Monthly Archive for Agosto, 2011

Sulle dimissioni di Steve Jobs

Scusate se faccio il bastian contrario rispetto a molti articoli che si leggono in giro. Le dimissioni di Steve Jobs da CEO di Apple non sono una semplice fase di transizione dell'azienda più innovatrice al mondo e non saranno indolori. Sono l'inizio di un lento e progressivo impoverimento delle idee e dello spirito che Apple ha avuto fino ad oggi e che Jobs ha saputo imprimere ad un'azienda di computer un tempo simile ad altre. Quel quid in più dato dalla sua visione delle cose senz'altro unica, che è mancata ad esempio a Microsoft in tutti gli anni zero, e continua a mancare ancora oggi che Steve Ballmer è succeduto a Bill Gates. L'idea di marketing di Jobs, i suoi keynote di presentazione dei nuovi prodotti, seguiti maniacalmente come messe cantate da milioni di adepti nel mondo, i prodotti dalla linea elegante e perfettamente minimale, simmetrici fino all'ossessione, sono tutti parti della mente di un uomo soltanto. Al limite di un ristretto staff di collaboratori visionari e brillanti (Jonathan Ive su tutti), non di tutta l'azienda. Questo forse ci fa preoccupare oggi alla notizia che la guida carismatica di Apple non ci sarà più e che il volto che ha reso celebre questo marchio non sia più associato ad esso.

L'eredità che il nuovo CEO Tim Cook eredita è pesante e complicata e sbaglierebbe a mio avviso se cercasse di campare portando avanti lo stile e il metodo imposto da Jobs negli ultimi 15 anni. Jobs è arrivato in Apple quando la società era al tracollo e ha sfornato negli anni computer e nuovi dispositivi innovativi e dal design rivoluzionario. Questa fortuna non potrà durare per sempre ed anzi i competitor si stanno avvicinando ogni giorno che passa sempre di più. Come è arrivata Apple con i suoi iPod nel 2001 e ci ha convinto che il lettore mp3 andava fatto in quel modo e che anche i suoi computer erano fatti bene, poi che il telefono doveva essere touchscreen, che i tablet non dovevano avere maniglie e pulsanti, che l'immediatezza e la velocità di un software è più importante di una lista di caratteristiche tecniche hardware da addetti ai lavori, così arriverà presto qualche nuova mente illuminata con idee geniali e prodotti innovativi e guiderà qualche altra azienda.

Apple può amministrare questo vantaggio sul mercato per qualche anno ma poi? Non ci accontenteremo certo di nuovi iPhone e nuovi iPad per tutti gli anni Dieci. La lezione di Jobs sarà stata utile ad Apple se sarà capace di innovare in maniera nuova, di stare al passo con i tempi non scopiazzando se stessa e le idee che il suo leader ha proposto in passato. Se i suoi prodotti saranno un po' meno eleganti pazienza, in un futuro dove tutto è sempre più precario ci accontenteremo che funzionino bene e tengano alto il nome di un marchio che oggi fa sognare non solo il mondo informatico ma anche molta gente comune.

Sineddoche

Le poesie non riusciamo mai a ricordarcele a memoria, non più almeno, e allora siamo andati in giro a imparare un po' di figure retoriche di qua e di là dagli Appennini. L'immancabile (?) e lentissima pagina con le foto si trova qui.

Veneziani for dummies

Venezia è una citta dove di notte ci dormono i veneziani, di giorno ci vivono i turisti. Quando ci sono i turisti è difficile incontrare i veneziani, perchè in confronto sono pochi, ma ci sono lo stesso e si possono riconoscere da alcuni semplici segni:
1) sono quelli che imboccano le calli più strette, e girano con disinvoltura sapendo perfettamente dove andare senza una mappa in mano
2) hanno un trolley con cui sono andati a fare la spesa
3) bestemmiano perchè non si gira dai troppi turisti

