Monthly Archive for Agosto, 2006

Il Fantacalcio dei bloggers

Al rientro dalle vacanze, mi arrovellavo intorno ad un qualcosa che si potrebbe organizzare in vista della prossima stagione sportiva (ancora con 'sto calcio? Si, ancora), e quale platea se non quella di Ciccsoft è la più appropriata per una proposta post-mondiale tutta all'insegna del cazzeggio (pseudo)sportivo e del sano divertimento? Nessuna. Quindi, a voi: la facciamo una Lega di Fantacalcio composta da bloggers?
Prendiamo anche i non-bloggers, dai. Si perditempo, naturalmente. Se la cosa vi interessa, scrivetemi (costa.francesco@gmail.com), e vediamo se si riesce a tirar su qualcosa di simpatico.

Blogday 2006

BlogDay_main.jpgIl Blog Day è come il San Valentino per gli innamorati: la festicciuola commerciale obbligata. E' oggi e basta, non si discute. Il BlogDay cade il 31 agosto perché i numeri “3108” compongono, se si è ubriachi, la parola blog. Tradizione vuole che il blogger  quest'oggi scriva un post in cui segnala ai suoi lettori altri 5 blog ancora poco conosciuti che particolarmente apprezza. Pensandoci quei 3 minuti scarsi, ecco cosa mi sovvien in mente:

// Nel paragrafo precedente ricorre 5 volte il termine blog. Nausea. //

- http://matteom.splinder.com - Matteo è molto bravo ed apprezzato ovunque per le sue ottime qualità e pur scrivendo qui post sulla sua vita quotidiana (ma non solo) lo fa con uno stile inusuale e divertente, scanzonato e dissacrante. Una lettura rilassante e piacevole nello sterminato mondo dei blog personali.

- http://rododentro.blogspot.com - Le vignette di Rododentro sono tra la satira sociale/politica e il personale, e ricordano tanto tanto nel tratto e nello stile sia il buon Andrea Pazienza che alcuni celebri vignettisti dei quotidiani.

- http://proesie.splinder.com - Io sono follemente innamorato di quest'uomo, chiunque egli sia (e sospetto sia un blogger da tempo altrove, sotto mentite spoglie). Leggete un paio di proesie e non potrete più farne a meno. Geniali, non c'è che dire.

- http://fumettipallosi.livejournal.com - Piccole strip quotidiane davvero noiose. E per questo tremendamente divertenti. Lo stile ricorda un po' quello di Daw_,  e poi sa disegnare ogni tipo di modello di Fiat meglio di quanto Pininfarina possa fare...

- http://gustomela.blogsome.com - Quest'ultimo è riservato agli amanti del Mac; credo sia già abbastanza famoso ma non per questo non merita una menzione. Il mondo della Mela, visto con gli occhi dell'utente in maniera adorante, canzonatoria e divertentissima, nonchè un'ottima fonte di link e spunti sull'argomento.

Ciccsoft’s Macchianera Blog Awards 2006

ico-macchianeraward.gifIn tempo di premiazioni e segnalazioni, non avendo fondamentalmente niente da fare (leggasi: siamo pieni di cose noiose che proroghiamo volentieri) ci siamo persi nello stilare la nostra personalissima lista di premiati del mondo blog. Per noi hanno già vinto, ma essendoci tutto un meccanismo di marchette e nominèscion, che valgano pure come nostre segnalazioni ufficiali per i Macchianera Blog Awards 2006:

• Miglior blog: http://chinaski77.splinder.com/
• Migliore community: http://www.splinder.com
• Miglior blog collettivo: non si dice che non sta bene ma un'idea l'avremmo...
• Miglior blog tecnico: http://www.andreabeggi.net
• Migliore strip / blog grafico: http://users.livejournal.com/daw__/
• Migliore grafica: http://www.instablog.org
• Blog rivelazione: http://mondooltro.blogspot.com
• Miglior blog giornalistico: http://www.wittgenstein.it
• Miglior blog letterario: http://babsijones.typepad.com/
• Miglior blog politico: http://notuno.splinder.com
• Migliore editore nanopublishing: http://www.blogo.it
• Miglior blog nanopublishing: http://www.downloadblog.it
• Miglior blog andato a puttane: http://www.blogdiscount.org
• Cattivo più temibile della blogosfera: http://brullonulla.splinder.com
• Miglior post: http://sentimentale.blogspot.com/2006/01/ritorno-al-futuro.html
• Peggiore “flame”: Ciccsoft-Johnny Bravo (sempre che flame sia stato...)
• Blog più snob: http://supplente.blogspot.com
• Migliore blog umoristico: http://lafinestrasulporcile.blogsome.com/
• Migliore fonte di spunti: http://giavasan.diludovico.it
• Miglior blog musicale: http://inkiostro.splinder.com
• Miglior blog televisivo: http://blog.repubblica.it/rblog/page/ADPollina/
• Miglior photoblog: http://www.buba.it
• Migliore blog cinematografico: http://giovanecinefilo.splinder.com
• Blogger dell’anno: Matteo Bordone - http://www.freddynietzsche.com/

Grazie Caressa

Ormai ho perso il conto di quante volte ho sentito questo splendido collage tra Seven Nation Army e le telecronache di Caressa...pelledoca ancora oggi. Eppure qualcuno non solo si è limitato ad impararla a memoria ma la recita con più passione della poesia alle elementari...

