Author Archive for Darkripper

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Chic-bloggin’

Io lo dissi in tempi non sospetti.
Chiudere il blog fa-chic.
Poi tanto lo riapri, non é mai troppo tardi per riaprirlo. Fatelo anche voi. Chiudete il vostro blog. E poi riapritelo, magari con un nuovo template (e poi diteglielo, era meglio quello di prima).

edit: e di quest'altro sfigato qui, ne vogliamo parlare? Chiude il blog e lo citano su Macchianera. E non é che può fare marcia indietro così, all'improvviso.
Ma scometto che un pensierino sulla riapertura lo sta facendo anche lui...

Portrait of a Motherfucker

Sono sinceramente dispiaciuto del fatto che non ci siano stati morti e/o dispersi tra i VIPs italiani che puttaneggiavano in giro per l'Asia. Sono abbastanza cosciente del fatto che questo mi rende un mostro, o almeno mi rende socialmente riconosciuto come tale.
Pensateci.
Il corpo di Gigi D'alessio.
Trascinato dalle acque, spazzato via.
Un corpo, appunto. Strappato di quello che divide il corpo dall'essere umano. Proprio come gli altri, le decine di migliaia di altri corpi comuni, non-famosi e assolutamente condannati a prescindere. Il corpo che poi é uguale agli altri (perché nonostante tutto i corpi - quelli si - sono assolutamente uguali tra loro) viene posato tra gli altri, nelle fosse comuni che gli europei vedono con il fumo negli occhi e che sono necessità immediata, estremo tentativo di non farsi tritare da epidemie d'ogni genere.

Mi piace pensare che c'é un omone da qualche parte con la maschera da dio egizio che pesa le anime della gente e scambia vip per poveri cristi. E che tipo la morte di Pippo Inzaghi poteva voler dire chennesò, un mille morti in meno tra la popolazione locale. Tutto questo é assolutamente assurdo, lo so. Magari é una reazione anche disgustosa, il fatto é che io sono abbastanza disgustoso, e voglio reagire con un minimo di mostruosità alla cappa di idiozia che ci sovrasta e che respiriamo ogni giorno con stoica sopportazione.

Fear and Loathing in Florence

Capita di camminare sotto la pioggia, a passo veloce, e di sentirsi immediatamente spaventati.
Non é importante di cosa: la Paura é entità a se, e si ciba di ogni genere di processo mentale. Può partire da un singolo evento e dal terrore di non essere capace di gestirlo. Ma poi traborda, diventa tutto. La Paura é un tumore che divora ogni cosa, compresa se stessa.
Capita di trovarti sotto la pioggia, spaventato, insicuro. C'é una sola cosa che puoi fare: solo la Litania contro la Paura Bene Gesserit può aiutarti.

Non devo aver paura.
La paura uccide la mente.
La paura é la piccola morte che porta l'annientamento totale.
Affronterò la mia paura.
Gli permetterò di passarmi sopra e di attraversarmi.
E quando sarà passata aprirò il mio occhio interiore e ne scruterò il percorso.
La' dove andrà la paura non ci sarà piu nulla.
Soltanto io ci sarò.

Lo giuro, funziona. Le diavolerie delle streghe funzionano sempre.

“Te piace ‘o presepe?”

