Monthly Archive for Febbraio, 2006

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Ciccsoft: blob

E' nato Ciccsoft:blob, il nostro personalissimo linklog. Ogni giorno pillole curiose poco impegnative spulciate per voi tra blog e siti di informazione. Informazione a bassa intensità, i post più curiosi, le foto e gli mp3 pronti da scaricare, senza alcun filo conduttore. Solo la voglia, quando troviamo qualcosa di simpatico in giro, di condividerla con voi.

P.S. Per gli autori di Ciccsoft: chiunque volesse partecipare, ci scriva in privato per avere la password.

Senza vergogna

Renato Mannheimer è un sondaggista. Lo conoscono tutti, non perchè sia bravo o perchè ci prenda più degli altri (potrebbe anche essere), ma perchè è il sondaggista di Vespa e scrive degli articoli per il Corriere. Oggi, per esempio, ha scritto questo articolo.
Parla del sondaggio "ammericano" presentato dal presidente del consiglio e dice cose interessanti, come questa: La ricerca americana presentata nei giorni scorsi da berlusconi non rappresenta probabilmente un sondaggio nel senso normalmente inteso (vale a dire la stima delle intenzioni di voto in un preciso momento), ma costituisce in larga misura la proiezione di un esito ipotetico (il pareggio o la vittoria di Berlusconi), nel caso si verifichino (o continuino a verificarsi) certe condizioni.
E ancora: "la pubblicazione stessa del sondaggio, suggerendo la possibilità di una vittoria, contribuisce alla mobilitazione degli elettori potenziali della Cdl"
Vi rimando comunque lì per una lettura completa, merita.

Ora, sapete qual'è il titolo dell'articoletto? Ovvio:
"Cdl, continua la rimonta. FI in crescita

Tutto si gioca in relazione al comportamento futuro dei cosiddetti indecisi."

Sto per avere una reazione isterica violenta.

Notizie dal mondo

ANSA-"Tilgher, Fiore e io abbiamo deciso di non candidarci" dichiara Alessandra Mussolini aggiungendo che comunque il loro programma verrà sottoposto all'esame
della CdL. La risposta del premier non si è fatta attendere:"Armiamoci e andate...via!"

ANSA-Continua il taglio delle forniture di gas dalla Russia. Il governo ha annunciato che, in caso di emergenza, è già pronta un'efficace contromisura: fagioli gratis per tutti!!

Emule is dead

emulegalera.jpgCominciate a suggerire buoni sostituti.

Il liberalismo part-time della destra italiana

Non voglio - almeno per adesso - entrare nel dettaglio delle vignette danesi e della maglietta di Calderoli: ci tornerò (se ne avrò voglia) più avanti, magari quando ci saremo tolti di mezzo questa pesantissima campagna elettorale che costringe tutti a prendere posizione su tutto, generando così un profluvio di stupidaggini che in questi mesi anche l'ultimo dei sottosegretari si sentirà in dovere di regalare al paese.
Quello che mi interessa sottolineare è una contraddizione che la dice lunga sull'onestà intellettuale della destra italiana e sul suo modo discutibile di strumentalizzare le correnti vicende internazionali.