Peraltro mi fa notare la Fran che è il figliolo segreto di Ricucci...

Com’è triste guardarti morire

Prende il via la 63° edizione del festival del cinema a Venezia.
Ma quest'anno dietro i lustrini si respira non più il sapore decadente di una città immobile nel tempo, ma il triste gusto di una lenta morte programmata.
Di giorno è impossibile passeggiare per Rialto, per le zone vicino a S.Marco, per l'Accademia e lungo la Strada Nuova, dappertutto vagano orde di turisti spesso organizzati in gruppi capitanati da guide più o meno improbabili.
Una volta gli abitanti si rifugiavano per le "sconte", le stradine, le scorciatoie, le calli strettissime e labirintiche dove i turisti avevano paura ad inoltrarsi.
Adesso li trovi ovunque, quasi irritati verso noi cittadini che li facciamo spostare per entrare nelle nostre case mentre loro bivaccano allegramente seduti sulla nostra porta d'ingresso.
Di fondo, per loro, siamo un semplice impiccio allo sviluppo di una città totalmente a misura di turista.

E' cambiato moltissimo da quando ero bambina.
E ogni tanto ho voglia di piangere seduta all'Abbazia pensando che probabilmente i miei figli non muoveranno i loro primi passi su questi "masegni", in mezzo alla Storia.
Ci sono talmente tante cose da sapere sui piccoli luoghi di Venezia che non basta una vita per narrare le storie dei popoli che qui han trovato riparo.
Eppure non le racconta più nessuno.
Popolo di commercianti per definizione hanno deciso di ucciderci con le nostre stesse mani; tutti i soldi che girano a Venezia grazie al turismo serviranno ad ammazzarci.
L'ha scritto Bianchin, pochi giorni fa, il nostro problema non è l'acqua alta, a quella ci siamo avvezzi da centinaia d'anni.
Il problema di noi, pochi superstiti, è che contiamo meno del due di bastoni quando la briscola va a spade.

Se così non fosse non avrebbero rifinanziato la Grande Opera che qui nessuno vuole.
Grande Opera peraltro inutile e rischiosa per la città che verrà costruita e mai utilizzata per paura di qualche disastro causato da eventuali danni, vedete se non sono profetica.
Se così non fosse non ci terrebbero vincolati a Mestre.
Se così non fosse bonificherebbero Marghera e ne farebbero un nuovo polo commerciale invece di continuare ad avallare lo sciacallaggio turistico.
Basterebbe poco per invertire la tendenza, basterebbe pensare ai cittadini e non pensare a Calatrava.
Basterebbe incentivare chi investe su Venezia come luogo di vita, di produzione e di cultura invece che agevolare chi vende maschere fabbricate a Taiwan e vetri fabbricati in Cina.
Basterebbe investirci, soldi "puliti".
Eppure  nessuno ha il coraggio di farlo.
E la sensazione è che il giorno in cui la mia generazione sarà abbastanza "adulta" per poter fare "davvero" qualcosa sarà troppo tardi.

Così m'appresto ad assistere per l'ennesima volta al Carnevale mediatico generato dal Festival, quel Festival che una volta aveva un nome e ora sta diventando un teatrino grottesco, dove i film migliori passano in sordina a vantaggio dei lustrini.
Finito tutto di noi si tornerà a parlare solo per mostrare i turisti giapponesi camminare scalzi nell'acqua alta.
E la morte continuerà a farsi strada lentamente.

What are you fighting for (2a parte)?

