Monthly Archive for Gennaio, 2005

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Depression day

Benvenuti nel giorno più triste dell'anno. Si può solo sperare che passi in fretta.

Glappa?

Arrivare trentesimo non è facile. Si, insomma, senti il peso degli altri ventinove che incombe. Certo però che ritrovarsi a camminare a tre metri da terra dà una sensazione piacevole che non riassaporavo da tempo.
E quindi al diavolo i numeri e tutto il resto. Contano le sensazioni, le magie di un momento e quel pizzicorino che ti fa fare svariati chilometri in macchina col sorriso ebete stampato sulle labbra ascoltando un vecchio disco dei Velvet Underground.

(P.S. Si, adoro fare questi post che capiscono in tre, ogni tanto.)

Tomorrow

Finalmente si parte…eh si, sono in partenza per l’Erasmus…
Come? Dove vado?...a Budapest!
Seguitemi…vi parlerò di luoghi, culture, dialoghi, divertimenti e donne…
...soprattutto donne!

AGGIORNAMENTO by TheEgo, ore 20.10 - Sms dall'Ungheria: Non ho batteria, non posso ricaricare perchè ho perso i bagagli... Sono rimasti in Germania per errore mio.... 

Carovita

Effetto del carovita: anche i ricchi rubano.

Il senso di una misura

Il Corriere della Sera è ancora il primo giornale italiano? Per me si. Solo il primo giornale italiano può permettersi di dare più spazio alla contestata parodia televisiva della De Filippi che alla condanna a dieci anni per uno dei torturatori di Abu Ghraib. Mi sono divertito (mi diverto con poco io) a misurare in centimetri quadrati lo spazio dedicato ai due argomenti. Armato di righello e calcolatrice ho fatto come alle elementari: base per altezza. I risultati sono: articolo del 16/1/05 a pag. 12 esteri, intitolato “Abu Ghraib, dieci anni all’aguzzino” totale spazio 567 cm. quadrati; articolo del 17/1/05 a pag. 29 spettacoli, intitolato “Gag sulla De Filippi, Costanzo s’infuria” totale spazio 768,7 cm. quadrati. Per non parlare della prima pagina dove la notizia su Abu Ghraib era in uno specchietto e per la De Filippi un bel titolo e l’inizio dell’articolo. Certo il massimo sarebbe stato se fossero stati pubblicati lo stesso giorno. Ma non si può avere tutto dal primo giornale italiano (seguono foto esplicative). 

  
a sinistra le due notizie in prima pagina e a destra i due articoli.

STOP

In questi giorni girano due differenti catene di solidarietà, peccato che non siano vere. Nel caso arrivassero alla vostra casella di posta, si prega di far circolare le seguenti smentite:

La bambina era effettivamente ricoverata all'ospedale di Phuket dopo lo tsunami, ma è stata identificata ed è in grado di parlare. E' già stata riaccompagnata nel suo paese d'origine, la Germania. Pertanto è ora inutile diffondere ulteriormente questo appello.

Amina Lawal è stata assolta definitivamente il 25 settembre 2003. Qualunque appello che dica il contrario è ormai una bufala.

La Prateria

Il post qui sotto del Boss, nient'affatto banale, ha stuzzicato i miei ricordi. Dove ero io prima che infestassi questa pagina con le mie opinioni sul mondo? Sempre seduto su questa sedia, ovviamente. Ma un tempo, e parliamo di anni fa, quando ero ancora tardo-adolescienzale (ora sono semplicemente tardo) non avrei mai ritenuto che le mie impressioni sul mondo e la vita, potessero interessare qualcuno. Ne' che avessero una tale valenza da lasciarle in giro per l'etere, come invece è d'uso odierno con i blog e compagnia cantante.1999, zero esperienza in internet, un'estate noiosa e afosa come tutte le altre. Ci fu un posto in cui scoprii che in rete  le opinioni venivano diffuse, e soprattutto c'era qualcuno che le leggeva e ci rifletteva sopra. Per me fu una scoperta "epocale" (per usare un aggettivo molto abusato, di questi tempi): io ero rimasto fermo ai giornalini di classe, ai gruppi di discussione nelle varie associazioni, a queste cose arcaiche qui, e invece su Internet esistevano forum e newsgroup e bacheche varie. In cui la propria opinione veniva espressa e messa al vaglio di altri. La stessa cosa che facciamo qui, solo con molto meno narcisismo e forse anche individualismo di adesso.