Sappiamo come sono andate le cose: un giornale danese pubblica alcune vignette satiriche che raffigurano Maometto, queste vignette provocano accese polemiche e talvolta degenerano in scontri e attacchi alle ambasciate (sorvoliamo sul timing delle proteste, questione forse meno importante di quanto sembra).
Il governo danese si appella alla libertà d'espressione, afferma di non potere interferire sulle scelte editoriali della stampa e - pertanto - si rifiuta di chiedere scusa. Questi i fatti.
Le reazioni in occidente sono variegate: chi ritiene eccessive le proteste islamiche e crede che le vignette siano solo un pretesto, chi pensa che le stesse vignette siano irrispettose nei confronti del popolo musulmano, chi ritiene vadano fatte delle scuse all'Islam, chi si erge a estremo difensore della libertà d'espressione diffondendo le vignette incriminate.
La destra italiana - seppure con qualche distinguo - ha preso una chiara posizione: vignette o non vignette, fare un passo indietro è mettere in gioco i principi stessi della nostra civiltà occidentale. E allora, giù a difendere il nostro amato ideale della libertà d'espressione: politici (Taormina, Calderoli, Speroni e tanti altri), giornalisti (Paragone, Facci) e gli immancabili blogger-banderuole del panorama neocon italiano scendono in campo e si ergono a difensori della libertà di espressione senza se e senza ma. Si fa a gara d'indignazione, a chi si straccia le vesti prima e meglio. Si cita addirittura Voltaire.


E allora, la domanda nasce spontanea. Ma questi paladini della civiltà occidentale, questi difensori della libertà di stampa, questi politici illuminati, questi pensatori voltairiani, dov'erano fino a pochi mesi fa? Erano in Italia?
Dov'erano mentre Reporters sans frontiers definiva l'Italia un paese "parzialmente libero" dal punto di vista della libertà di informazione (42simo posto, dietro il Costa Rica, ultimo posto tra i paesi occidentali)?
Dov'erano mentre la Commissione per i Diritti Umani delle Nazioni Unite pubblicava un rapporto sulla anomalia del sistema italiano e sui rischi per la libertà di stampa?
Dov'erano mentre l'International Press Institute e l'European Federation of Journalist definivano "preoccupante" e "in seria e profonda crisi" la libertà di espressione e informazione in Italia (qui e qui)?
Potremmo continuare ancora per molto: dov'erano mentre Freedom House, l'Osce, il Parlamento Europeo, l'IHF, il Consiglio d'Europa, l'Open Society Institute e la Commissione Europea denunciavano i limiti alla libertà di espressione posti in essere in Italia da una preoccupante e anomala gestione dei mezzi di informazione?
Tutto questo senza tirare in ballo i casi dei vari Santoro, Luttazzi e Biagi, che hanno visto gli attuali difensori dei principi dell'occidente vestire direttamente il ruolo di censori: dov'era finita la difesa irrinunciabile della libertà di espressione? Dov'era Voltaire? Dov'èra la magliettina di Calderoli?

Possiamo fermarci qui. Continuare su questa strada porterebbe su conclusioni completamente folli ma perfettamente logiche: la libertà di espressione in Italia è stata in questi cinque tragici anni un principio part-time, erogato non più come diritto bensì come privilegio da uno Stato e da una classe politica che volta per volta decide chi può goderne e chi non deve.
La credibilità di questi moderni paladini della giustizia è zero: zero come la loro onestà intellettuale, zero come la loro sincerità. Le loro vesti strappate e la loro indignazione odierna sono frutto - nel migliore dei casi - di una opportunistica strumentalizzazione elettorale; nel peggiore, di un malcelato razzismo.

(Per il lavoro di ricerca un grazie e i miei complimenti vanno a questo post di Asfalto Bagnato)

A proposito di sondaggi

Caro Piero Angela, un sondaggio tra i lettori del Corriere della Sera on-line dice che saresti il moderatore ideale per il faccia a faccia tra Prodi e Berlusconi (è stato stabilito che deve essere un giornalista Rai). Sembra che ci voglia un divulgatore come te per farci capire quello che dicono. Ne sei lusingato anche se declini l'invito: "Lascio volentieri questa gatta da pelare a qualcun altro. Ognuno deve fare il suo mestiere, io ne faccio un altro" (corriere.it del 15/2/06). Nel sondaggio (107.089 votanti) hai raccolto il 26% di consensi dando distacchi abissali ai giornalisti politici: 3 punti a Giovanni Floris, 24 punti a Clemente J Mimun, 16 punti a Lucia Annunziata, 14 punti a Bianca Berlinguer, 15 punti a Antonio Di Bella, 25 punti a Mauro Mazza (per il direttore del Tg2 lo 0,97% di voti). Caro Piero Angela, solo il 9.15% dei lettori vorrebbe Bruno Vespa a condurre il faccia a faccia. Ma non credo che Vespa se la prenderà; tanto alla fine almeno uno glielo faranno condurre. Forse sarà più preoccupato per quel 3.55% che ha votato per Gigi Marzullo. Io lo vedo bene come conduttore del nuovo Porta a Porta.

