Archive for the 'Satira' Category

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Una pistola più pistola delle altre

Ho visto la vignetta di Mauro Biani incriminata dai parrucconi della politica italiana. Non mi ha fatto ridere, e sul momento non ho nemmeno bene afferrato il senso. L'ho capita solo quando ho notato il polverone che aveva sollevato.
Fa molta differenza in Italia chi punta la pistola, e contro chi è puntata. Soprattutto, perchè la si punta.

Ed è ancora Biani a dirimere la questione con questa vignetta illuminante.
Tira proprio una brutta aria, Mauro.

Nomen Omen

Oh tu, tu che sei responsabile dei contenuti di una iniziativa video pro-raccolta fondi per i malati di AIDS, non puoi chiamarti GIOIA PISTOLA!

(il primo che dice cinica! lava i piedi a Calderoli)

Politically Correct.

Per le olimpiadi niente carne di cane a Pechino: i turisti penserebbero male di chi massacra i Tibetani.

Concorso per Ministre

Pare proprio che a Zante, l'isola greca cara al Foscolo, ci sia stato un concorso per selezionare nuove Ministre.

Madri al semaforo.

Si rivelerà presto fallimentare il tentativo di registrare le impronte dei bambini nomadi: la maggior parte dei dati dei piccoli mendicanti corrisponderebbe all'identità di Cicciobello.

Nostalgia

Benedetto XVI: "Provo gioia per il nuovo clima politico". Gli ricorda la gioventù nella Hitler-Jugend.

Per chi suona la campanella

Berlusconi riceve la campanella da Prodi.

Romano: Eheheh... Eddai Silvio, fammela tenere per altri cinque minuti... Dai! Poi tu chissà per quanto te la tieni... Eheh... Guarda Silvio, non ci sono nemmeno le ditate sopra... Eheh... Li lasciavo sempre parlare tutti quanti... Silvio dai... Altri cinque minuti... Fammi risanare ancora un po' i conti pubblici... Eheh... Eh Silvio?

Silvio: No.

Pietrelcina Revolution.

(due sono davanti alla tv. Uno ha il saio, l'altro no)
- Vedi, è questo il problema: guarda come appaio brutto...
- Brutto?
- Brutto.
- Ma brutto come?
- Guarda qui. Guarda che roba. Le rughe e quel pizzetto... Questi pensano che sono davvero un santino... La gente pensa... Io non lo so mica cosa si sono messi in testa questi scriteriati...
- E' una vita che la vedono così, signore. Lei è un'icona, prima di tutto. Lei è...
(l'uomo col saio si batte tutte e due le mani sulle guance. Con forza)
- Ma questa è la mia faccia, questa! Non quella del santino, delle figurine, delle bandierine, delle bandanine, delle iconine. Per chi mi hanno preso, tutti quanti? E per chi mi hai preso TU? T'ho chiamato apposta, non mi fare pentire...
- Però, signore, la guardi la gente com'è contenta... Come sono tutti... Tutti... Ecco, sereni. Sì: sono tutti sereni...
- Bof...
- ... Guardi, guardi i bambini, guardi gli anziani, le persone in carrozzella. Guardi! Guardi come fanno la fila, come aspettano pazienti il proprio turno...
(l'uomo col saio si dà una spinta coi piedi e la sedia su cui è seduto fa una piroetta all'indietro, allontanandolo dallo schermo)
- Ma stanno guardando un pupazzo. Un pupazzo di silicone...
- ... E poi guardi i giovani... Quante persone piene di felicità! Quanta gioia! Guardi quanta serenità, Padre! Quanta... Quanto...
- ... Quanto SILICONE! Quello un pupazzo di silicone è! Mettici una bambola gonfiabile e avrai la stessa gente "felice". Silicone per silicone...
- Padre, signore, ma lei deve pensare al fine, non al mezzo... Al mezzo ci pensiamo noi: è il nostro lavoro. Lei si goda soltanto i risultati.
(Padre Pio torna vicino al televisore trascinandosi coi piedi bitorzoluti avvolti da sandali)
- Credi che dovrebbe piacermi questo risultato?
- Con Gesù Cristo ha funzionato. Il Cristo rappresenta ad oggi la nostra maggiore soddisfazione. Lui ha avuto la lungimiranza di non curarsi dei mezzi ma di godersi solo del fine: ha lasciato fare a noi e adesso guardi...
- Io guardo e quello che vedo è una marea di ipnotizzati senz'anima.
- Ma è proprio questo il cuore della pubblicità, signore...
- Anima un bel niente! Guardali! Dico: guardali. Piangono! Ridono! Si strappano le vesti! E che ne sanno di me? Ecco tutto quello che sanno di me, ecco tutto quello che hanno: uno stupido, ridicolo, insulso fantoccio. (Il frate si alza dalla sedia e comincia a camminare in tondo. La sua figura è imponente, la voce leggermente afona, però severa. Il piccolo burocrate incravattato prova a seguirlo: si alza a sua volta, con il suo catalogo in mano, e cerca di assecondarne il passo)
- La gente ha bisogno di...
- Sì, sì: la solita storia: la gente ha bisogno di questo, la gente ha bisogno di quello e noi glielo diamo. Noi siamo qui apposta, eccetera eccetera.
- L'Azienda Chiesa, Padre...
- L'Azienda Chiesa...
- Lei è stato frate e sa che...
- Io sono stato frate perché sono cresciuto tra frati e istruito da frati! Fossi nato tra postini sarei diventato un postino.

