Mi piace camminare nella neve, pensavo ieri recandomi nel lungo tratto tra casa e ufficio: circa cinque minuti di pensieri congelati in solitaria guardando le nuvolette di alito e le signore anziane fare piano per non cadere sui lastroni di ghiaccio. Mi piace camminare nella neve con gli scarponi che metti una volta ogni qualche anno, se vai in montagna a fare la settimana bianca, ma tanto chi ci va più. Mi piace fare stomp stomp stomp e lasciare le impronte sulle croste ghiacciate, sulla neve fresca, su quella sporca e quella battuta da altri piedi e troppe macchine.
Stomp stomp stomp.
Vestito come un pellegrino con i pantaloni di lana pesantissimi che metti una volta all'anno quando c'è neve o troppo freddo per i jeans. E lo zaino in spalla, la berretta che fa di me un imbacuccato ridicolo cui improvvisamente non interessa più niente di chi c'è in giro, chi si potrebbe incontrare, chi passa di fianco. Testa bassa a guardare dove mettere i piedi.
Stomp stomp stomp.
Sembro l'Eternauta, che si fa largo nella neve sfidando il vento e i fiocchi che cadono leggeri e silenziosi. Perchè i fiocchi non fanno rumore e rubano anche quelli degli altri. Forse li mangiano. Infatti non vola una mosca ed è tutto ovattato, persino le macchine fanno sfrush sfrush e scivolano morbide come il pinguino nella caverna di fight club. Alcune hanno le catene e fanno crac crac crac spezzettando il ghiaccio sottostante in finissimo mojito, passasse qualcuno subito dietro con rum e mentuccia.
Stomp stomp stomp.
Davanti all'ufficio i ragazzini giocano a palle di neve - e non potrebbero fare altrimenti visto quanta ce n'è - così vengo preso dal raptus di fermarmi a giocare un momento con loro. Non capirebbero. Darei fastidio. La signora spala la neve dal terrazzo, non è che me la presta? Quando passo sotto il suo balcone si ferma per un attimo, per evitare di ricoprirmi buttandola giù. Mi ricopra pure, signora, così mi sveglio!
Stomp stomp stomp.
Il generale nella neve ha completato la sua breve ma onesta missione. Entra trionfante nel fortino. Non volevo inzaccherare tutto l'androne, penseranno senz'altro che sono stato io. Come hanno fatto gli altri ad entrare oggi senza sporcare? Forse dormono ancora tutti.
Plotch plotch plotch.
Lascio gli scarponi fuori a fianco dello zerbino. Ho lasciato acceso il riscaldamento un giorno e mezzo in mia assenza e appena entro gli occhiali si appannano che sembra di stare in piscina. Il vetro ha fatto persino la condensa. Devo avere esagerato, il pavimento è tutto bello caldo che concilia il sonno. In calzini, concedo un pisolino ai piedi.
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