Al Listòn

Qui nella Bassa ferrarese non ci si lascia mai stare. Anche quando tutto apparentemente fila tranquillo e sornione tra pagine di storia locale cui siamo abituati (rapine in banca, vecchietti investiti, gente impastata contro platani) ed eventi più o meno preoccupanti (un olezzo nauseabondo dallo zuccherificio, chiusura al traffico inutile del centro per le auto fino ad euro1).
L'ultima pensata dell'amministrazione comunale è però del tutto urbanistica. Rotonde? Parcheggi? Svincoli? Macchè: vogliono togliere il Listone.
Il Listone, in ferrarese "al listòn", è sostanzialmente un grosso marciapiede posto al centro della piazza principale della città, un gradino largo e lungo come tutta l'area, che di fatto crea due vie di passaggio laterali (vedi foto). Sul Listone trovano posto decine di piccioni, bambini che giocano, anziani che chiaccherano, badanti moldave, venditori di mistocche, ambulanti di ogni tipo.
Inutile dire che i ferraresi ci sono affezionati, più che per la sua reale utilità o estetica (assai discutibile), perchè è di fatto un simbolo del nostro centro storico. Dove ci troviamo stasera? Dal Listone, ovvio. Punto di snodo del traffico pedonale cittadino, meta di transito delle vasche il sabato pomeriggio, luogo di massima espressione della ferraresità anziana da baretto e bicicletta. Tutto ciò rimosso e sostituito da una zona "di colore diverso" nella pavimentazione della piazza. Al posto del Listone un'ombra, una macchia gigante in terra a perenne ricordo di. Forse che l'amministrazione comunale sia stanca di continui successi e vittorie elettorali e voglia mangiarsi la faccia sulle piccole cose?
Primo: non ha nessuna utilità pratica rimuovere una zona prettamente pedonale dove non essere investiti dalle poche macchine che hanno il permesso di transitare per la piazza. Le fiere e le bancarelle natalizie trovano ottimo supporto su di esso, lasciando che la gente si sposti ai lati e quindi di fatto "canalizzando" il traffico.
Secondo: non si può toccare un monumento sacro ai cittadini, per quanto insulso sia, perchè non si ha diritto a farlo nemmeno come governanti, per una tacita forma di rispetto per le generazioni che ci hanno preceduto che hanno reso Ferrara il gioiellino artistico che oggi è. Come raddrizzare la Torre degli Asinelli a Bologna, rimuovere Baracca da Lugo di Romagna, spostare i negozi di preziosi da Ponte Vecchio a Firenze. Suvvia, un po' di buon senso. Non vorrete mica trovare la popolazione incatenata al Listone in mezzo alla nebbia di un mattino di novembre gridando "Gaetano fermati"?
Scherzi a parte, cari lettori ferraresi, che ne pensate di questa curiosa faccenda?

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(PC professionale)

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