- Guardi padre, guardi quanta gente contenta che...
- La gente... (Padre Pio si adagia su un divano blu elettrico e si tira forte il pizzo. Odia il suo pizzo)
- L'Azienda Chiesa, prima fra tutte, non pensa mai al mezzo. Così anche lei si curi del fine, signore, e se lo goda. D'altra parte ha una certa esperienza in tal senso... O mi sbaglio?
- "Una certa esperienza" COSA? (Il famoso cappuccino blocca i propri movimenti e allinea le gambe, ginocchio contro ginocchio. Ritta la schiena. In attesa. Osserva con la precisione di un cacciatore il proprio interlocutore)
- Suvvia... Tutto quell'acido fenico ha... Fatto in modo che...  (l'omino incravattato si fa una risata nervosa) Quando ne parliamo nelle riunioni aziendali ancora ci battiamo le mani sulla fronte! Ci avessimo pensato noi, signore! Un'idea così semplice, eppure tanto perfetta, a tema, contestualizzata! La portiamo come esempio alle giovani leve che vengono da noi per gli stage: avrebbe un futuro nel marketing, ci ha mai pensato?
- Non ti azzardare a... (Padre Pio si alza: in altezza sovrasta il suo interlocutore) Io non ho fatto un bel niente. L'acido fenico mi serviva come antisettico. Come ti permetti di... (le mani prendono a tremargli improvvisamente)
- Padre... Padre... Non serve che lei... (l'omino fa un passo indietro e incespica contro la sedia) Le ripeto che a noi non interessa il mezzo... Quello che conta è il fine... Quindi lei non deve sentirsi in dovere di...
- Io non mi sento in dovere di un bel niente! Vuoi capirlo? (Padre Pio si porta entrambe le mani davanti agli occhi e comincia ad aprire e chiudere i pugni. Si osserva i palmi, attentamente, quindi i dorsi) L'acido fenico mi serviva come antisettico punto e basta: d'altra parte si sa come funziona per queste sostanze. Ognuno le usa come meglio crede: prendi Hitler con le sue iniezioni...
- Esatto! Stiamo dicendo la stessa cosa... Il fine giustifica i mezzi!
- ... Lo usavo come antisettico, l'acido fenico, va bene?, VA BENE? Vorrei non tornarci più. E, caso mai stessi per tirare fuori pure quest'altra illazione, la tintura di iodio mi serviva per denaturare le proteine: sai quanto fossi cagionevole di salute in vita... (il vecchio apre e chiude le mani per l'ultima volta, poi se le infila sotto le cosce come se volesse scordarle)
- ...
- Ma veniamo a noi.
- Dica, Padre.
- A me non interessa ciò che pensi tu: sei pagato, e in nero, per obbedirmi. Dico bene?
- Signorsì.
- Se vuoi fare San Tommaso mettiti in fila: non sarai certo tu il primo a levarti la curiosità.
- Sissignore.
- A te, a VOI, deve interessare solo obbedirmi. Rendermi felice, Dico bene?
- Assolutamente, Padre.
- Ecco e allora sentimi bene e vallo a dire ai tuoi capi...
- Sono amministratore unico dell'azienda di famiglia, signore. Si può dire che non abbia capi...
- A differenza mia... (Padre Pio gonfia i polmoni) Allora sentimi bene: io voglio un drastico cambio d'immagine. Basta con questa paccottiglia: questa è schifezza ad uso e consumo della ritualità d'avanspettacolo. Guardali, io ti invito ancora una volta a guardarli: (indica il televisore sintonizzato sulla diretta di Rai Uno) questi ipnotizzati pretestuosi che piangono e strillano e portano i loro neonati a guardare un fantoccio di silicone e paglia. Non è a questi che io voglio arrivare. Questi sono bolliti buoni per il Papa. Io voglio di più.
- Assolutamente d'accordo signore. Se mi permette vorrei appunto illustrarle...
- ZITTO!
- Molto bene, signore.
- Prima mi hai nominato Gesù Cristo. Ti intendi di Gesù Cristo tu?
- E' stato tra i nostri più affezionati e soddisfatti clienti. (l'omino fa per aprire il suo fascicolo con la copertina di velluto viola)
