi lo leggete:
guardate le vostre foto

Lost finale serie stagione 6Il vuoto dentro lontani dall'Isola:
Previously, on Lost

I migliori album degli anni ZeroL'inutile sondaggio:
i migliori album degli anni Zero

Camera Ciccsoft

Si comincia!

Spot

Vieni a ballare in Abruzzo

Fornace musicante

Cocapera: e sei protagonista

Dicono di noi

Più simpatico di uno scivolone della Regina Madre, più divertente di una rissa al pub. Thank you, Ciccsoft!
(The Times)

Una lieta sorpresa dal paese delle zanzare e della nebbia fitta. Con Ciccsoft L'Italia riacquista un posto di primo piano nell'Europa dei Grandi.
(Frankfurter Zeitung)

Il nuovo che avanza nel mondo dei blog, nonostante noi non ci abbiamo mai capito nulla.
(La Repubblica)

Quando li abbiamo visti davanti al nostro portone in Via Solferino, capimmo subito che sarebbero andati lontano. Poi infatti sono entrati.
(Il Corriere della Sera)

L'abbiam capito subito che di sport non capiscono una borsa, anzi un borsone. Meno male che non gli abbiamo aperto la porta!
(La Gazzetta dello Sport)

Vogliono fare giornalismo ma non sono minimamente all'altezza. Piuttosto che vadano a lavorare, ragazzetti pidocchiosi!
(Il Giornale)

Ci hanno riempito di tagliandi per vincere il concorso come Gruppo dell'anno. Ma chi si credono di essere?
(La Nuova Ferrara)

Giovani, belli e poveri. Cosa volere di più? Nell'Italia di Berlusconi un sito dinamico e irriverente si fa strada come può.
(Il Resto del Carlino)

Cagnazz è il Mickey Mouse dell'era moderna e le tavole dei Neuroni, arte pura.
Topolino)

Un sito dai mille risvolti, una miniera di informazioni, talvolta false, ma sicuramente ben raccontate.
(PC professionale)

Un altro blog è possibile.
(Diario)

Lunghissimo e talvolta confuso nella trama, offre numerosi spunti di interpretazione. Ottime scenografie grazie anche ai quadri del Dovigo.
(Ciak)

Scandalo! Nemmeno Selvaggia Lucarelli ha osato tanto!
(Novella duemila)

Indovinello
Sarebbe pur'esso un bel sito
da tanti ragazzi scavato
parecchio ci avevan trovato
dei resti di un tempo passato.
(La Settimana Enigmistica)

Troppo lento all'accensione. Però poi merita. Maial se merita!
(Elaborare)

I fighetti del pc della nostra generazione. Ma si bruceranno presto come tutti gli altri. Oh yes!
(Rolling Stone)

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