Non so se si festeggino ancora gli onomastici alla soglia del 2011, ma quando ero bambino era una fissazione per me sapere in che giorno ricorressero i santi e facevo gli auguri a destra e a manca a persone che nemmeno lo sapevano o lo ricordavano. Il mio è sempre caduto un giorno facile, quello prima di S.Silvestro, ben più noto a tutti perchè portatore di cenoni e riflessioni di fine anno. Avessero invertito i giorni ogni anno si parlerebbe di fine anno come della notte di S.Eugenio Vescovo, illustre sconosciuto ai più come penso S.Silvestro.
Fino circa a dodici tredici anni per l'onomastico ricevevo un piccolo regalo, che non poteva essere come quello del compleanno vista la valenza inferiore della ricorrenza, ma ugualmente gradito come contentino post-natalizio e pre-befana. Di solito in questi giorni mi trovavo nella casa di montagna in Abruzzo, in un paese di poche anime di cui spesso ho parlato qui sopra e dove non resta più un solo negozio, tranne un bar che dopo il terremoto apre quando vuole lui, e d'inverno con le nevicate che cadono, tiene quei pochi quotidiani e riviste che gli consegnano. Così il mio regalo, che andava scelto tra l'ampia disponibilità di fumetti del bar del paese, ricadeva a caso ogni anno tra un Paperino Mese, un Grandi Classici Disney, o qualche raccolta simile di storie a fumetti.
Al liceo poi ho avuto una fidanzata che si ricordava sempre del mio onomastico e ha continuato a farmi gli auguri anche dopo che ci siamo lasciati, ma ha smesso qualche anno fa, probabilmente avendo di meglio da fare. Con il tempo ho via via scordato gli onomastici di quasi tutti, tranne che dei miei familiari, e ogni anno il 30 dicembre di Eugenio Vescovo mi ricordo solo io e forse qualche vecchio matto di Milano, città di cui era originario.