All'epoca su Radio2 andava in onda il mitico Alcatraz, glorioso e mai troppo rimpianto programma radiofonico di Diego Cugia, e attorno alla voce di Jack Folla era nata una bacheca di fedeli e incazzati ascoltatori, tutti più grandi di me. Proprio quando iniziai a lurkarla, venne chiusa e molti migrarono qui, nella Prateria. Era pieno di potenziali futuri blogger. Si andava dal tipo acculturato che riversava le sue sapide teorie in ogni campo, un capoccia dalla lingua tagliente insomma, a diversi venticinquenni incazzati e delusi da questo mondo di merda, frustrati da un paese bigotto e depressivo, che sfogavano e condividevano la loro bile e disillusione. C'erano ragazze sognatrici e speranzose, c'era il tipo cinico e misterioso che parlava per allusioni e lasciava intravedere, c'era la trentenne romana con un passato che le pesava e pur tuttavia rimaneva speranzosa. C'era speranza e rabbia, c'era, soprattutto, questa visione ideale e idealistica, dei rapporti umani, del proprio vivere e anche di una bacheca web. Alcuni di loro si trovavano ogni tanto a mangarsi una pizza assieme, e nacquero rapporti personali anche molto forti. Lasciai anchio traccia dei miei pensieri, perchè in fin dei conti in quel posto ci si ritrovava a sputare qualcosa di se stessi, non importava l'argomento. Abbozzi di precari ragionamenti, che se vado a rileggere ora, mi fanno sorridere. Ma fu in quella bacheca che mi accorsi che scrivere e soprattutto pensare a cosa scrivere, era stuzzicante.

Poi vennero le "sovversive" pagine del vecchio Ciccsoft, quando non era ancora un sito di calendari ma una pagina di controinformazione, e poi venne  il blog, con i suoi individualismi, il proprio cortile da coltivare e i commenti e gli accessi da coccolare. Ma le mie origini su internet e sullo scrivere nel web sono là, in quella che oggi è una bacheca spoglia e poco frequentata, con tanta polvere e un nome diverso. Sono rimasti i proprietari, che stranamente non hanno finito con l'aprirsi un blog anche loro, un troll ultras che incita all'odio xenofobo e qualche sparuta presenza a segnalare notizie e indignazione. Tutti gli altri, Gianfranco, Alice, Pat, Pulce, Elena, Eugenia, Claudio, Fulvio e tanti altri nomi, spariti. Che sia questa la fine che faremo anche noi blogger?

Prima dei Blog

Ma prima dei blog dov'erano? A volte mi faccio questa domanda quando penso a quei blog di successo, quelli da mille, duemila contatti al giorno ma non solo loro, ma anche quei blog che per stile, capacità, inventiva, buona scrittura mi piacciono indipendentemente da contatti et similia.
Prima chi erano? Leader di qualche forum, inventori di bbs, critici musicali, malati di cinema, creatori di newsletter, capi dei newsgroup, caporedattori del giornalino del liceo, novefisso di tema, smanettoni di ogni anfratto tecnologico, divoratori di libri, osservatori come pochi altri?
Sono convinto che molti dei blog che mi piacciono debbano per forza avere un passato simile, perchè se no com è possibile avere qualcosa di così interessante da dire o rendere il niente così interessante...
Non sarà questione di culo?

A proposito di neve

Quand'ero piccolo restavo per ore immobile a guardare i fiocchi di neve appoggiarsi sul mio naso.
Poi, verso la fine di febbraio, mia madre mi liberava.

Era uno strano modo per fare i pupazzi di neve, lo ammetto, ma non ho mai pensato si potesse agire diversamente. I miei genitori mi avevano sempre raccontato che dentro ogni pupazzo si nascondeva un bambino, usato per ottenere quell'approssimazione di forma umanoide.
Dicevano che era una tradizione antica quanto l'universo e me lo ripetono anche oggi, ogni volta che vado a trovarli. Al manicomio criminale.