Ma quale San Francesco? Ma quale tradizione? E che c'entra il cattolicesimo?
Il presepe lo abbiamo inventato noi napoletani. E ve lo assicuro, ha davvero poco a che fare con la religione.
Prima cosa: un vero presepe, un presepe postmoderno come dio (!) comanda, é enorme, barocco, opulento.
Un presepe con una sola grotta, é un presepe decisamente sfigato.
Il presepista bravo di presepi ne compra due, tre o semplicemente molti: li monta assieme, poi dalle caverne in eccedenza ricava osterie, macellai, pizzerie, ogni genere di cosa.
Della grotta non frega un cazzo a nessuno, tanto tutti si concentrano sull'ipnotico movimento delle pale del mulino o sullo scorrere dell'acqua della cascata.
Proviamo a fare un esperimento.
Via il bambino, via bue e asinello, via anche Giuseppe e Maria. Ora il presepe é una perfetta e idealizzata rappresentazione di una napoletanità da età dell'oro. Ci sono pastaioli, pulcinelli e varia umanità popolana. Magari nel mezzo del tutto torreggia un bel colonnone greco-romano, giusto per far capire che siamo a Betlemme.
E' per questo che mi piace il presepe: c'é qualcosa di incredibilmente grandioso in questa tradizione che finge di essere religiosa e in realtà é profondamente post-pagana.
Questo culto a metà tra la nostalgia e il pacchianesimo, noi lo chiamiamo presepe. Siamo bravi a fingere, la facciamo sembrare quantomeno una cosa cattolica. Ma prima o poi ci sbaglieremo, lo so.
Un giorno qualcuno per sbaglio metterà un venditore di cocomeri al posto di una culla, e allora scoppierà un gran casino. Ma voi nel frattempo continuate ad andare a venire a Napoli da tutto il mondo per comprare i pastori di San Gregorio Armeno. E fatevi il segno della croce prima di chiedere quanto costa la statuina dipinta a mano di Gesù Bambino. Non si sa mai.

Bolscevismi

 "vi odio, mediocri, senzanessuna presunzione. vi detesto e basta."

Allora rivoluzionari? Forza, avete voglia di distruggere tutto, equesto teoricamente vi fa onore. Ma ci avete pensato al dopo? Una volta finitele molotov, in genere tocca ricostruire. E questo é noioso... Ci siaspetta da voi tantissimo, voi che da tanto state lì a sbraitare come ossessiche il re é nudo. La parte produttiva, in una rivoluzione, é la più scocciante.E non si può nemmeno delegare ad altri. No, non si può puntare il ditone eurlare "la strada é sgombra, compagni!". No che non lo si puòfare.
Ma ci state pensando al dopo? Fate progetti? Avete in mente un nuovosistema di governo della blogosfera? Avete una lista di nomi in grado disostituire le attuali cariche politiche? Avete contatti con editori per nuovenotti di blogger? Perché dai, diciamocelo. Diventereste subito nuovicontrorivoluzionari. E poi sarebbe palloso dover seguire una nuovasommossa.
E quando tutto questo sarà finito, cosa farete?
Cioé, pensateci.Niente più blogstar da attaccare. Ma vi rendete conto dovreste inserirci deiCONTENUTI?! Certo, contenuti scontati (sempre di un discount si sta parlando),però pur sempre contenuti. Pensateci ragazzi. E' faticoso, sapete?
Respirate,guardatevi intorno, riabbracciate una percezione plausibile del mondo.
Pensatea tutto quello sforzo.
Non ne vale la pena.

Continuerai a farti scegliere o finalmente sceglierai

Ripensavo a questa cosa, da un pò. Non é una cosa molto alla me, che passo (e plausibilmente sono) una persona distaccata, fredda.
Pensavo alle canzoni d'amore che mi piacciono. Si, capita di ascoltare canzoni d'amore. Quando ero piccolo ovviamente le detestavo. Adoravo Edoardo Bennato perché non ne faceva o almeno ne faceva pochissime (così credevo, in realtà Campi Flegrei é indubbiamente amore puro). In seguito ho amato gli Elii, i Metallica, i Blind Guardian. Non sono gruppi che ho rinnegato, eppure loro non parlavano di questo genere di cose.
La canzone d'amore, per me, é una scoperta relativamente recente. Arriva con De André. Eh, si. Fabrizio De André ha scritto tantissime canzoni d'amore.