Nella precedente campagna, commentata sei mesi fa, un interessante gruppo familiare meticcio, accompagnato da un leopardo sonnacchioso, si offriva al nostro sguardo comunicandoci la necessità di combattere per qualcosa, non importa cosa. Comprare un paio di pantaloni nel terzo millennio, sembrano comunicarci questi geni del marketing, equivale a impegnare il proprio minuscolo ego in una qualche forma di lotta, magari moderatamente ecologista (il leopardo è rincoglionito), magari per l’equilibrio tra i generi (figura centrale femminile centrale e non nuda) e via dicendo. L’importante, per i markettari, è associare al prodotto acquistato quello status minimo che soddisfa l’adolescenziale bisogno contemporaneo di far parte di una comunità di valori “forti” ma anestetizzati nello stesso tempo.
Questa sera, aperto il supplememento femminile di un noto quotidiano, mi capita l’ennesima sparata di questi costruttori di brache:


questa volta ricorrono a Eugène Delacroix, inscenando una parodia de “La liberté guidant le peuple”. Rimango parecchio scosso e mi metto al lavoro. Stavolta hanno fatto le cose in grande, mi dico e scopro che il paginone ricalca parecchi dei principali elementi del quadro (che peraltro, essendo gonfio di legittima retorica, adoro...): la luce, le rovine, la posizione dei personaggi, un bel lavoretto non c’è che dire! Alcuni elementi però, si dissociano nettamente dall’originale di Delacroix:

  1. ciò che sventola la tizia in primo piano (la libertè) non è il tricolore francese, ma uno straccio rosso (il tricolore non va bene, troppo nazionale. Rimane il rosso, il simbolo della rivolta, della rivoluzione, il colore che accende il cuore dei no global radical-chic, il colore della battaglia...)
  2. Il bambino (alla destra della donna) non ha pistole (nell'originale del pittore francese, appena scaricate in faccia ai soldati borbonici) ma stringe la manina della donna, con sguardo ebete
  3. Le altre comparse, che rispettano il movimentato vortice intorno alla figura della libertà, non possiedono armi.
  4. I cadaveri di rivoluzionari e soldati borbonici sono spariti.
  5. La libertà non ha il seno nudo (peccato).

Dunque il cliché è pienamente rispettato: nella mente “moderna” dei nostri markettari il principio è sempre quello: in una società (che si vorrebbe) priva di conflitti ideali, occorre fornire una merce (le brache) che si porti dietro, allo stesso prezzo, un surrogato di valore: la barricata di Delacroix, non certo priva di impeto rivoluzionario, unitario e di sacrificio, diventa una penosa scenetta bacchettona nella quale trionfa il “piattume” (lo sguardo adorante dell’uomo inginocchiato, il bambino ebete, il negro politically correct in secondo piano). Le rovine di Parigi diventano pezzi di cemento armato, tanto per modernizzare il quadretto, mentre le città del medio oriente vanno in pezzi veramente.
Ma in fondo, hanno ragione loro: alla gente bisogna vendere piccoli valori alla mano, ricordi vaghi dei moti dell’animo, sensazioni latenti e spirito di community: sia mai che a qualcuno venga in mente di impugnare veramente la sciabola o la pistola...
State bene. Cyrano
P.s.
E andàtevela a vedere per la miseria, “la liberté guidant le peuple” e fate lo sforzo di seguire il link su wikipedia, se non passate da Parigi: l’ignoranza, la mia, la vostra, sono la pistola fumante che hanno tolto dalle mani al bambino.

Notizie dal mondo

ANSA-Il leghista Roberto Calderoli ha dichiarato che riguardo alla missione in Libano gli esponenti della sinistra si comportano da "novelli Napoleoni". Immediati il richiamo e la smentita del leader della destra Silvio Berlusconi: "Io sono Napoleone, non loro!!!".

ANSA-Romano Prodi ha dichiarato che la missione ONU a cui l'Italia si appresta a partecipare è sentita da tutto il paese. Per verificare le parole del premier è stato indetto un sondaggio al quale la maggioranza degli italiani ha risposto:"Certo che la sento. La sento talmente tanto che ormai ne ho due maroni così!".

Grazie

A questo punto
stiamo tanto bene io e te
che non ha senso
tirar fuori i come ed i perché

Cerchiamo insieme
tutto il bello della vita
in un momento
che non scappi tra le dita.

E dimmi ancora
tutto quello che mi aspetto già
che il tempo insiste
perché esiste il tempo che verrà

A questo punto
buonanotte all'incertezza
ai problemi all'amarezza
sento il carnevale entrare in me

E sento crescere la voglia, la pazzia
l'incoscienza e l'allegria
di morir d'amore insieme a te

Suonatori ambulanti

Ieri sera, uno spin-off dei Coconutz sotto le mentite spoglie della Niko Russ Gang si è esibita, in chiave rigorosamente acustica e con repertorio nazionalpopolare, per le vie di Ferrara nell'ambito del Buskers Festival. Ed incredibilmente qualcuno, molta più gente del previsto, si è fermato ad ascoltare e (magia!) ha gettato pure un soldino nella custodia del trombone... In attesa di TheEgo laureato o di TheEgo studente-le-vacanze-sono-finite, ecco a voi TheEgo busker con cravattina nuvolosa, sbeffeggiato pure dai blogger di passaggio... 😉