Poi ci sono alcune categorie tipiche che a Venezia oltre che a viverci ci lavorano, tanto, e fanno talmente tanti soldi, o schei, che finiscono per copiarsi ed uniformarsi tra di essi fino a essere indistinguibili. Essi sono:
1) i gondolieri, o popi; sono quelli che vestono magliette a righe e cappello di paglia, che sanno stare in equilibrio sulla gondola mentre cantano e spennano i turisti per un giro di 10 minuti facendoli sentire re, di solito molto abbronzati, non i turisti, i gondolieri, si riconoscono perchè cantano sovente "O sole mio" o altri brani tipicamente non di estrazione veneziana;
2) i tassisti, che guidano i motoscafi e vestono firmati, tirano coca, e sono ricoperti di gioielli per far vedere che hanno tanti contanti in tasca e non pagano il fisco, di solito molto molto abbronzati, i tassisti, non i contanti, si riconoscono perchè si salutano tra di loro chiamandosi "'more", che sta per amore, ma sotto sotto si insultano e a volte si accoltellano, non in senso figurato, in senso di coltelli nella pancia, ospedali e funerali e quando arrivano i turisti americani gli danno pure la mancia perchè cento euro gli paiono pochi per venti minuti in barca;
3) i ristoratori, che gestiscono locali dove si mangiano (male) cose tipicamente italiane ma non veneziane come la pizza, la lasagna o gli spaghetti alla bolognese e spennano i turisti che però sono contenti di essere in italia e mangiare queste cose italiane in una città da cartolina come questa e magari c'è pure il tipo con la chitarra come a roma, tanto tutta l'italia è paese;
4) gli uomini con il carretto, che portano oggetti, pacchi, rifornimenti, alimentari e cose, su e giu' dai ponti con l'ausilio di due ruote, son quelli che per strada urlano "attenzione, attenzione" per far spostare la gente, poi la gente non si sposta perchè non capiscono l'italiano e allora passano alle bestemmie, ma in quel caso ricadono nel punto 3 del primo paragrafo.
5) pakistani con le rose, veneziani acquisiti, ma quelli ci sono dappertutto e poi molti la sera vanno a dormire in terraferma quindi non vale.

Ci sono infine altre due categorie di veneziani, che non lavorano perchè sono troppo giovani o troppo vecchi. Sono i giovani e i vecchi.
I giovani, da queste parti detti "fioi", sono quelli che giocano nelle piazzette, da queste parti dette "campi", dove magari su due tre lati su quattro non c'è l'acqua e non ti cade sempre il pallone dentro costringendoti a comprarne un altro o a chiedere ad un gondoliere di ridartelo. Tuffarsi a riprenderlo sarebbe da escludere, ma non sempre i fioi sono così accorti da fare quello che le madri vorrebbero. I fioi si riconoscono perchè quando arrivano a diciott'anni, a differenza dei loro coetanei terricoli, di prendere la patente non gliene può fregare di meno, ma hanno già da qualche anno un barchino per andare in camporella (da queste parti "baccan") con la morosa.
I vecchi invece sono persone per bene che hanno passato la loro esistenza in isola e mai la lascerebbero per andare a vivere a Mestre in qualche grigio e triste palazzo. Il fatto che vivano ancora a Venezia garantisce che abbiano una ottima pensione, o una casa di proprietà da alcune generazioni, sempre che non appartengano direttamente a qualche famiglia aristocratica. Il veneziano anziano è insomma solitamente ricco, cosa che gli permette di tirare la carretta nonostante la vita carissima di questa città. In ogni caso si epifanizza in uno dei seguenti modi:
- uomo, polo di marca con colletto in su, abbronzatura esagerata con pelle raggrinzita da troppi giorni davanti alla capanna al Lido, capello impomatato di brillantina, codino, baffi, borsello, mocassino leggero. Vive nei bacari, che non sono quelli della polvere, ma sono i baretti veneziani dove si bevono le ombrette, che non sono quelle zone piccole dove non c'è luce, ma i bicchierini di vino rosso, che ai vecchi del posto piacciono tanto e vanno giù che è un piacere insieme a qualche cicchetto con il baccalà o l'acciuga.
- donna, con il suddetto trolley per la spesa se in versione massaia popolare, o con borsetta firmata se alta borghesia, trucco vistoso, capello cotonato e abbronzatura da lampada o sovraesposizione al Lido con capanna in affitto da maggio a ottobre. Si schifa in vaporetto per i turisti che affollano e portano germi, si indigna del barbone, del venditore di rose, ha paura dei ladri e dei malviventi in una città che ne è praticamente priva, condivide le idee della Lega ma poi vota PD, elargisce mance e regali copiosi ai nipoti, unica vera gioia. Si lamenta di continuo della sua città, di come è diventata rispetto ai suoi tempi.
Esce a piedi (che altro può fare a Venezia?), si reca al mercato del pesce di Rialto, dove conosce la bancarella giusta che ha il pesce migliore.

