Come il mondo evolve rapidamente così il mondo della pubblicità si adatta ad esso per essere attuale e sempre interessante ai nostri occhi. Da qualche tempo nel sottopasso della stazione della mia città campeggia un poster che reclamizza una qualche tariffa Tim. Nella fretta con cui frequento tale ambiente ci ho fatto caso credo solo un mese dopo che qualcosa di diverso c'era: è scritto in rumeno e reclamizza una qualche offerta speciale dedicata a chi di loro vive in Italia. Dove devono telefonare i rumeni? E da dove partono solitamente per tornare nella loro terra natia? Esatto.
Nel panico generale per l'influenza A, oltre certe case farmaceutiche c'è qualcun'altro che si sta fregando le mani felice (in tutti i sensi): i produttori di antibatterici e prodotti disinfettanti per le mani, che nessuno si filava prima e ora vanno a ruba nei supermercati. Dove li vogliamo reclamizzare questi prodotti utili nei luoghi affollati e dove trascorriamo ore vicini ad altri sconosciuti? Esatto. Via la Romania, dentro il lavamani anti suina.
Per avere sul telefonino alcune notizie di attualità e sport via sms gratis, da qualche anno Vodafone mi manda anche almeno uno spot al giorno che reclamizza questo o quello e che consente al servizio di mantenersi gratuito per l'utente. Di solito sono spot nazionali, ma dev'essere l'andazzo degli ultimi tempi e questa voglia sfrenata di personalizzazione promozionale. Ieri l'sms Vodafone mi invitava alla riapertura di una grossa profumeria della mia città, utilizzando quindi un dato privato in possesso dell'operatore telefonico per mirare tale messaggio promozionale.
Dato il mio scarsissimo interesse per tale spot personalizzato devo dedurre che la profumeria non abbia richiesto a Vodafone di selezionare solo le donne della mia città, oppure il maglione che ho addosso da tre giorni comincia a puzzare, e il mio operatore sa perfino troppo di me.