Ci sono canzoni talmente straordinarie da farci dimenticare a volte quanto ci piacciano, dandole per scontate e ascoltandole come qualcosa che si conosce da tanto tempo e di cui ci si può fidare, senza particolare enfasi. Ci sono poi momenti in cui il lettore mp3 te le propone al momento giusto, in un contesto particolarmente significativo o anche no, ma che in quell'istante fanno da colonna sonora perfetta alla tua vita, o almeno a quei quattro o cinque minuti che passiamo in loro compagnia. Sono quei momenti dove le canzoni straordinarie diventano i nostri personali capolavori, le nostre top di sempre, e nei quali di solito il sottoscritto promuove – se già non lo è - un pezzo da quattro stelle al massimo di cinque stelle che il suo ipod può offrire nella scala di gradimento della sua collezione personale.
Così questa sera, seduto su una comoda e puzzolente poltrona della prima classe declassata a seconda del regionale in partenza da Venezia, mentre il convoglio partiva piano piano passando il Ponte della Libertà e la gente ancora si affrettava a sistemarsi nei pochi posti liberi rimasti, e il sole tramontava tiepido dietro le ciminiere di Marghera un tempo teatro di orrori chimici e oggi spettro postatomico di un'area forse mai troppo bonificata, mentre il torpore della stanchezza di chi prende un treno da tre anni ogni santo giorno mi coglieva complice l'imbottitura della poltrona, e la ragazza belga seduta davanti a me rappresentava forse l'ideale di ragazza con la quale passare una vita vedendomi già a fare Ferrara-Bruges ogni mese per andarla a trovare, (e mentre scrivo le suona il telefono e risponde in italiano così dall'accento scopro invece essere padovana, porcaputtana, mi son fatto ingannare dalla borsa con la scritta Bruges ma tutto il resto era veneto e direi che con le venete per un po' ho chiuso non abbiatevene a male), ecco in quel momento preciso è partito Everything in its right place e mi è parso un pezzo perfetto, con un attacco perfetto e clamoroso, un suono perfetto, sintetico e angosciante, una perla di minimalismo postmoderno che ha addirittura dieci anni portati benissimo, capace di essere ancora un riferimento per tutto quello che è stata la musica degli anni zero, e non potevo credere avesse solo quattro stelline sul mio ipod perché ne ha guadagnate di colpo cinque e lode e ho aumentato il volume fino a ricevere uno sguardo interessato dalla ragazza di fronte che sentendo dai miei auricolari evidentemente ha riconosciuto il pezzo sorridendo. Anche a Bruges ascoltate i Radiohead?