E' una canzone d'amore (e morte) la Ballata dell'amore cieco (o della vanità). Si, proprio così, una canzone d'amore che piacerebbe molto a Nick Cave. Un uomo si suicida per il diletto della sua donna, ma é suo il trionfo, la morte dell'uomo onesto e buono, che muore contento e innamorato.
Le canzoni di De André sono piene di amanti morti, di amanti che non ritornano, di amanti che scappano, di amanti crudeli. Amori che finiscono, ma che sono irrimediabilmente eterni. Si, ecco. La verità é che Fabrizio era un ottimista, convinto che le cose belle durassero poco ma che infondo, perdurassero lasciando un impronta, una macchia di sangue, anche solo un cadavere. Questo, al mio paese, é ottimismo quello vero, non certo Giaaanniii-l'otimismo-é-il-profumo-della-vita.
Ecco, cosa pensavo. La canzone d'amore, per essere tale, può essere soltanto a posteriori, non esiste la canzone d'amore della contemporaneità. Chi canta della gioia attuale é al meglio, un ingenuo. Al peggio, é un coglione, materiale da Sanremo, un canzonettista.
L'artista, lo scrittore, ha già sofferto.
Rielabora, produce sul dolore e sul ricordo, scegliendo di essere incazzato, cinico, stronzo.
In una canzone dei Ben Folds Five, la magnifica Smoke, una storia d'amore diventa un libro. Un libro da gettare nel fuoco, con tutti i ricordi, le persone, i luoghi che ne fanno parte che diventano nient'altro che fumo. Ecco, ancora una volta l'impronta: "Those who say the past is not dead, stop and smell the smoke".
Da qualche parte, a proposito del noir, scrivevo che alla fine rimangono soltanto le pallottole.
Alla fine rimane sempre qualcosa. Perché é giusto così, perché qualcosa deve rimanere.

Quando in anticipo sul tuo stupore
verranno a crederti del nostro amore
a quella gente consumata nel farsi dar retta
un amore così lungo
tu non darglielo in fretta

non spalancare le labbra ad un ingorgo di parole
le tue labbra così frenate nelle fantasie dell'amore
dopo l'amore così sicure a rifugiarsi nei "sempre"
nell'ipocrisia dei "mai"

non sono riuscito a cambiarti
non mi hai cambiato lo sai.

E dietro ai microfoni porteranno uno specchio
per farti più bella e pesarmi già vecchio
tu regalagli un trucco che con me non portavi
e loro si stupiranno
che tu non mi bastavi,

digli pure che il potere io l'ho scagliato dalle mani
dove l'amore non era adulto e ti lasciavo graffi sui seni
per ritornare dopo l'amore alle carenze dell'amore
era facile ormai

non sei riuscita a cambiarmi
non ti ho cambiata lo sai.

Digli che i tuoi occhi me li han ridati sempre
come fiori regalati a maggio e restituiti in novembre
i tuoi occhi come vuoti a rendere per chi ti ha dato lavoro
i tuoi occhi assunti da tre anni
i tuoi occhi per loro,

ormai buoni per setacciare spiagge con la scusa del corallo
o per buttarsi in un cinema con una pietra al collo
e troppo stanchi per non vergognarsi di
confessarlo nei miei
proprio identici ai tuoi

sono riusciti a cambiarci
ci son riusciti lo sai.

Ma senza che gli altri non ne sappiano niente
dirmi senza un programma dimmi come ci si sente
continuerai ad ammirarti tanto da volerti portare al dito
farai l'amore per amore
o per avercelo garantito,

andrai a vivere con Alice che si fa il whisky distillando fiori
o con un Casanova che ti promette di presentarti ai genitori
o resterai più semplicemente
dove un attimo vale un altro
senza chiederti come mai,

continuerai a farti scegliere
o finalmente sceglierai.

Oscan 2004: vinci l’ingiustizia con altra ingiustizia

Dai foco a Sifossifoco! Campagna anti commenti spam fuoriluogoNegli Oscan 2004 per il miglior blog esterno alla piattaforma Il Cannocchiale, sta vincendo Christian Rocca, e questo già mi fa rabbia. Ciò però che mi fa ancora più rabbia é che Maurobiani sia sotto di sifossifoco, lo spammer maledetto. Ma vi rendete conto?
Fate ciò che é giusto. Votate per Mauro!!