Ferrara Buskers Festival

Il rito si ripete inalterato, o quasi, da diversi anni: Ferrara l'ultima settimana di agosto si riempie di musicisti di strada e di gente, o come si direbbe qui, d'la zent. La magia delle prime edizioni probabilmente si è persa un po' per strada, complice l'aumentare dell'affollarsi di persone attorno ai gruppi, creando una sensazione di soffocamento non sempre piacevole, a meno che non si stia eseguendo Bella Ciao e allora è bello sentire la stretta via del centro esplodere in un battimani collettivo. La sensazione di colossale sagra paesana contamina leggermente l'aurea di internazionalità che il Ferrara Buskers Festival si vanta di esportare, per alcuni potrà essere un male, mentre per altri un bene. Di sicuro, coloro che si accingono a frequentarlo per le prima volta, riconosceranno una cittadina insolitamente affollata e piena di suoni, fenomeno unico per queste parti, che richiama genti da tutta Europa e non, e che trova la sua esaltazione perfetta nella giovane e folle improvvisazione ad libitum delle notti nella Buskerhouse, la postilla giovanile del festival. Quello che segue è il racconto fotografico di una serata ai Buskers, tra ragazze brasiliane intente a danzare sui ritmi della capoeira ai piedi dell'inferocito Savonarola e intense espressioni scenografiche di artisti e monumenti.


A piedi nudi sull'asfalto

Anima folk

Bianco candor

Candida grazia

Alla base del swing

Distrazioni sonore

Piazza Trento e Trieste

Il Listone

Sintesi ferrarese

Via Mazzini

Il cilindro

Grazie

Concentrazione

Giochi pericolosi

Savonarola brucia!

Brazil

Signori si chiude

Chiesa di San Giuliano

Per la Buskerhouse?

Cosa?

Ressa alla BH

Ritmo e... vitalità

Buffet

Le migliori foto di LondraNote sparse su alcune cose curiose
trovate a Londra

Le migliori foto di Berlino Do not walk outside this area:
le foto di Berlino

Ciccsoft Resiste!Anche voi lo leggete:
guardate le vostre foto

Lost finale serie stagione 6Il vuoto dentro lontani dall'Isola:
Previously, on Lost

I migliori album degli anni ZeroL'inutile sondaggio:
i migliori album degli anni Zero

Camera Ciccsoft

Si comincia!

Spot

Vieni a ballare in Abruzzo

Fornace musicante

Cocapera: e sei protagonista

Dicono di noi

Più simpatico di uno scivolone della Regina Madre, più divertente di una rissa al pub. Thank you, Ciccsoft!
(The Times)

Una lieta sorpresa dal paese delle zanzare e della nebbia fitta. Con Ciccsoft L'Italia riacquista un posto di primo piano nell'Europa dei Grandi.
(Frankfurter Zeitung)

Il nuovo che avanza nel mondo dei blog, nonostante noi non ci abbiamo mai capito nulla.
(La Repubblica)

Quando li abbiamo visti davanti al nostro portone in Via Solferino, capimmo subito che sarebbero andati lontano. Poi infatti sono entrati.
(Il Corriere della Sera)

L'abbiam capito subito che di sport non capiscono una borsa, anzi un borsone. Meno male che non gli abbiamo aperto la porta!
(La Gazzetta dello Sport)

Vogliono fare giornalismo ma non sono minimamente all'altezza. Piuttosto che vadano a lavorare, ragazzetti pidocchiosi!
(Il Giornale)

Ci hanno riempito di tagliandi per vincere il concorso come Gruppo dell'anno. Ma chi si credono di essere?
(La Nuova Ferrara)

Giovani, belli e poveri. Cosa volere di più? Nell'Italia di Berlusconi un sito dinamico e irriverente si fa strada come può.
(Il Resto del Carlino)

Cagnazz è il Mickey Mouse dell'era moderna e le tavole dei Neuroni, arte pura.
Topolino)

Un sito dai mille risvolti, una miniera di informazioni, talvolta false, ma sicuramente ben raccontate.
(PC professionale)

Un altro blog è possibile.
(Diario)

Lunghissimo e talvolta confuso nella trama, offre numerosi spunti di interpretazione. Ottime scenografie grazie anche ai quadri del Dovigo.
(Ciak)

Scandalo! Nemmeno Selvaggia Lucarelli ha osato tanto!
(Novella duemila)

Indovinello
Sarebbe pur'esso un bel sito
da tanti ragazzi scavato
parecchio ci avevan trovato
dei resti di un tempo passato.
(La Settimana Enigmistica)

Troppo lento all'accensione. Però poi merita. Maial se merita!
(Elaborare)

I fighetti del pc della nostra generazione. Ma si bruceranno presto come tutti gli altri. Oh yes!
(Rolling Stone)

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