Forse è per questo che odio tanto la neve.
Per una sorta di indigestione (capirete, erano periodi bui, lì dentro: non c'era altro e non si vedeva un cazzo).
Comunque sia, ogniqualvolta nevica mi viene la nausea, ho continui sforzi di vomito e il mio corpo si contorce nell'orrida smorfia del proprio dolore.

Il mio psichiatra mi urla che non guarirò mai, mentre corre e mi tira palle di neve ghiacciata.  

Toh, nevica!

Non ho capito: perchè i blogger quando vengono due dita di neve si sentono in dovere di raccontarlo e testimoniarlo manco avessero visto la Santissima Trinità?  Il sottoscritto stamattina si è alzato, ha aperto la finestra, e constatato che non c'era un bel niente di bianco sui prati, è tornato a letto, più felice di prima. Niente guanti, niente motore che non parte, niente vetri da spalare, niente bicicletta che scivola sulla neve, niente bambini che si tirano pallottate ghiacciate centrandoti immancabilmente mentre passi nelle loro vicinanze. Life is easy.

Buffet

Le migliori foto di LondraNote sparse su alcune cose curiose
trovate a Londra

Le migliori foto di Berlino Do not walk outside this area:
le foto di Berlino

Ciccsoft Resiste!Anche voi lo leggete:
guardate le vostre foto

Lost finale serie stagione 6Il vuoto dentro lontani dall'Isola:
Previously, on Lost

I migliori album degli anni ZeroL'inutile sondaggio:
i migliori album degli anni Zero

Camera Ciccsoft

Si comincia!

Spot

Vieni a ballare in Abruzzo

Fornace musicante

Cocapera: e sei protagonista

Dicono di noi

Più simpatico di uno scivolone della Regina Madre, più divertente di una rissa al pub. Thank you, Ciccsoft!
(The Times)

Una lieta sorpresa dal paese delle zanzare e della nebbia fitta. Con Ciccsoft L'Italia riacquista un posto di primo piano nell'Europa dei Grandi.
(Frankfurter Zeitung)

Il nuovo che avanza nel mondo dei blog, nonostante noi non ci abbiamo mai capito nulla.
(La Repubblica)

Quando li abbiamo visti davanti al nostro portone in Via Solferino, capimmo subito che sarebbero andati lontano. Poi infatti sono entrati.
(Il Corriere della Sera)

L'abbiam capito subito che di sport non capiscono una borsa, anzi un borsone. Meno male che non gli abbiamo aperto la porta!
(La Gazzetta dello Sport)

Vogliono fare giornalismo ma non sono minimamente all'altezza. Piuttosto che vadano a lavorare, ragazzetti pidocchiosi!
(Il Giornale)

Ci hanno riempito di tagliandi per vincere il concorso come Gruppo dell'anno. Ma chi si credono di essere?
(La Nuova Ferrara)

Giovani, belli e poveri. Cosa volere di più? Nell'Italia di Berlusconi un sito dinamico e irriverente si fa strada come può.
(Il Resto del Carlino)

Cagnazz è il Mickey Mouse dell'era moderna e le tavole dei Neuroni, arte pura.
Topolino)

Un sito dai mille risvolti, una miniera di informazioni, talvolta false, ma sicuramente ben raccontate.
(PC professionale)

Un altro blog è possibile.
(Diario)

Lunghissimo e talvolta confuso nella trama, offre numerosi spunti di interpretazione. Ottime scenografie grazie anche ai quadri del Dovigo.
(Ciak)

Scandalo! Nemmeno Selvaggia Lucarelli ha osato tanto!
(Novella duemila)

Indovinello
Sarebbe pur'esso un bel sito
da tanti ragazzi scavato
parecchio ci avevan trovato
dei resti di un tempo passato.
(La Settimana Enigmistica)

Troppo lento all'accensione. Però poi merita. Maial se merita!
(Elaborare)

I fighetti del pc della nostra generazione. Ma si bruceranno presto come tutti gli altri. Oh yes!
(Rolling Stone)

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