Non è facile riconoscere i veneziani quando girate per Venezia, ma se siete arrivati in fondo a questa amena lettura agostana, forse ora ne saprete di più e saprete a chi chiedere informazioni la prossima volta che cercate Calle del Tintor. Se la risposta sarà "ta morti", bravi! Avete senz'altro individuato un vero veneziano.

Buffet

Le migliori foto di LondraNote sparse su alcune cose curiose
trovate a Londra

Le migliori foto di Berlino Do not walk outside this area:
le foto di Berlino

Ciccsoft Resiste!Anche voi lo leggete:
guardate le vostre foto

Lost finale serie stagione 6Il vuoto dentro lontani dall'Isola:
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Camera Ciccsoft

Si comincia!

Spot

Vieni a ballare in Abruzzo

Fornace musicante

Cocapera: e sei protagonista

Dicono di noi

Più simpatico di uno scivolone della Regina Madre, più divertente di una rissa al pub. Thank you, Ciccsoft!
(The Times)

Una lieta sorpresa dal paese delle zanzare e della nebbia fitta. Con Ciccsoft L'Italia riacquista un posto di primo piano nell'Europa dei Grandi.
(Frankfurter Zeitung)

Il nuovo che avanza nel mondo dei blog, nonostante noi non ci abbiamo mai capito nulla.
(La Repubblica)

Quando li abbiamo visti davanti al nostro portone in Via Solferino, capimmo subito che sarebbero andati lontano. Poi infatti sono entrati.
(Il Corriere della Sera)

L'abbiam capito subito che di sport non capiscono una borsa, anzi un borsone. Meno male che non gli abbiamo aperto la porta!
(La Gazzetta dello Sport)

Vogliono fare giornalismo ma non sono minimamente all'altezza. Piuttosto che vadano a lavorare, ragazzetti pidocchiosi!
(Il Giornale)

Ci hanno riempito di tagliandi per vincere il concorso come Gruppo dell'anno. Ma chi si credono di essere?
(La Nuova Ferrara)

Giovani, belli e poveri. Cosa volere di più? Nell'Italia di Berlusconi un sito dinamico e irriverente si fa strada come può.
(Il Resto del Carlino)

Cagnazz è il Mickey Mouse dell'era moderna e le tavole dei Neuroni, arte pura.
Topolino)

Un sito dai mille risvolti, una miniera di informazioni, talvolta false, ma sicuramente ben raccontate.
(PC professionale)

Un altro blog è possibile.
(Diario)

Lunghissimo e talvolta confuso nella trama, offre numerosi spunti di interpretazione. Ottime scenografie grazie anche ai quadri del Dovigo.
(Ciak)

Scandalo! Nemmeno Selvaggia Lucarelli ha osato tanto!
(Novella duemila)

Indovinello
Sarebbe pur'esso un bel sito
da tanti ragazzi scavato
parecchio ci avevan trovato
dei resti di un tempo passato.
(La Settimana Enigmistica)

Troppo lento all'accensione. Però poi merita. Maial se merita!
(Elaborare)

I fighetti del pc della nostra generazione. Ma si bruceranno presto come tutti gli altri. Oh yes!
(Rolling Stone)

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