Fenomenologia del blogger puccipucci

Se anche voi detestate con tutta l'anima i giffini che splinderino ha messo nei blogghini dentro ai commentini, non potete non voler possedere uno di questi due bannerini SOOO CUTE!!
 

pucci! pucci banner 2

Copyright - Trenta & Darkripper
[la presenza della parola 'fenomenologia' non c'entra niente, ma serve a dimostrare una mia vecchia teoria per cui la presenza di questa parola in un post basta a dimezzarne letture e commenti]

Ancora ad odiare

[Avvertenza: magari é un post forzato, ma ne sentivo lanecessità. Nel caso qualcuno si prendesse la briga di mettersi a scavare nel mioarchivo per cercare cose che questo post potrebbe condannare, vi avverto: "Lacoerenza é beneficio delle menti piccine".]

Tu odi? Dico a te, uomo(o donna) che stai leggendo questo post. Hai mai odiato qualcuno? Hai mai odiatoun blogger? C'é una categoria che detesti? Dei blogger che consideri il maleincarnato? Desideri possedere una Nemesi?
Io onestamente no. A voltemi capita di attaccarne qualcuno, di blogger. Me ne pento quasi sempre. Hosempre l'impressione di aver perso una battaglia, quando mi ritrovo ad odiare.Le battaglie le perdo bene, però. Parafrasando Wu Ming: un blogger siriconosce dal modo di perdere. Le mie sconfitte sono palesi: se odioqualcuno devo assolutamente avere torto. Non é possibile il contrario. Ehi, ionon conosco quella persona. Sono i miei pregiudizi che parlano, i sentimentia pelle che quella persona (e sì che dietro un blogger c'é sempre unapersona) mi provoca.
Sarò mica l'unico? Non credo. C'é gente che si staimpegnando in una crociata, un progetto votato all'odio, un vero e propriomonumento di fango e merda.
Non attaccano i blog. Attaccano i blogger,queste persone. Mi sembra ci sia una certa differenza. Leggo il loro blog, e misento come il soldato di La Sottile Linea Rossa che osserva le grandifoglie bucherellate nella foresta devastata dalla guerra mondiale. Da doveviene tutto questo male? Dove nasce?
E c'é qualcosa che non mi convince.E' quel modo di sparare a raffica, troppo poco metodico per essere sincero. Cosasi sta condannando? Persone? Stili di vita? Stili di scrittura? L'aspirazione adessere (o diventare) letteratura? Aspirazione? Aspirazioni, semmai. E sonotroppe, troppo diverse tra loro. E' possibile odiare tutti, é davveroplausibile? Ne dubito. La mia sensazione é che tutto questo sia un enormescherzo in cattiva fede, qualcosa di mastodontico che cadrà come un castello dicarte. Ecco, il modo di perdere. E' da questo che li riconosceremo.
Se non fosse che attaccano persone che ti sono care, ti verrebbe di tifareper loro.
Coloro che odiano, meritano ciò che desiderano: una finepirotecnica.