- Allora senti la novità: tu non sai niente di Gesù Cristo, va bene? Mettitelo in testa. Cliente o non cliente. Pensi che ne saprai di più di me, dopo che mi avrai aggiunto ai tuoi clienti?
- Nossignore.
- Guardalo, Gesù Cristo. No, dico: guardalo: tre giorni sulla croce e poi il Potere Assoluto. E quella storia dei pani e dei pesci? Altro che stigmate. Quella è la roba forte.
- Appunto le dicevo, signore. (il burocrate apre la sua cartella e spalanca un enorme sorriso) Ha appena confermato lei stesso, con le sue parole, che il lavoro fatto per il signor Cristo dalla nostra Agenzia è stato inappuntabile. Come le consigliavo poc'anzi, se mi permette...
- NON ti permetto nulla! (l'omino si immobilizza come una reliquia) Taci. Se mi sono rivolto a voi non significa che vi lascerò fare come credete: conosco le vostre credenziali, ma tu non devi perdere d'occhio quelle immagini e quelle facce e non devi dimenticare che ciò è MALE. (indica il televisore)
- Molto bene, signore.
- Non fu, forse, proprio il tuo Gesù a dire ai mercanti del tempio: "Portate via questa roba! Non riducete a un mercato la casa di mio Padre!"?
- Sissignore. Quella frase fu accuratamente messa a punto dal nostro reparto creativo. Proprio come la celeberrima camminata sull'acq...
- Ecco. Per l'appunto. Io voglio cose così. Frasi del genere. Non ne posso più di quest'aria da bravo nonnino.
- Potremmo organizzare dei ritrovamenti, testimonianze; modificare vecchie fotografie, oppure...
- Stai parlando con me? Non mi pare, non dovresti, perché IO non ti ho detto di parlare. Ti ho detto di parlare? Forse qualcuno ti ha detto di parlare? (si guarda intorno) Non c'è nessun altro qui, perciò nessuno può averti detto di parlare.
- Mi scusi, Padre...
- E allora.
- ...
- Tu che fai tanto il gradasso con Gesù Cristo, i clienti più affezionati, repertorio e bla bla bla, dimmi un po', ti ricordi forse cosa venne detto a Maria Maddalena, Giovanna e Maria che cercavano Gesù nel sepolcro?
(l'omino si monta sul viso un'aria di soddisfazione. Fa per cercare una pagina nel suo catalogo e mentre sfoglia recita a memoria)
- "Perché cercate tra..."
- Esatto, bravo! "Perché cercate tra i morti colui che è vivo? Egli non è qui, è resuscitato".
- ...
- Capisci?
- Mi sta forse dicendo che...?
- Sì, ti sto forse dicendo che.
(c'è un attimo di sospensione in cui ognuno dei due astanti sembra cercare l'attimo giusto per trasformare il proprio pensiero in voce alta)
- Ma non si può. Signor Pio, Padre: è una cosa assolutamente sconsigliata, questa. Ma se l'immagina la gente che...
- Ancora con questa gente!? Lo vuoi capire o no che io la odio la gente? (Padre Pio si rialza con uno scatto da adolescente)
- Ma, mi permetta, Padre, se lei odia tanto la gente, perché si è rivolto alla nostra Agenzia? Saprà bene che il marketing e la pubblicità senza la gente non possono...
- Zitto!
- ...
- Taci!
- Molto bene, signore.
(Padre Pio si avvicina a una finestra che dà sul mondo dei vivi. Resta qualche secondo in silenzio, poi si infila entrambe le mani nelle tasche del saio e si volta con l'aria severa di un professore che ha scoperto l'alunno copiare)
- R e s u s c i t a m i.
- ...
- Io voglio resuscitare.
- Farà la felicità dei Testimoni di Geova, signore...
- Come hai detto?
- Niente, niente, signor Pio. (l'omino si fa piccolo)
- ...
- ...
- Senza la resurrezione non sei nessuno. E' questo il vero, unico e totalizzante insegnamento del Cristo. Serve il colpo di teatro, serve lo scoop, serve la botta mediatica: serve APPARIRE. Se Cristo non fosse resuscitato, nessuno ci avrebbe mai fatto i film al cinema.