Averci la esse lunga

Tra le tappe obbligate di ogni nostra visita a Milano c'è la famigerata spesa all'Esselunga: chi ci ospita in queste grigie lande lombarde infatti si sente quasi in dovere di portarci con sè per scegliere personalmente cosa mangiare a pranzo.
La cosa che ogni volta mi lascia sconcertato ogni volta che ci metto piede è la disposizione, quantomeno originale, dei prodotti.
Infatti sopra i normali scaffali con scatole ed alimentari di ogni genere è possibile trovare tutto l'extra (cancelleria, prodotti per l'infanzia, cd...) appeso ad altezza a prova di bimbo. Così mentre comprate una bottiglia di vino potreste anche accorgervi di avere bisogno della colla vinilica. Mentre scegliete quale marca di purè è meglio acquistare, con un rapido gesto della mano potreste aggiudicarvi anche un ciuccio, oppure un quaderno a righe per la terza elementare. Formaggi e penne bic. Affettati preconfezionati e best seller newage. Birre di ogni tipo a fianco di calzini appaiati.
L'idea, peraltro da qualche mese presente anche in alcuni supermercati di Ferrara, non sarebbe poi così malvagia, piuttosto però mi sfugge il criterio espositivo. L'accostamento tra i prodotti esiste o è affidato al caso? Se io volessi comprare un rotolo di scotch come faccio a sapere se lo troverò nel reparto latticini o tra la verdura?
Milanesità che resteranno per me oscure.

Vignetta tu che vignetto anche io.

Diciamocelo pure, Calderoli un po' ci sta sulle palle a tutti, insomma, come fa uno così a piacere a qualcuno, una macchietta simile, dargli addosso è un po' come sparare sulla croce rossa, spesso e volentieri ci si astiene.
Adesso Berlusconi gli ha chiesto le dimissioni, e tutti a ruota a dire che Calderoli è diventato un cretino tutto su un colpo proprio l'unica volta in cui la sottoscritta non è esattamente convinta della totale idiozia del suo gesto.
Insomma, c'è una maglia che va di moda ultimamente con su scritto "Kill the Pope" e non vedo frotte di Cristiani bruciare le fabbriche ed i negozi, ogni tanto qualche sinagoga l'incendiano ancora eppure non vedo così spesso moschee in fiamme. I giornali arabi possono trattare il mio Dio, il vostro Dio e il Dio di mia sorella ridendo e sbeffeggiando quanto gli pare mentre noi non possiamo dire nulla del loro Profeta? Mi sembra ridicolo.
E mi sembra ridicolo che il mio governo si metta a dire che offendiamo la loro sensibilità. Nessuno pensa alla sensibilità di una donna non velata cui viene urlato dietro "puttana" per le strade del Cairo?
Insomma, hanno una cultura diversa, va bene, hanno una mentalità diversa, va bene, hanno una religione diversa, va bene. Ma questo deve dare loro l'autorizzazione a fare il bello e il cattivo tempo pure della stampa occidentale di per sè già non esattamente libera per definizione?
Poi però quando qualcuno s'azzarda a dire che hanno una certa inferiorità culturale tutti a tacciare di razzismo. Insomma, mettetevi d'accordo coi vostri neuroni, se davvero pensate che delle vignette possano scatenare tutto quell'ambaradan allora vuol dire che considerate gli insorti degli pseudolobotomizzati che si lasciano indottrinare tanto da non avere cognizione del libero arbitrio e delle proporzioni. Alla faccia della considerazione culturale.
Fossi musulmana mi sentirei presa per il culo più da chi dice che l'autore delle vignette deve chiedere scusa che dalla vignetta in sè.
Perchè funziona così, a fare passi indietro per tentare di salvare un dialogo ci si ritrova spalle al muro, mi spiace, il presidente dell'Iran ha diritto di dire quel che gli pare esattamente quanto me o il vignettista, il concetto di libertà non è relativo o di comodo. Insomma, cari tutti voi insorti contro le vignette, avete voluto la bicicletta, e adesso pedalate, c'è poco da fare. Calderoli stava meglio a zappare la terra, e, almeno personalmente non è stata questa vicenda a portarmi a invocare le sue dimissioni. Ma al giorno d'oggi è meglio ammazzare qualcuno piuttosto che macchiarsi di atti poco politically correct, e gli effetti si vedono.
La diversità così come la discriminazione stanno in eugual misura negli occhi di chi guarda e in quelli di chi si sente guardato. Ma questo, a quanto pare, è un concetto troppo complicato da spiegare.