Bullets over Naples

E allora?
Si, hai assistito ad una sparatoria.
Anzi, togli "assistito". Tu hai sentito una sparatoria. Hai sentito dei proiettili esplodere, e poi rumore di motorini o forse di macchine (non ricordi). La cosa che ti ha lasciato perplesso é che quel rumore di proiettili te lo aspettavi molto diverso, mentre alla fin fine ti sei resto conto che non sapresti distinguerlo dall'esplosione di un cipollone bello robusto. Solo che tu hai sentito un caricatore tutto intero, e qualcosa ti diceva che quella era una semiautomatica.
Non eri a casa tua, eri dietro Vico Vasto.
Non si é fatto male nessuno, pare.
La polizia ha messo quel nastro, quello dei film e ha bloccato il vicolo. Tutto il vicolo. Nel senso che c'é gente contro il nastro che vuole passare, perché il vicolo é chiuso e non ci sono altri vicoli. Una tipa si lamenta: deve passare, o perderà la funicolare. Deve arrivare nonricordodove, ma é un nonricordodove molto lontano che odora di paesi vesuviani.
Ma no, non é il nastro dei film. Non é giallo canarino, non c'é scritto sopra, a stampatello nero, "Crime Scene Do Not Cross". E' banale, cazzo, ma é normalissimo scotch da imballaggio, quello marrone. C'é una macchina e scorgi un buco nel parabrezza, e un bossolo per terra, c'é anche un bossolo.
Buchi nel muro, precisamente due. Poi un sacco di pulotti, ovviamente.
Ora inizia ad esserci un bel pò di gente, che protesta e vuole passare. Io vorrei fare una foto per il blog, vorrei immortalare il tutto, ma alla fine penso che sia una cosa stupida da fare e evito.
Alla fine fanno passare tutti, uno alla volta. Tu lo sai che é cambiato qualcosa nel tuo rapporto con questa città. Lo sai eppure non sai dire cosa. C'é qualcosa che si é incrinato in te, un contratto con gli italiani che é stato violato.
Vico Vasto, due minuti a piedi da casa tua. Non é qualche paese dell'hinterland, é il pieno centro abitato. A pochi passi c'é la Mela, magari un bel concentramento di fighetti infarinati alla grande. Tu sei poco oltre, magari un domani la sparatoria la fanno sotto casa tua, oppure perché no, nel tuo liceo. Si, il tuo liceo. Il Parini di Napoli, quello dove hai visto e sentito cose che avresti preferito di no.
Qualcosa si é incrinato, decisamente.

Buffet

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trovate a Londra

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Ciccsoft Resiste!Anche voi lo leggete:
guardate le vostre foto

Lost finale serie stagione 6Il vuoto dentro lontani dall'Isola:
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Camera Ciccsoft

Si comincia!

Spot

Vieni a ballare in Abruzzo

Fornace musicante

Cocapera: e sei protagonista

Dicono di noi

Più simpatico di uno scivolone della Regina Madre, più divertente di una rissa al pub. Thank you, Ciccsoft!
(The Times)

Una lieta sorpresa dal paese delle zanzare e della nebbia fitta. Con Ciccsoft L'Italia riacquista un posto di primo piano nell'Europa dei Grandi.
(Frankfurter Zeitung)

Il nuovo che avanza nel mondo dei blog, nonostante noi non ci abbiamo mai capito nulla.
(La Repubblica)

Quando li abbiamo visti davanti al nostro portone in Via Solferino, capimmo subito che sarebbero andati lontano. Poi infatti sono entrati.
(Il Corriere della Sera)

L'abbiam capito subito che di sport non capiscono una borsa, anzi un borsone. Meno male che non gli abbiamo aperto la porta!
(La Gazzetta dello Sport)

Vogliono fare giornalismo ma non sono minimamente all'altezza. Piuttosto che vadano a lavorare, ragazzetti pidocchiosi!
(Il Giornale)

Ci hanno riempito di tagliandi per vincere il concorso come Gruppo dell'anno. Ma chi si credono di essere?
(La Nuova Ferrara)

Giovani, belli e poveri. Cosa volere di più? Nell'Italia di Berlusconi un sito dinamico e irriverente si fa strada come può.
(Il Resto del Carlino)

Cagnazz è il Mickey Mouse dell'era moderna e le tavole dei Neuroni, arte pura.
Topolino)

Un sito dai mille risvolti, una miniera di informazioni, talvolta false, ma sicuramente ben raccontate.
(PC professionale)

Un altro blog è possibile.
(Diario)

Lunghissimo e talvolta confuso nella trama, offre numerosi spunti di interpretazione. Ottime scenografie grazie anche ai quadri del Dovigo.
(Ciak)

Scandalo! Nemmeno Selvaggia Lucarelli ha osato tanto!
(Novella duemila)

Indovinello
Sarebbe pur'esso un bel sito
da tanti ragazzi scavato
parecchio ci avevan trovato
dei resti di un tempo passato.
(La Settimana Enigmistica)

Troppo lento all'accensione. Però poi merita. Maial se merita!
(Elaborare)

I fighetti del pc della nostra generazione. Ma si bruceranno presto come tutti gli altri. Oh yes!
(Rolling Stone)

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