- Ma anche su di lei hanno fatto film...
- Fiction! Stupidissime operette di fiction per la famiglia! Perché Zeffirelli non è venuto da me? (Ora il frate cappuccino da Pietrelcina è rosso in volto)
- ...
- Te lo dico io: perché non sono resuscitato!
- Ma lei E' resuscitato, signor Pio. Si guardi! Si....
- Imbecille!
- ...
- Se non avessi le mani in questo stato, ti avrei già preso a schiaffi!  (si porta le mani sulla gobba del naso) Tu non capisci! Quel coso di plastica dentro quel... Quell'acquario non sono io: è una caricatura, un'orrida scultura in vetroresina buona per ipnotizzare i rincoglioniti di quella foggia.
- Molto bene, signore. (l'omino prende appunti con una penna d'oca)
- Io. Voglio. Resuscitare.
- Ha qualche idea, signore, in merito.... In merito a QUANDO resuscitare?
- Certamente.
- E quando, signor Pio, intende resuscitare?
- Ora.
- Ora?
- Ora.
- Ma ora c'è la diretta televisiva, tutta quella gente e... (l'omino indica il televisore dove una signora grassissima con degli enormi occhiali da sole a forma di Padre Pio sta dicendo che l'unica via della salvezza è quella del digiuno assoluto e perenne)
- Ti sei appena risposto da solo.
- Signor Pio, mi permetta di dissentire... Lei se l'immagina quello che succederebbe?
- Certamente.
- Ma... Voglio dire... La cosa non crede che assumerebbe delle tinte... Uhm... horrorifiche?
- Precisamente.
- La salma di Padre Pio dentro alla teca che spalanca gli occhi e si solleva dall'eterno giaciglio? E magari si mette a camminare?
- Ha funzionato col Cristo, funzionerà anche con me.
- Ma, signor Pio, compito della nostra Agenzia è far riflettere i nostri clienti circa tutti i possibili...
- Ho riflettuto abbastanza! Qui ci vuole una bella Resurrezione.
- Signore, la gente scapperebbe. Comincerebbe a urlare. Si butterebbe dalle finestre: ci sarebbe un caos storico. Lo capisce che verrebbe rivoluzionato il pensiero degli uomini?
- Perché mai?
- Veder risorgere qualcuno!
- E allora?
- ...
(Padre Pio si avvicina al suo interlocutore e lo prende per le spalle. Delicatamente. Con saggezza paterna)
- Senti: se sono lì, tutti quei tizi in lacrime, adoranti, in linea teorica non dovrebbero nutrire alcun dubbio circa l'effettiva possibilità che qualcuno possa risorgere. Dico bene? E' così che sono stati istruiti, irregimentati. E' così che ha detto loro il Nuovo Testamento: è quello che credono. Credono a Gesù Cristo, alla Resurrezione, ai pani e ai pesci, a Lazzaro. Sfornano tutti quei ridicoli figli perché pensano che a noi ce ne freghi qualcosa. Credono che camminare sull'acqua si può. O no? Ci credono ad occhi chiusi: quelli lì non dovrebbero più stupirsi di niente, giusto? Accetteranno in quattro e quattr'otto la mia Resurrezione perché è proprio QUELLO che si aspettano! Loro. Credono. Nella. Magia.
- ...
- O no?
- ...
- Come avete fatto con Cristo?
- Ci sono dei permessi da chiedere, bisogna organizzare la scena: non ce la faremo mai per tempo. Pagare le comparse.
- E allora?
- E' previsto un milione di persone da qui ai prossimi mesi, signore. In fondo non c'è alcuna urgenza di farlo succedere oggi...
- Invece sì.
- E perché?
- Perché oggi c'è la diretta tv.
- ...
- Sei sicuro che la tua agenzia sia così abile come dici con la pubblicità e tutte quelle cose lì?
- Sissignore. I primi in assoluto. Se vuole consultare il nostro portfolio... (gli porge il catalogo viola)
- Silenzio!
- Molto bene, signore.
- Fammi resuscitare. OGGI.
- Oggi, signore.
- Oggi!
- ...
- E mi raccomando. (Padre Pio si riavvia i capelli. Poi si tira su il cappuccio e si guarda nel riflesso della finestra)
- Cosa signore?
- Fammi sembrare bello.