La triste realtà delle molestie

Domenica scorsa ero in battello.
Ad un certo punto ho sentito qualcuno che si strusciava palesemente su di me, sulle mie gambe, mi sono sentita nauseata. Poi mi sono voltata, e c'era un uomo di mezza età, con l'uccello in mano, appoggiato a me, ai miei vestiti, alla mia giacca. Confuso nella ressa.
L'ho afferrato per il polso e mi sono messa ad urlare, schifata, nauseata, attirando subito l'attenzione del marinaio e della gente. Ho preteso d'arrivare in stazione, di denunciarlo, di perdere due ore del mio tempo ed un numero imprecisato di treni in una situazione che già per me non era facile.
Mi hanno scoraggiata in tutti i modi, mi han detto che in fondo non avevo visto nulla di così straordinario e che non c'era il tentativo di violenza, quanto più che altro una blanda molestia. Ho vomitato da sola, col buio, nella stazione di Rovigo, spersa, tra le lacrime, per la doppia umiliazione. Come se chiunque avesse il diritto di farsi una sega su di me, come se la cosa non fosse grave.
Poi sono tornata a casa e ho letto questo.
Non c'è più rispetto per le umiliazioni. Non più.

Il genio non serve

cordlessaladino.jpgA realizzare i desideri dei capi Telecom ci pensa direttamente Aladino.
La gabbola funziona così: compri un cordless Aladino e, a prescindere dall’operatore telefonico della tua linea, l’apparecchio ti attiva segreteria telefonica e servizio chi è in maniera del tutto autonoma. Così possono dire di non essere loro a farlo, per non prendersi delle multe come successo in passato.
In effetti ero rimasto stupito quando vidi il numero del chiamante sul display, le prime volte. Pensai addirittura “figo, questo Aladino”. Aveva però un difetto di fabbricazione (la batteria si caricava in continuazione) così lo riportai al negozio. Mentre consegnavo al commesso la scatola ben richiusa pensai che non era poi un gran telefono: il fatto che leggesse la rubrica dalla sim del cellulare era solo un modo per farti chiamare quei numeri (da casa e spendere una fortuna), i tasti erano duri da premere e i loro suoni non si possono togliere, il display colorato faceva pena e quando qualcuno telefona non emette il primo squillo, perché lo interpreta come un sms *. Decido così di cambiarlo con un altro telefono (a proposito, è un Philips e va perfettamente). Fin qui niente di strano; ieri alzo la cornetta e sento una voce che dice “Telecom Italia. C’è un messaggio in segreteria, digitare quattrostar per ascoltare”. Penso che sia un trucco di Telecom per farmi chiamare (dato che da giorni mi martellano di chiamate per offrirmi queste e quelle tariffe**) e lo ignoro bellamente. Peccato che quella voce si senta a ogni sollevamento della cornetta. Dopo un giorno, la tentazione è forte, chiamo e sento il messaggio: “Dubb (sono io, ndr), da quand’è che abbiamo la segreteria?”. Era mia sorella, all’estero da un anno, ma la domanda è più che sensata. Scopro di avere la segreteria telefonica, senza averla mai chiesta. Capisco che anche il servizio chi è funziona senza richiesta (mi chiedo perché nella telefonia mobile è gratis e in quella fissa bisogna pagarlo a Telecom). Chiamo furioso il 187 e dopo pochi attimi di attesa una simpatica ragazza del call center mi dice che Aladino attiva da solo quei servizi, che sono gratis per i primi 3 mesi. Le dico che Aladino era pietoso e l’avevo cambiato. Non importa, risponde lei. Come un virus, attivato una volta sono cazzi tuoi. Il servizio viene tolto, per fortuna. Loro, si intende.