L'Aldilà di Noantri, altri racconti sul tema:
- Eternity
- L'Aldilà dei Valori

Milionerzy

Questa notte ho sognato che finivo in un gioco a quiz. Era Chi vuol essere milionario. Anzi, non proprio, era Milionerzy che in polacco significava più o meno "Chi vuol essere milionario? Io! Io! Io!". Ma che loro abbreviavano in Milionerzy.
Solo che il vincitore prendeva un milione di zloty, che sono meno di 300 mila euro. Una fregatura insomma.
Più o meno il sogno è iniziato così:


Il conduttore polacco, Jerryz Scottinsky, mi accoglie simpaticamente. È tutto un farsi i complimenti. Io lo trovo più magro, più biondo, più intelligente. E glielo dico. Anche lui mi risponde che mi trova più magro e più biondo. "Ma non mi hai detto più intelligente, Jerryz!". "Lo so!".
Il pubblico ride, apprezza il nostro siparietto.
Ora Jerryz riprende il suo solito aplomb e spiega al pubblico polacco chi sono e da dove vengo. I sorrisi del pubblico si spengono a poco a poco e comincio a notare sguardi d'odio. Tra le parole di Jerryz riconosco Polonia, nazismo, invasione.
"Jerryz, stai parlando male di me?" – gli chiedo preoccupato.
"Sì! – mi risponde bonario come sempre – fossi in te non mi farei vedere in giro da solo! Ti dispiace se ora le domande te le farò in polacco?"
"Ma figurati Jerryz! È come una seconda lingua per me."
La prima domanda mi sembra subito impegnativa.

Sk?d pochodzi? Conan Barbarzy?ca?
• A: z Rivii       • B: z Oz
• C: z Mordoru     • D: z Cimmerii

"Fammi riflettere, Jerryz. Non farmi fretta. Sì, l'ho visto il fim. Ma sono un po' indeciso tra la prima, la seconda, la terza e la quarta. In pratica non la so. Ma come si dice? Partiamo in quarta! E allora vada per la quarta!"
Un boato del pubblico mi accoglie non appena Jerryz dice che la risposta è esatta.
La seconda domanda è più sulle mie corde.

Odra?aj?cy drab z Kabaretu Starszych Panów dubeltówk? we?mie, wyjdzie i...:
• A: rach-ciach!     • B: buch, buch!
• C: z rur dwóch     • D: bum w brzuch

"Questa la so, Jerryz! Ci potrei scommettere le tue enormi chiappone. La risposta è sicuramente buch, buch!"
Buch, buch! Buch, buch! – ripete tutto il pubblico quando vede accendersi la luce verde sulla risposta.
Li ho conquistati, non c'è che dire. Ora capisco cosa intendeva Jerryz quando mi ha presentato. Ho la Polonia nelle mie mani. Ora sto pensando alla Danimarca.
Jerryz mi consiglia di non distrarmi e rimanere concentrato perché la strada è ancora lunga. Ma lo dice in polacco ed io non capisco un cazzo. Questo però nessuno lo ha ancora capito.

Komiksowym "dzieckiem" rysownika Boba Kane'a jest:
• A: Superman      • B: Batman
• C: Spiderman     • D: Captain America

So la risposta! – penso io – ma è sicuramente sbagliata. Capisco che rispondere di getto Spiderman solo perché da piccolo portavo il suo costumino di carnevale, anche quando non era più carnevale, non farà di questo la risposta corretta. Fingo di concentrarmi sulla domanda mentre sto pensando a come allacciare le polacchine. Non gli stivaletti, ma proprio a come rimorchiare giovani ragazze polacche.
Ma Jerryz mi ricorda che sto giocando per un milione di zloty, quindi faccio la faccia di chi ha capito che non ci ha capito un cazzo (più o meno è questa qui) e rispondo "Batman! Ha il vestito più figoso!".
"Risposta esatta!"

Le domande si susseguono a raffica. Passo la terza e la quarta chiudendo gli occhi e indicando le risposte a caso sul monitor con il dito. Il pubblico comincia a credere che io abbia poteri taumaturgici e mi chiede di imporre le mani su di loro. Ovviamente scelgo solo persone particolarmente interessanti, anche se in alcuni casi scatta la denuncia per molestie. Vedi a fare del bene?
Per la quinta domanda uso la telefonata a casa. Non che non sapessi la risposta, ma volevo avvertire che non sarei tornato per cena ovviamente.
Sulla sesta domanda sono in dubbio tra due risposte. Uso il cinquanta e cinquanta e vengono scartate proprio quelle due. Rimango un po' smarrito ma risolvo brillantemente usando il metodo dell'ambarabaccicicoccò. E passo pure quella.
Alle altre domande non nascondo di aver risposto un po' a culo.

Siamo quasi alla fine. Mancano due domande. Jerryz e il pubblico mi invitano a prendere i soldi e scappare. Nessuno crede nelle mie possibilità. Io decido di continuare, se non altro perché non capisco una parola di quello che dicono.
Jerryz mi legge la domanda da 500mila zloty.

Ryb? nie jest:
• A: ?winka          • B: rozpiór
• C: krasnopiórka    • D: kraska

"Roba forte, Jerryz! Questa è roba forte sul serio – dico mentre mi tracanno un'intera bottiglietta di Becherovka offerta dal pubblico – Comunque la risposta è ovviamente Kraska, caro Jerryz."
"L'accendiamo?"
"Cos'è? Non capisci quando parlo?! – gli rispondo, ormai completamente ubriaco – Accendi quella cazzo di lucetta!"
Non faccio in tempo a festeggiare che vomito sull'assegno da 500mila zloty. Ora il prezioso pezzetto di carta è inutilizzabile e decido di provare la domanda finale. Prima però mi concedo qualche minuto sulla tazza di un water polacco, così per rilassarmi.

Al mio rientro l'atmosfera è tesissima. Diverse persone del pubblico la stanno tagliando a fette e mangiando accompagnata con fette di pane.
Jerryz tira un bel respiro e mi legge l'ultima domanda. È breve ma non semplice come potrebbe sembrare.