* intanto il telefono fisso suona… io odio far suonare inutilmente il telefono, compro il cordless apposta per rispondere il prima possibile perché io e i miei gatti ci agitiamo quando sentiamo squillare… scusate lo sfogo.
** la settimana scorsa chiamano, mi dicono che hanno delle tariffe superconvenienti per chiamare all’estero. Rispondo che sento mia sorella tramite Skype che è gratis e se le loro tariffe sono meglio di gratis ne potevamo parlare. Mi hanno salutato e riattaccato.

Buffet

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Si comincia!

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Dicono di noi

Più simpatico di uno scivolone della Regina Madre, più divertente di una rissa al pub. Thank you, Ciccsoft!
(The Times)

Una lieta sorpresa dal paese delle zanzare e della nebbia fitta. Con Ciccsoft L'Italia riacquista un posto di primo piano nell'Europa dei Grandi.
(Frankfurter Zeitung)

Il nuovo che avanza nel mondo dei blog, nonostante noi non ci abbiamo mai capito nulla.
(La Repubblica)

Quando li abbiamo visti davanti al nostro portone in Via Solferino, capimmo subito che sarebbero andati lontano. Poi infatti sono entrati.
(Il Corriere della Sera)

L'abbiam capito subito che di sport non capiscono una borsa, anzi un borsone. Meno male che non gli abbiamo aperto la porta!
(La Gazzetta dello Sport)

Vogliono fare giornalismo ma non sono minimamente all'altezza. Piuttosto che vadano a lavorare, ragazzetti pidocchiosi!
(Il Giornale)

Ci hanno riempito di tagliandi per vincere il concorso come Gruppo dell'anno. Ma chi si credono di essere?
(La Nuova Ferrara)

Giovani, belli e poveri. Cosa volere di più? Nell'Italia di Berlusconi un sito dinamico e irriverente si fa strada come può.
(Il Resto del Carlino)

Cagnazz è il Mickey Mouse dell'era moderna e le tavole dei Neuroni, arte pura.
Topolino)

Un sito dai mille risvolti, una miniera di informazioni, talvolta false, ma sicuramente ben raccontate.
(PC professionale)

Un altro blog è possibile.
(Diario)

Lunghissimo e talvolta confuso nella trama, offre numerosi spunti di interpretazione. Ottime scenografie grazie anche ai quadri del Dovigo.
(Ciak)

Scandalo! Nemmeno Selvaggia Lucarelli ha osato tanto!
(Novella duemila)

Indovinello
Sarebbe pur'esso un bel sito
da tanti ragazzi scavato
parecchio ci avevan trovato
dei resti di un tempo passato.
(La Settimana Enigmistica)

Troppo lento all'accensione. Però poi merita. Maial se merita!
(Elaborare)

I fighetti del pc della nostra generazione. Ma si bruceranno presto come tutti gli altri. Oh yes!
(Rolling Stone)

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