Kto jest mistrzem tego samego or??a, w jakim specjalizowa?a si? mitologiczna Artemida?
• A: Zorro         • B: Legolas
• C: Don Kichot    • D: Longinus Podbipi?ta

A questa domanda, tutta la mia vita mi passa davanti. Ma con la pubblicità nel mezzo.
Decido di utilizzare l'ultimo aiuto disponibile, quello del pubblico. Jerryz spiega qualcosa nella loro assurda lingua e tutti cominciano a premere i loro pulsantini.
Il risultato è praticamente unanime. Il 99% ha risposto Zorro. Solo un 1% ha risposto Legolas.
Mi guardo intorno contrariato. "Chi cazzo ha risposto Legolas?" domando.
Sento una vocina rispondere "Io". È lui. Capisco che c'è del genio in quegli occhi e decido di dargli retta.
"È Legolas, Jerriz!"
La luce verde si accende e il pubblico esulta. E anch'io sono abbastanza felice.
L'omino del pubblico corre da me. Vuole l'assegno. Ora lo riconosco e lo colpisco con la sedia. Finalmente posso festeggiare insieme ai miei nuovi amici polacchi. Devono essersi dimenticati quella storiella sull'invasione perché mi acclamano a gran voce. Io alzo le braccia al cielo e cito Sylvester Stallone in Rocky quattro: "Perché se io posso cambiare... e  voi potete cambiare... tutto il mondo può cambiare!".

Prospettiva

Prospettiva

Buffet

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Ciccsoft Resiste!Anche voi lo leggete:
guardate le vostre foto

Lost finale serie stagione 6Il vuoto dentro lontani dall'Isola:
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i migliori album degli anni Zero

Camera Ciccsoft

Si comincia!

Spot

Vieni a ballare in Abruzzo

Fornace musicante

Cocapera: e sei protagonista

Dicono di noi

Più simpatico di uno scivolone della Regina Madre, più divertente di una rissa al pub. Thank you, Ciccsoft!
(The Times)

Una lieta sorpresa dal paese delle zanzare e della nebbia fitta. Con Ciccsoft L'Italia riacquista un posto di primo piano nell'Europa dei Grandi.
(Frankfurter Zeitung)

Il nuovo che avanza nel mondo dei blog, nonostante noi non ci abbiamo mai capito nulla.
(La Repubblica)

Quando li abbiamo visti davanti al nostro portone in Via Solferino, capimmo subito che sarebbero andati lontano. Poi infatti sono entrati.
(Il Corriere della Sera)

L'abbiam capito subito che di sport non capiscono una borsa, anzi un borsone. Meno male che non gli abbiamo aperto la porta!
(La Gazzetta dello Sport)

Vogliono fare giornalismo ma non sono minimamente all'altezza. Piuttosto che vadano a lavorare, ragazzetti pidocchiosi!
(Il Giornale)

Ci hanno riempito di tagliandi per vincere il concorso come Gruppo dell'anno. Ma chi si credono di essere?
(La Nuova Ferrara)

Giovani, belli e poveri. Cosa volere di più? Nell'Italia di Berlusconi un sito dinamico e irriverente si fa strada come può.
(Il Resto del Carlino)

Cagnazz è il Mickey Mouse dell'era moderna e le tavole dei Neuroni, arte pura.
Topolino)

Un sito dai mille risvolti, una miniera di informazioni, talvolta false, ma sicuramente ben raccontate.
(PC professionale)

Un altro blog è possibile.
(Diario)

Lunghissimo e talvolta confuso nella trama, offre numerosi spunti di interpretazione. Ottime scenografie grazie anche ai quadri del Dovigo.
(Ciak)

Scandalo! Nemmeno Selvaggia Lucarelli ha osato tanto!
(Novella duemila)

Indovinello
Sarebbe pur'esso un bel sito
da tanti ragazzi scavato
parecchio ci avevan trovato
dei resti di un tempo passato.
(La Settimana Enigmistica)

Troppo lento all'accensione. Però poi merita. Maial se merita!
(Elaborare)

I fighetti del pc della nostra generazione. Ma si bruceranno presto come tutti gli altri. Oh yes!
(Rolling Stone)

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